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CALENDARIO / Calendario Cinquepani IT

01 ott 2016
2016_C_10OTTOBRE

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2016_C_10OTTOBRE

1/10 SAB XXVI° T.O. [II]

(m: S. Teresa di Gesù B., verg. e dott., † 1897)

Gb 42,1-3.5-6.12-17; Sal 118; Lc 10,17-24

Comprendo che tu puoi tutto… nessun progetto per te è impossibile Gb 42,2

Anch’io, con Giobbe, riconosco che il tuo amore è invincibile. Tu, Padre, puoi tutto, puoi amare tutti, puoi perdonare chiunque venga a te con il pentimento, puoi donare persino a me di fare ciò che fai tu! Hai dato infatti agli apostoli di Gesù la gioia di allontanare gli spiriti di cattiveria e di odio, quelli di impurità e di invidia, sia da sè che dagli altri. Tu puoi davvero tutto!

 

2/10 DOM XXVII° T.O. Anno C [III]

Ab 1,2-3; 2,2-4; Sal 94; 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10

Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare Lc 17,10

Com’è bella l’umiltà! Chi serve con amore non si inorgoglisce. Chi serve amando è contento di servire, è contento di essere a disposizione, è contento della gioia di colui che viene servito.
Sono contento di servirti, Gesù!

 

3/10 LUN XXVII° T.O. [III]

Gal 1,6-12; Sal 110; Lc 10,25-37

È forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? Gal 1,10

Chi annuncia il Vangelo non può pretendere di essere capito e di trovare sostegno nel mondo. A chi mi chiede come è accolta la nostra Fraternità nei paesi qui attorno mi viene da dire: «Noi siamo peccatori, ma apparteniamo a Gesù: com’è stato accolto Gesù, che non era peccatore?». 

 

4/10 MAR S. FRANCESCO d'ASSISI, († 1226), Patrono d’Italia [P]

Gal 6,14-18; Sal 15; Mt 11,25-30

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me Mt 11,29

Ecco uno che ha preso su di sé il giogo di Gesù: Francesco di Assisi, che ha camminato a fianco del Signore, e ha imparato da lui a non fare affidamento sulle ricchezze e nemmeno sui ricchi. Egli ha ubbidito al Signore, ha sopportato il disprezzo e la derisione, ha amato e perdonato e annunciato il Vangelo! Ora egli veglia sull’Italia e ottiene da Dio nuovi imitatori di Gesù!

 

5/10 MER XXVII° T.O. [III]

Gal 2,1-2.7-14; Sal 116; Lc 11,1-4

Signore, insegnaci a pregare Lc 11,1

Gesù stesso non ha intrapreso di sua iniziativa ad insegnare a pregare ai discepoli. Ha atteso la loro richiesta. Ed essi gliel’hanno rivolta, perché sono rimasti colpiti al vedere come lui pregava, come prolungava la sua preghiera, e all’udire le parole semplici e confidenziali che rivolgeva a Dio.
Grazie, Gesù, che ci hai insegnato a contemplare il volto del Padre!

 

6/10 GIO XXVII° T.O. [III]

(mf: S. Bruno, monaco, † 1101)

Gal 3,1-5; cant: Lc 1,69-75; Lc 11,5-13

Chiunque chiede riceve e chi cerca trova   Lc 11,10

Sei stato tu a dircelo, Gesù! E allora io chiedo con piena fiducia: dico al Padre che non deve farti fare brutta figura. E gli dico pure che ciò che chiedo lo chiedo in obbedienza a te: non può perciò fare a meno di rispondermi e di riempirmi del suo e tuo Spirito!

 

7/10 VEN XXVII° T.O. [III]

(m: B. V. Maria del Rosario)

Gal 3,7-14; Sal 110; Lc 11,15-26

(opp. At 1,12-14; Cant. Lc 1,46-55; Lc 1,26-38)

Erano perseveranti e concordi nella preghiera At 1,14

Ogni volta che io prego e che noi preghiamo, ci uniamo alla preghiera degli apostoli e di Maria, presente in mezzo a loro. Se la comunità cristiana non prega, come può chiamarsi cristiana? Se in molti luoghi la Chiesa retrocede, e vede svuotarsi le sue assemblee liturgiche, è perché non si prende il tempo di pregare con perseveranza. Anche la concordia nella Chiesa è fondata sulla preghiera!

 

8/10 SAB XXVII° T.O. [III]

Gal 3,22-29; Sal 104; Lc 11,27-28

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano Lc 11,28

Perché sono beati? Ascoltando, essi ricevono la sapienza di Dio, e osservando la Parola, vivono la vita divina. La Parola viene annunciata perché sia osservata e vissuta: un dono grande. Non lascerai che i tuoi figli, i tuoi fratelli, i tuoi amici vivano senza il dono della Parola!

 

9/10 DOM XXVIII° T.O. Anno C [IV]

2Re 5,14-17; Sal 97; 2Tm 2,8-13; Lc 17,11-19

Si prostrò davanti a Gesù, per ringraziarlo Lc 17,16

Era samaritano ed è guarito dalla lebbra grazie alla sua ubbidienza alla parola di Gesù. È tornato da lui per dirgli il suo grazie. È tornato da solo: ha lasciato che i suoi amici di sventura, e poi di guarigione, facessero quel che volevano, ma lui è tornato. Andare da Gesù a chiedere è facile, e tutti ci stanno. Andare a ringraziarlo, devi deciderlo tu, anche se rimani solo.

 

10/10 LUN XXVIII° T.O. [IV]

Gal 4,22-24.26-27.31 - 5,1; Sal 112; Lc 11,29-32

Cristo ci ha liberati per la libertà!   Gal 5,1

La libertà è ciò che tutti cercano. Dove e come la cercano? Molte libertà diventano schiavitù a qualcuno o a qualche cosa: dipendenza da persone o da sostanze. La vera libertà è frutto della presenza di Gesù e dell’obbedienza a lui. Vivi con lui e sarai libero da paure, inganni e menzogne. Con lui sarai capace di amare senza sentirti costretto.

 

11/10 MAR XXVIII° T.O. [IV]

Gal 5,1-6; Sal 118; Lc 11,37-41

Un fariseo lo invitò a pranzo Lc 11,37

Meno male, direbbe qualcuno. Ma che invito è? Gesù non è invitato né come Signore né come Maestro: viene infatti giudicato e criticato proprio dall’invitante, perché non fa le abluzioni. Ma Gesù deve aver fatto apposta, per avere l’occasione di insegnare che ciò che deve presentarsi sempre pulito è il cuore, pulito da ogni forma di cattiveria e avidità.

 

12/10 MER XXVIII° T.O. [IV]

Gal 5,18-25; Sal 1; Lc 11,42-46

Se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la legge Gal 5,18

Chi segue le ispirazioni dello Spirito Santo viene stimolato sempre ad amare. L’amore supera tutte le leggi. Nessuna legge sembra costrizione, perché chi ama fa di più e meglio di quanto si possa comandare!

 

13/10 GIO XXVIII° T.O. [IV]

Ef 1,1-10; Sal 97; Lc 11,47-54

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo Ef 1,4

Le scelte di Dio non dipendono da noi. Il suo amore ci precede, anzi, è la forza che ci fa vivere. Il nostro nome sta davanti ai suoi occhi da sempre, tanto che il mondo è arrivato a noi come dono del suo amore.

 

14/10 VEN XXVIII° T.O. [IV]

(mf: S. Callisto I, papa e mart., † 222)

Ef 1,11-14; Sal 32; Lc 12,1-7

Non abbiate paura: valete più di molti passeri Lc 12,7

Di quando in quando appaiono notizie di eventi, di opinioni e di ideologie del tutto contrari alla nostra fede, e quindi alla nostra vita. Dobbiamo lasciar spazio alla paura? Nemmeno per sogno: il Padre ci tien d’occhio, perché per lui il nostro valore non è paragonabile al valore dei passeri, di cui pure si cura: egli ci apprezza come figli.

 

15/10 SAB XXVIII° T.O. [IV]

(m: S. Teresa d’Avila, verg. e dott., † 1582)

Ef 1,15-23; Sal 8; Lc 12,8-12

A chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato Lc 12,10

Non aver paura: non è il tuo caso. Bestemmiare lo Spirito significa rifiutare Gesù come l’unico Salvatore, attribuendo la sua opera al Maligno. Chi rifiuta di essere salvato da lui, da chi altro potrà essere salvato? Ma chi torna a lui per accogliere il suo amore, è salvo!

 

16/10 DOM XXIX° T.O. Anno C [I]

Es 17,8-13; Sal 120; 2Tm 3,14 - 4,2; Lc 18,1-8

Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? Lc 18,8

Certo, il Figlio dell’uomo troverà la mia fede, e la tua. E troverà quella ancora più bella dei martiri, quella di mamme e papà che affrontano disagi per dare testimonianza della stessa fede ai loro bambini. Continuerò a pregare senza stancarmi, così che la mia fede sia sempre più bella e fruttuosa.

 

17/10 LUN XXIX° T.O. [I]

(m: S. Ignazio di Antiochia, vesc. e mart., † 107 ca)

Ef 2,1-10; Sal 99; Lc 12,13-21

Per grazia siete salvati Ef 2,5

San Paolo ripete molte volte questo insegnamento. Noi non siamo salvati perché ce lo siamo meritato, nemmeno perché abbiamo lavorato o sofferto tanto, ma perché Gesù è morto per noi. Noi offriamo impegno e fatica per essere riconoscenti e per testimoniare l’amore di colui che ci ha amati fino alla fine!

 

18/10 MAR S. LUCA, Ev. [P]

2Tm 4,10-17; Sal 144; Lc 10,1-9

Vi mando come agnelli in mezzo a lupi   Lc 10,3

Gesù, tu vuoi che i tuoi discepoli siano come sei stato tu: tu sei un agnello, mite e docile, e come un agnello sei stato immolato; e non è stata una vergogna né un disonore. Non vuoi nulla di meglio per i tuoi: saranno testimoni dell’amore di Dio nel mondo, dove si opera violenza e costrizione. E se questa violenza li farà soffrire e morire saranno tuoi veri discepoli!

 

19/10 MER XXIX° T.O. [I]

(mf: Ss. Giovanni da Brébeuf, Isacco Jogues, sacerdoti, e Compagni, martiri, sec. XVII; S. Paolo della Croce, sac., † 1775)

Ef 3,2-12; Is 12,2-6; Lc 12,39-48

Le genti sono chiamate a formare lo stesso corpo Ef 3,6

Le genti sono gli altri popoli, i pagani. Gesù non rifiuta nessuno: tutti possono essere trasformati dal suo santo Spirito, tutti possono, quindi, entrare con lui nel cuore di Dio. E noi non ci vergogneremo di dare la mano a chiunque vive con Gesù nel cuore!

 

20/10 GIO XXIX° T.O. [I]

Ef 3,14-21; Sal 32; Lc 12,49-53

Il Padre vi conceda di essere rafforzati nell’uomo interiore Ef 3,16

L’uomo interiore! Chi è? Chi c’è dentro di me, che nessuno vede? In me è presente Gesù, e con lui io vivo, da lui mi faccio guidare, da lui ricevo forza per decidere e per amare. Sei debole, indeciso, incapace di volere? Rafforza l’uomo interiore! L’uomo interiore si rafforza esercitando l’unione con Gesù.

 

21/10 VEN XXIX° T.O. [I]

Ef 4,1-6; Sal 23; Lc 12,54-59

Vi esorto a conservare l’unità dello spirito Ef 4,3

L’uomo sembra essere fatto per la festa. Nella festa l’uomo è contento, si sente realizzato. La festa c’è quando c’è unità di cuore, quando non ci sono screzi, né divisioni. Non vale la pena vincere sempre con le nostre ragioni, se non realizziamo la festa: questa c’è solo quando siamo uniti, di quell’unità che si fonda nel Signore.

 

22/10 SAB XXIX° T.O. [I]

Ef 4,7-16; Sal 121; Lc 13,1-9

Da lui tutto il corpo… cresce in modo da edificare se stesso nella carità Ef 4,16

Gesù, tu sei l’inizio di ogni bontà e bellezza! La Chiesa, tuo corpo, riceve da te la forza, la capacità e l’impulso per maturare, per essere unita, per portare nel mondo l’amore del Padre. Benedici oggi la tua Chiesa, benedici anche me, perché in essa sia un membro che porta frutto, il frutto della santità!

 

23/10 DOM XXX° T.O. Anno C [II]

Sir 35, 12-14.16-18(15-17.20-22); Sal 33; 2Tm 4,6-8.16-18; Lc 18,9-14

O Dio, abbi pietà di me peccatore Lc 18,13

Sono peccatore davvero. È vero che non ho mai ucciso nessuno, ma è vero anche che non ho amato nessuno come ami tu; ho dato spazio all’ira, che significa essere stato idolatra; ho guardato qualcuno con superiorità e qualcuno con la soggezione dell’inferiorità, cioè non ho visto gli altri come tuoi figli, meritevoli di stima, ma anche peccatori. Abbi pietà di me anche oggi!

 

24/10 LUN XXX° T.O. [II]

(mf: S. Antonio Maria Claret, vesc., † 1870)

Ef 4,32 - 5,8; Sal 1; Lc 13,10-17

Fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi Ef 5,1

Come posso imitare Dio? In che cosa devo imitarlo? Potrò io, peccatore, fare qualcosa di simile a ciò che fa Dio? Se penso al Dio potente, non posso nemmeno cominciare. Ma se penso a quel Dio che Gesù ci ha rivelato, al Dio Padre, Dio amore, allora sì, posso imitarlo. Proverò a sorridere alla prima persona che incontro, a guardare con benevolenza la prima persona triste che vedo… e sarò imitatore di Dio!

 

25/10 MAR XXX° T.O. [II]

Ef 5,21-33; Sal 127; Lc 13,18-21

E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa Ef 5,25

I mariti hanno un compito divino. Ameranno la propria moglie con quell’amore con cui Gesù si è donato per la Chiesa. L’ameranno con gioia, sapendo che in tal modo fanno onore a Gesù. L’ameranno cercando di rinnegare se stessi, di usare la delicatezza e la mitezza, frutto della loro preghiera.

 

26/10 MER XXX° T.O. [II]

Ef 6,1-9; Sal 144; Lc 13,22-30

Obbedite… nella semplicità del vostro cuore Ef 6,5

L’obbedienza fa parte della vita cristiana, perché Gesù si presenta a noi sempre come l’obbediente. Egli obbedisce al Padre, e lo fa obbedendo ai suoi genitori, alle persone che incontra, alle necessità degli uomini sofferenti. Anche noi vivremo il nostro amore a Dio e il nostro amore al prossimo con umiltà, e ci ritroveremo ad obbedire. Obbedire non è una vergogna, perché è un passo dell’amore più vero.

 

27/10 GIO XXX° T.O. [II]

Ef 6,10-20; Sal 143; Lc 13,31-35

Prendete… la spada dello Spirito, che è la parola di Dio Ef 6,17

San Paolo si azzarda a descrivere la vita cristiana come una lotta: il credente deve perciò presentarsi armato. Ci sono armi di difesa, ma è necessaria anche la spada, l’arma che fa paura al nemico e lo fa indietreggiare e fuggire. Quest’arma è la Parola di Dio. Gesù stesso, nel deserto al tentatore, ha presentato tre volte questa spada, e il tentatore è fuggito.

 

28/10 VEN Ss. SIMONE e GIUDA, App. [P]

Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19

Da lui usciva una forza che guariva tutti   Lc 6,19

Molti malati, prima di cercare il medico o l’ospedale, si avvicinano a Gesù. E quando il medico non riesce a risanare, la fiducia in Gesù aumenta, diventa preghiera insistente, seria, persino promessa di un cambiamento di vita. Da Gesù non può venire che guarigione, e non solo quella del corpo!

 

29/10 SAB XXX° T.O. [II]

Fil 1,18-26; Sal 41; Lc 14,1.7-11

Per me infatti vivere è Cristo e il morire un guadagno Fil 1,21

Vivere e morire. Due parole abbinate. Quando vivo davvero? Quando Gesù è in me e con me. Io godo di vivere quando sono unito a lui. E allora, come San Paolo, desidero essere unito a lui senza alcun impedimento. Ciò sarà possibile pienamente dopo la morte. Per questo l’apostolo dice che il morire è un guadagno, perché la morte è la porta che si apre, perché incontriamo l’amore di Gesù del tutto e per sempre.

 

30/10 DOM XXXI° T.O. Anno C [III]

Sap 11,22 - 12,2; Sal 144; 2Ts 1,11 - 2,2; Lc 19,1-10

Zaccheo scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua Lc 19,5

Gesù si auto-invita a casa di Zaccheo, perché ha visto il suo desiderio sincero e deciso di incontrarlo, di vederlo, di conoscerlo. Il Signore apprezza sempre ed esaudisce sempre desideri come questo!

 

31/10 LUN XXXI° T.O. [III]

Fil 2,1-4; Sal 130; Lc 14,12-14

Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire Fil 2,2

L’apostolo manifesta questo suo desiderio ai cristiani della città di Filippi. È la cosa più difficile per una comunità vivere nell’unità. È difficile, perché costa rinunciare a farsi valere, costa perché richiede umiltà. Non è difficile se guardiamo sempre Gesù: egli infatti si è abbassato, svuotato di se stesso, per ubbidire al Padre fino alla morte di croce. Guarderai a Gesù, e riuscirai a imitarlo anche in questo.

 

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