Testimoni di Geova - 3
3.
IL COMPORTAMENTO MORALE
II loro comportamento morale, che vuoi essere « integro » è un aspetto positivo per cui ritengono d'essere « testimoni » per Dio. M buon comportamento (con l'assenza del fumo e dell'alcool) è per essi fondamentale. Se uno sbaglia gravemente viene «disassociato» dalla loro Società. Può, se veramente pentito a giudizio del « Comitato della Congregazione», presentare domanda di riassociazione dopo un anno. La domanda potrà venire accolta dopo un ulteriore anno di prova.
Tutto ciò è suggestivo, soprattutto per chi desidera una società perfetta (moralisticamente intesa!).
Essi devono essere i "puri". E' !a loro unica forza di persuasione. Essi sono i puri: tra loro non ci sono scandali, non ci sono i peccatori: perciò possono presentarsi come i veri adoratori di Dio. E' una forza di persuasione che fa molta presa sull'opinione pubblica, che è alla ricerca di gente incorrotta. Ma il puritanesimo (pelagianesimo, perfezionismo, catarismo) se da una parte può sembrare una forza (o violenza) d'altro canto si condanna da sé: di chi ti puoi fidare? se uno pecca viene espulso: ti sei fidato dì uno che è pronto a condannare, ma anche ad esser condannato. E' una debolezza terribile. Chi potrebbe scagliare la prima pietra? Del resto Gesù per la sua Chiesa non ha scelto non solo membri puri, ma nemmeno capi puri e immuni da peccato, e forse Io ha fatto proprio per evitare ,ai suoi discepoli il pericolo dei voler essere una casta di " perfetti "!
Il T. d. G. intende l'integrità morale come moneta per acquistarsi la salvezza; si salva con le proprie opere, secondo l'etica pelagiana o farisaica. Questo modo di considerare le proprie virtù e le proprie opere buone (come moneta dì scambio con Dio) e la salvezza (come acquistabile o meritabile da noi) è una tentazione continua anche per il cristiano.
Egli deve sapere invece che il suo comportamento morale (di non indifferente importanza) di onestà e di amore vero è una risposta all'amore e alla salvezza donata gratuitamente da Dio al suo fedele, ed è una testimonianza che egli rende al suo Dio che lo ha salvato, perdonato e accolto come figlio. Il comportamento immorale di un cristiano «figlio di Dio» è una falsa testimonianza per il proprio Dio , un disonorare il proprio Padre, ma non ancora un uscire dalla comunità dei credenti, tolto il caso di alcuni peccati gravissimi. E:' importante che il cristiano si comporti bene, obbedisca ai comandamenti («sapienza» e «gioia del cuore»), sia «perfetto come il Padre celeste », ma il comportamento, benché importante, non è l'ultimo criterio. Dopo e prima di esso c'è la misericordia di Dio e l'umiltà dell'uomo.
Luca 18,9-14: Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri. Due uomini salirono al Tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro era pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così fra sé: « O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto posseggo». Il pubblicano invece, fermatesi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: «O Dio abbi pietà di me peccatore», lo vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato. Luca 16,15: Gesù disse: voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio .
1Giovanni 1,8: Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
Efesini 2,8-10: Siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio ; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.
II fariseo pensa di salvarsi con le sue opere buone. Il cristiano compie le opere buone che Dio gli suggerisce per dar gloria a Colui che lo ha salvato!
Il cristiano ha la certezza della propria salvezza in Cristo Gesù. Non ha però la certezza di perseverarvi, né può avere la certezza che gli altri ne siano esclusi! Ricorda:
Matteo 13,29: Non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'uria e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania, e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio.
Chi può autorizzarsi a giudicare se stesso e gli altri, prima che lo abbia fatto il Signore?
Matteo 7,1 : Non giudicate e non sarete giudicati. 1Corinzi 4,4-5: II mio giudice è il Signore. Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori: allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
LA FINE DEL MONDO
Ne hanno prefissato più volte la data e sono costretti continuamente a correggerla.
Noi ci terremo sempre pronti. Per chi ama il Signore sopra ogni cosa, il «mondo» ha già finito di essere così importante! e non ci importa che qualcosa di esso, o tutto, ci venga a mancare: abbiamo un Padre che ci ama, questo ci basta.
E per ciò che riguarda l'ultima fine di tutto il mondo sappiamo da Gesù stesso che nessuno può saperne in anticipo la data, a meno che non ritenga di essere superiore a Gesù Cristo stesso.
Matteo 24,26: Quanto a quel giorno e a quell'ora però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, solo il Padre. 2Tessalonicesi 2,1-3 a: Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere o turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.
In Apocalisse 20,2-6 troviamo queste parole: Afferrò il Dragone,
11 serpente antico — cioè il diavolo, satana — e lo incatenò per mille anni... Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni... Regneranno con lui per mille anni. E’ il passo della Scrittura su cui i T. d. G. fondano la loro teoria e le varie ipotesi sulla fine del mondo...
Il numero mille non è da intendersi in senso aritmetico (come pure gli altri numeri usati in questo libro dell'Apocalisse), ma nel suo significato allegorico di un lungo periodo di tempo, tanto lungo da esser superiore all'esperienza dei singoli uomini come pure delle singole generazioni. Davanti alle parole di s. Giovanni non abbiamo da cercare il come e il quando, ma invece vi troviamo un grosso ed impellente invito ad appartenere con tutto il cuore fin d'ora al Signore Gesù, a lasciarlo padrone de! nostro essere fino a rinnegare noi stessi.
Se qualcuno vuoi venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, chi perderà la propria vita per me, la salverà (Le 9,23-24).
LE AUTORITÀ CIVILI
Nei paesi a regime democratico i T. d. G. rifiutano oltre il servizio militare, anche altre forme di partecipazione alla vita civile.
Il cristiano conosce i pericoli di una ubbidienza assoluta allo Stato, quando questo non è più servo di Dio, ma si fa suo nemico. Perciò il cristiano contesta la assolutizzazione dello Stato e la rifiuta, come pure si fa obiettore per quelle leggi che fossero contrarie ai pensieri divini. Le autorità costituite possono però anche essere serve dei piani di Dio. Perché i cristiani non possono usare — come nei paesi democratici — del voto per contribuire a rendere meno forti le ingiustizie e sopraffazioni?
Gli Apostoli non hanno avuto occasioni di darci insegnamenti riguardo a votazioni politiche (non esisteva possibilità di democrazia!). Non possiamo che lasciarci guidare dallo Spirito Santo, volta per volta, in queste decisioni. Riguardo alle autorità d'allora essi ci dicono:
1 Pietro 2, 13-17: State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come suoi inviati per punire i malfattori e per premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.
Romani 13, 1-2: Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. (Leggi anche avanti fino al v. 7).
ATTENZIONE AL MALE
I T. d. G. conoscono e condannano tutto il male che c'è nel mondo, come fossero gli unici a disapprovare gli intrighi, gli inganni, i rapimenti, gli omicidi, ogni malvagità.
Anche il cristiano sa che il male è male e sarebbe bestemmia contro lo Spirito Santo definirlo bene.
Ma, grazie a Dio, non occorre avere sempre la lamentela e l'accusa nel cuore e sulle labbra: saremmo amplificatori dell'opera del Maligno, daremmo gloria a lui, faremmo il gioco di Satana che vuoi far credere di essere il più forte, di essere l'unica Presenza. Sapendo che opera dello Spirito Santo è proclamare le opere di Dio , e che con la sua grazia possiamo compiere azioni divine, noi interveniamo pure nelle situazioni dì ingiustizia e di male per portarvi l'amore del Padre. Godiamo per tutto il bene che Dio opera nel mondo. Il cristiano si fa amplificatore delle opere di Dio per dar gloria a Lui!
Isaia 33, 15-16: Chi si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male: costui abiterà in alto, fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.
LA TRASFUSIONE DI SANGUE
Non viene da loro accettata: questo convincimento deriva dall'aver preso alla lettera dei comandi dati da Dio al popolo d'Israele di non bere il sangue degli animali: il sangue era ritenuto la "vita" ed unico proprietario della vita è Dio! Bere il sangue significava sottrarre a Dio ciò che gli appartiene! Bere il sangue, o farne la trasfusione per vena, ha il medesimo significato secondo i Testimoni (cfr. La verità che conduce alla vita eterna, pg. 167). Accettano invece l'uso dei sieri (siero antivipera p. es.) che pure sono estratti dal sangue.
Sarebbe disubbidienza anche alla norma data dagli Apostoli nel Concilio di Gerusalemme riguardo alla accoglienza dei pagani nella Chiesa. Atti 15,20: Si ordini loro di astenersi... dal sangue. il divieto della legge ebraica era così grave che i Giudei divenuti cristiani non se la sentivano di dispensarne nemmeno quei pagani che si convertivano. Gli Apostoli a Gerusalemme vollero, con questo provvedimento, facilitare la comunione dì vita e di mensa tra giudei e pagani convertiti (cfr. Bibbia di Gerusalemme). Ma già pochi anni dopo s. Paolo ebbe a scrivere così ai
Colossesi 2, 16: Nessuno vi inganni più in fatto di cibo o di bevanda...
Colossesi 2,20-23: Se pertanto siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché lasciarvi imporre, come se viveste ancor nel mondo, dei precetti quali: « non prendere, non gustare, non toccare »? Tutte cose destinate a scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini! Queste cose hanno una parvenza di sapienza, con la loro affettata religiosità e umiltà e austerità riguardo al corpo, ma in realtà non servono che a soddisfare la carne. 1 Timoteo 4,3-4: ...Imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità.
Infatti tutto ci che è stato creato è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con rendimento di grazie...
Che significato può avere "donare il sangue"? E' un dare parte della propria "vita" per la vita dei fratelli. E' di Dio la mia "vita " come è di Dio quella del fratello in pericolo di morte, che Dio ama tanto quanto me. Il cristiano è lieto di poter contribuire all'opera di Dio che da la vita! E è dare la propria vita — la propria energia — anche il lavoro spossante che talvolta compiamo per amore dei fratelli: è anche questo un modo di... « dare i! sangue ».
LE IMMAGINI SACRE
Per i T. d. G. le immagini sono tutte idoli.
Evidentemente Dio vuole difendere dal pericolo dell'idolatria il suo popolo. Nelle civiltà confinanti col popolo ebraico erano usati gli idoli, gli amuleti, come i portafortuna di oggi: e anche oggi è chiaro l'ammonimento della Bibbia per ogni cosa che possa distrarre dalla adorazione del vero Dio vivente, e dal dipendere esclusivamente da Lui. Perciò sta scritto:
Deuteronomio 4, 16: Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò suIl'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi corrompiate e non facciate l'immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, la figura di qualunque animale, la figura di uccello che vola nei cieli, la figura di bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto terra; perché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna e le stelle tutto l'esercito del cielo, tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e servirle. Esodo 20,3-6: Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto terra. Non ti prostrerai davanti a loro, né li servirai.
E' troppo poco interpretare questi passi della Scrittura come proibizione dì fare e guardare immagini e statue. E se fosse questo il significato non si comprenderebbe come mai il Signore stesso abbia ordinato a chi costruiva l'arca dell'Alleanza, da porre nel Tempio, di scolpire due cherubini per il coperchio.
Esodo 25, 18-20: Farai due Cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. Fa un Cherubino ad una estremità ed un Cherubino all'altra estremità. Farete i Cherubini tutti d'un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. I Cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l'un verso l'altro e le facce dei Cherubini rivolte verso il coperchio.
Più che dalle immagini materialmente intese. Dio vuole metterci in guardia anche oggi dal farci altre sicurezze su cui poggiare la nostra vita: Egli è il Signore! Oggi, per es., Egli vuole « metterci in guardia dell'adorare i grandi simulacri della società democratica: uguaglianza, vita senza sofferenza, piacere senza pentimenti, libertà senza vincoli, ecc... » (cfr. Muller - Schwefe, I dieci comandamenti, Paideia 1975). Ci vuole mettere in guardia dal ritenerci noi padroni delle esperienze di Dio, tanto da non lasciarlo più agire liberamente! Gesù si è lasciato vedere dagli uomini, egli, Figlio di Dio (e chi ha visto lui, ha visto il Padre, Gv 14,9). Egli ancora è apparso ai suoi discepoli dopo la risurrezione e in visioni e sogni, come è narrato dall'Apostolo Giovanni in:
Apocalisse 1,12 ecc...: Come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro, e in mezzo ai candelieri c'era uno simile a figlio d'uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto il petto con una fascia d'oro.
Inoltre Maria Santissima e altri santi sono apparsi spesso in visione lungo i secoli. Possiamo quindi ritenere possibile raffigurarne la vita e quei loro atteggiamenti o episodi che aiutino la nostra memoria a meditare, a contemplare, a richiamare verità di fede, a lodare Dio e a imitare Gesù e coloro che Egli ha scelto. Abbiamo bisogno dì avviare anche i nostri sensi ad aiutarci nell'atteggiamento di sottomissione a Dio e di adorazione.
Tutto quello che può aiutare a questo scopo la nostra fantasia può quindi essere utile!
Se le immagini non distraggono, ma aiutano ad adorare e a riunirsi in preghiera davanti al Dio vivente non possono essere che strumenti benedetti da Dio stesso. Possiamo ritenere le immagini come « angeli » di Dio, cioè cose che ci portano un messaggio da parte dì Dio, che ricordano alla nostra pietà qualche aspetto del suo amore e della sua Presenza.
LA DOMENICA e altre dottrine
I T. d. G. negano tutte le altre dottrine cristiane cattoliche e rifiutano tutte le usanze e pratiche: sarebbe difficile elencarle in modo completo e per illustrarle bisognerebbe scrivere, scrivere... Ma credo che a questo punto un cristiano, prima dì affidare al giudizio dei T. d. G. la propria fede e le proprie tradizioni sappia conservarle difendendosi con la semplice fiducia che ha nell'insegnamento della Chiesa e nell'autorità apostolica dei propri pastori: eventualmente approfondirà i dubbi con l'aiuto di qualche sacerdote. Tra le feste rifiutate « perché di origine pagana » c'è ad es. il Natale e come segno demoniaco il simbolo della croce: essi stessi però le hanno rifiutate solamente a partire dal 1919.
Accenno un po' più estesamente solo ancora ad una accusa mossa a noi cristiani, e cioè che noi abbiamo abolito un comandamento di Dio, quello dell'osservanza del sabato.
A rigor di termini è vero: noi non celebriamo più il sabato come era prescritto nell'Antico Testamento, e così un'infinità di altre leggi: abbiamo sostituito questo giorno fin dai tempi apostolici con la domenica. Forse hanno contribuito più motivi a questa scelta. S. Paolo stesso dice in Colossesi 2, 10-17: Nessuno dovunque vi condanni più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati: tutte cose queste che sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo.
Se la realtà è Cristo noi festeggiamo Lui, il Salvatore, Dio stesso e non soltanto una sua legge: celebriamo ogni settimana il giorno della sua risurrezione e della Pentecoste.
Il Significato profondo della legge del sabato viene così pure rispettato: ci ricordiamo che la nostra vita è di Dio, entriamo anche noi nel Suo riposo non più ne! timore della Sua legge, ma nella gioia ed esultanza del Figlio Suo morto e risorto per noi. Possiamo inoltre sottolineare che la Chiesa di Gesù Cristo ispirata e guidata dallo Spirito di Verità ha il potere di fissare nuove leggi, nuovi precetti e di abolirne altri, perché Gesù ha dato ad essa questa autorità:
Matteo 16,19: A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.
INTERROGATIVI Al CRISTIANI
Tu, cristiano, conosci la bellezza della tua fede. Hai mai ripensato a qualche esperienza della tua vita, esperienza di vera fede, di vero incontro con Dio Padre, col suo amore misericordioso, con Gesù, Figlio dì Dio, col suo perdono e la sua gioia, con lo Spirito Santo e la profondità delle sue ispirazioni?
Hai mai pensato alle tue esperienze nella comunità dei cristiani? Forse i tuoi fratelli cristiani ti hanno dato occasione talvolta di soffrire, ma quante volte non hai ricevuto proprio da qualche cristiano aiuto, conforto, comunione di beni spirituali e materiali? Se tu ogni giorno ripensi alla tua fede e alla tua esperienza e ne ringrazi il Signore, essa crescerà in te. E nei tuoi incontri con i T. d. G. o con atei, o con altri — soprattutto con i tuoi fratelli di fede — potrai testimoniare la gioia e la pace della tua vita donata a Dio e permeata dal suo Spirito e sostenuta dalla preghiera e dalla comunione di tutta la comunità dei credenti.
Nemmeno tu sei immune da pericoli e tentazioni. Come altri sono caduti, potresti cedere anche tu: perciò, Siate temperanti, vigilate! Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi ( 1 Pt 5, 8-9).
COME POSSONO COMPORTARSI I CRISTIANI?
Data la generale poco profonda conoscenza biblica dei cristiani, ma soprattutto dato che il pericolo peggiore viene dall'effetto psicologico e spirituale, e visto che nessuna parola viene recepita dall'interlocutore Testimonio di Geova, credo si possa raccomandare di non accettare discussioni con loro. Ricordo che i T. d. G. «devono» scrivere su un modulo quante ore hanno predicato, quante visite ulteriori hanno realizzato, quanti opuscoli e riviste hanno distribuito, quanti «Studi » hanno frequentato ecc. (vedi pg. 25). E forse son più preoccupati di riempire i loro moduli che non di sentire i! tuo parere, o di dirti una parola di gioia e di salvezza! Nel caso ti trovi a discutere, fa attenzione più allo spirito con cui si parla o si ascolta, che agli argomenti stessi che si discutono. Se ti accorgi che entra nell'animo inquietudine o senso di inferiorità, tronca il colloquio, almeno interiormente.
Parla subito con una persona che viva di fede (sacerdote o altro) e prega insieme con lui, soprattutto se è rimasta un po' di paura o oppressione, e il sacerdote (o altri) che ti accoglie sì preoccupi anzitutto, prima ancora di chiarire i dubbi teologici sollevati, di aiutarti a ristabilire un contatto di fiducia col Signore Gesù e di abbandono a Lui.
Prega affinché il lavoro dei T. d. G. di casa in casa sia trasformato in strumento per il Regno dì Dio, per una maggiore sensibilizzazione e più decisa risposta dei cristiani a! Signore Gesù Cristo, come talvolta è già successo, in modo stupendo!
Aggiungo qui, come testimonianza, una lettera di un amico evangelico (protestante) tedesco. Egli ci da esempio come sì possa conservare amore e comprensione per i T. d. G., pur nella fermezza e saldezza della fede.
« Ho conosciuto i Testimoni di Geova durante gli anni di studio a Berlino. Venivano anche in casa mia ed io non li volevo scacciar via. Li ho ascoltati e sono perfino andato alle loro riunioni per conoscerli. Ma non ho mai perduto l'amore per l'unica Chiesa di Gesù Cristo, anche se spesso essa è povera e poco ben presentata, anche se nelle chiese ci sono solo alcune vecchiette e anche se molte cose vengono fatte solo esteriormente e senza molto Spirito dall'Alto: " ecco l'ancella povera, ma piena di grazia... ".
Ho scoperto che la maggior parte dei Testimoni sono persone semplici, che possono facilmente essere indotte in errore perché pochi sanno distinguere lo " spirito di dominio " dallo Spirito Santo. E' il maligno, molto intelligente.
Si potrebbero scrivere molte apologie. Ma l'importante è che i cristiani diventino cristiani maturi, cristiani saldi nella -fede e che non vengano sballottati qua e là da ogni vento di dottrina, come dice s. Paolo. E' un compito arduo che non finirà mai.
E' importante non solo la parola e la S. Scrittura, ma la vita, una vita esemplare che mostri cosa significhi la vera sequela di Gesù Cristo. La parola divenne carne: vuole diventarlo anche attraverso dì noi! ».
Erhard Berber (evangelico)
BIBLIOGRAFIA
P. Pietro Rossi o.f.m. CHI SONO I TESTIMONI DI GEOVA - Parma 1975
Günther Pape DIE WAHRHEIT OBER JEHOVAS ZEUGEN Aktuelle Texte GMBH - Rottweil/Neckar, 1970
Severino Visintainer BOTTA E RISPOSTA - Trento 1963
Guglielmo da Corlo I TESTIMONI DI GEOVA E CREDO CATTOLICO ed. Paoline, 1974
Günther Pape IO ERO TESTIMONE DI GEOVA - Queriniana 1974
V. A. Giampietro GEOVA E I SUOI TESTIMONI - ed. Dehoniane 1975
Fr. Wilhelm Haack JEHOVAS ZEUGEN, Münchener Reihe
Don Angelo Albani - Don Massimo Astrua LA VERITÀ1 SUI TESTIMONI DI GEOVA, Docete, Passano (MI) 1976
Giovanni Scuderì I TESTIMONI DI GEOVA: UNA PRESENZA PROBLEMATICA (ciclostilato, Roma)
Giuseppe Crocetti I TESTIMONI DI GEOVA, ed. Dehoniane, Bologna 1979
Achille Aveta - Walter Palmieri TESTIMONI DI GEOVA. ESSERE O NON ESSERE?
ed. Dehoniane, Napoli 1981 (analisi di due ex ministri dei Testimoni dì Geova)
DOCUMENTAZIONI
Da Qualificati per essere ministri pg. 174:
I Dizionari Biblici sono libri che spiegano le parole usate nella bibbia, soprattutto quelle con un significato profondo, a noi difficile da comprendere per la grande distanza culturale, temporale e spaziale con le persone che hanno scritto e per cui sono stati scritti inizialmente i libri che formano la Bibbia. Questi dizionari sono scritti da studiosi cattolici o protestanti. I T. d.G. li diffidano:
« Si può dunque vedere che i dizionari biblici possono essere utili al ministro quando desidera informazioni su storia, geografia, archeologia, mestieri, vita quotidiana delle persone, ecc., ma che essi possono anche ingannare se si prendono alla lettera su cronologia, punti dottrinali e conoscenza accurata e degna di fiducia. Ricordate sempre di usare la letteratura della Torre di Guardia come pietra di paragone per provare il buono che si può ottenere da tali riferimenti dì dizionari biblici ».
Ecco le indicazioni della Società Torre di Guardia per svolgere l'Adunanza di servizio:
Da Il ministero del Regno (foglio mensile)
«SETTIMANA CHE INIZIA IL 7 LUGLIO
Min. 10: Cantico 33. Introduzione, scrittura e commento.
Min. 15: "Vi edificate gli uni gli altri spiritualmente,". Domande e risposte. Si può invitare l'uditorio a dire in quali altri modi ci si può edificare gli uni gli altri localmente.
Min. 20: Apprezzamento per il provvedimento dì Geova di far radunare insieme i suoi servitori.
Presto cominceranno le Assemblee di Distretto "Proposito Divino". Le assemblee sono importanti nella vita dei servitori di Geova. (Invitare l'uditorio a commentare i seguenti punti, usando informazioni della Bibbia, delle riviste "Torre di Guardia" e "Svegliatevi!", dell'"Annuario " del 1974 e della lettera Filiale).
( 1 ) Come mostra la Bibbia che le grandi assemblee sono da molto tempo un aspetto della vera adorazione? (Nee. 8:1-3,7,8; Lev. capitolo 23). Le esperienze dei nostri fratelli in varie partì del mondo possono aiutarci a capire questo provvedimento.
(2) Quali ostacoli dì natura materiale e d'altro genere dovettero sormontare alcuni per assistere alle assemblee? (yb, pagg. 165,166; g7ì 22/9 pag. 25; g74 8/4 pagg. 19,20).
(3) In che modo la condotta dei fratelli e delle sorelle presenti alle assemblee ha contribuito a dare una buona testimonianza. Quale responsabilità dovremmo sentire a questo riguardo? (w74 1/7 pag. 390; g73 22/3 pag. 20). Dai fatti si vede che Geova benedice queste assemblee del Suo popolo; essendo presenti partecipiamo a tali benedizioni. Incoraggiate tutti ad assistere questa estate a una di queste assemblee. Considerate le disposizioni locali per aiutare tutti i componenti della congregazione ad andare all'assemblea. Min. 10: "Percorrete regolarmente il territorio". Considerate l'articolo, facendo partecipare l'uditorio. Includete commenti sulle disposizioni del servizio di campo per i giorni futuri.
Min. 5: Commenti conclusivi. In base al tempo disponibile, includete punti di speciale interesse da "Significato delle notizie" o "Uno sguardo al mondo ". Cantico 30 ».
Qualificati... pagg. 180-183
La preparazione dei discorsi e conversazioni da tenere con le persone incontrate girando di casa in casa è molto accurata, come si può dedurre dalle seguenti pagine. Ci si può render conto come sia finalizzata a convenire, a vendere, a usare la Bibbia come strumento per convincere le proprie idee.
« In che modo vi preparerete? Imparando a memoria quello che direte? No, perché la vostra presentazione dev'essere flessibile e adattabile alle circostanze che si presentano. Un modo eccellente è di scegliere prima un dato punto, un'idea o tema torno a cui edificare la propria conversazione. Si può fare questo usando i soggetti di "Accertatevi di ogni cosa", solo in inglese). Potete scegliere i soggetti "vita nel nuovo mondo", "la terra e il suo destino", "la creazione", "il Regno", "la vita" e molti altri. Guardate i sottotitoli dì questi soggetti, prendendo alcuni punti principali che potreste menzionare sviluppando il soggetto. Per avere elasticità e libertà è meglio non fare uno schema troppo rigido. Quindi imparate questi dati punti che volete esprimere, con una o due scritture da leggere. Potreste anche fare una prova con un altro proclamatore, onde possiate dare una coerente testimonianza da tre a otto minuti che sia chiara, concreta e amichevole, un'efficace presentazione della notizia del Regno alla porta.
Ora vi avvicinate alla prima porta. Come si può presentare una persona? Può dire in vari modi che è ministro, rappresentante della Società Torre di Guardia, testimone di Geova, che svolge un'opera istruttiva, incoraggia a studiare la Bibbia nelle case, porta buone notizie, compie un servizio pubblico, lavora con un gruppo internazionale di persone che fanno ricerche bibliche, e porta quindi al popolo l'informazione dei buoni risultati dì queste ricerche, lavora insieme a una società mondiale di ministri, collabora con più di mezzo milione di ministri, rappresenta la società biblica di un nuovo mondo. Offrendo la "Traduzione del Nuovo Mondo" uno può dire che rappresenta il comitato di traduzione della bibbia. Durante le assemblee può affermare d'essere un delegato intervenuto al congresso che si tiene.
Che cosa dovreste fare quando il padrone di casa apre la porta? E' meglio non cominciare immediatamente la vostra testimonianza, ma soffermarvi, non a lungo con imbarazzo, bensì brevemente, permettendo al padrone di casa di invitarvi a entrare. Infatti, è molto importante cercar d'essere invitati a entrare nella casa, perché una volta nella casa potete avere più successo con la persona di buona volontà. Perciò, abbiate l'amichevole atteggiamento di chi s'attende d'essere invitato a entrare, e siate pronti ad accettare l'invito o il gesto che vi viene rivolto. Potreste ricevere l'invito di entrare se mostraste considerazione per il padrone di casa. Se fa freddo o tira vento, potete dire che forse non è piacevole tenere la porta aperta, e che potete entrare e comunicare brevemente l'importante messaggio che avete. Non entrate mai senza essere invitati con le parole o con un gesto dal padrone di casa. Non insistete mai per entrare. Specialmente le sorelle dovrebbero stare attente e usare giudizio in quanto all'entrare in una casa, sapendo che la nostra opera ci conduce da "ogni specie di uomini ". Se non siete invitati ad entrare, proseguite, dichiarando il vostro scopo e dando testimonianza sulla soglia della porta. Vi sono certe cose che il padrone di casa vuoi sapere quando vi presentate. Queste cose sono: Chi siete? Che cosa avete? Quanto costa? Chi siete non significa necessariamente il vostro nome, benché possiate a volte presentavi dicendo il vostro nome. Ma la persona vuoi sapere almeno chi rappresentate, che opera fate, o qual è lo scopo o motivo della vostra visita. Voi dovete dunque dare subito soddisfacenti risposte.
La vostra introduzione deve ovviamente appagare la persona che viene alla porta. Se alla porta viene un uomo, gli potete parlare intorno alla situazione mondiale, delle condizioni sociali, di scienza, di avvenimenti locali relativi a interessi commerciali o cittadini, o di qualsiasi cosa inerente alla sua famiglia, al suo benessere e alla sua sicurezza. Queste cose interessano gli uomini. Alcune volte un soggetto può essere la religione, ma meno frequentemente che con le donne. Quando viene una donna, la religione è un buon soggetto. Oppure i suoi figli, la sua casa, quello che avviene nel luogo, le condizioni delle chiese locali, le condizioni sociali, il costo della vita, il nuovo mondo e le sue bellezze e meraviglie, la preghiera, potrebbero tutti interessare una donna. Nell'introduzione si può anche usare la Bibbia. Scritture che si colleghino in modo logico e interessante possono esser lette al padrone di casa, dimostrando ciò che in realtà predicate con la Bibbia. Questo suscita nel padrone di casa una fiducia molto maggiore nel messaggio. Le scritture come 2 Timoteo 3:1-5, insieme a Matteo 24:11-14, o Ecclesiaste 1:4, con uno o due riferimenti marginali che mostrino il proposito di Dio verso la terra, sono buone e interessanti all'inizio. Oppure, ponete in relazione Matteo 5:3 e 6:10 con Apocalisse 21:1-4. Ciò prepara la via alla presentazione della letteratura. Non cercate di indurre il padrone di casa a rivelare troppo apertamente le sue idee su un qualsiasi punto, e non gli rivolgete puntigliose domande che lo metterebbero in imbarazzo. Ma è importantissimo che la persona sia incoraggiata a parlare. Partecipate tutt'e due alla conversazione. Non fate la "predica". Stabilite alcuni punti nei quali siete d'accordo con lei. Fate delle dichiarazioni o domande alle quali risponderà affermativamente. Siate sempre allegri e positivi, non negativi. Voi la volete aiutare, e conoscendo il suo punto di vista e la sua opinione saprete di che cosa ha bisogno e quali ostacoli si debbano eliminare per aiutarla a capire !a verità.
Dopo la breve e appropriata introduzione, fatele vedere e notare la letteratura. Essa dovrebbe esser presentata logicamente, in armonia con quello che avete detto nell'introduzione, non con una brusca interruzione della conversazione, dicendo: "Qui ho un libro" ma fate in modo che la letteratura sembri una logica necessità, ciò che soddisfa il bisogno e conferma quanto avete detto per destare interesse. Potreste dire: "Per soddisfare questo bisogno, è stato pubblicato questo libro, ' Sia Dio riconosciuto verace ' ". Alcune volte potrete dire: " Dieci milioni dì persone leggono ora questo libro ", oppure: " Un gruppo di ministri dediti di continuo alle ricerche bibliche hanno prodotto questa pubblicazione che risponde alle domande ora poste da milioni di persone". Convincete l'ascoltatore che la letteratura è il prodotto di una ricerca, non l'interpretazione di alcuni individui.
A questo punto è bene dichiarare di solito, non in maniera definitiva ma con sincerità, quale contribuzione si accetta per la letteratura. Ciò mostra alla persona che può facilmente ottenerla se la si desidera. Elimina la barriera della domanda: "Quanto costerà?" e permette al padrone dì casa di rivolgere l'attenzione a quello che dite.
Siamo giunti ora al corpo del nostro discorso, l'effettiva presentazione della letteratura, che è il soggetto della prossima lezione.
Avendo pronunciato il vostro sermone da tre a otto minuti, mostrate quindi la letteratura, dicendo alla persona come le pubblicazioni spiegano il soggetto di cui avete parlato. Aprite il libro o la rivista a qualche pagina dove si trovano notevoli dichiarazioni, illustrazioni o titoli dei capitoli. Tenetela in modo che possa essere facilmente letta dalla persona. Dimostrate che la pubblicazione contiene effettivamente le risposte alle domande che avete suscitate, E offrite ad ogni modo la letteratura facendogliela prendere in mano se lo desidera. Legga da sé, la tocchi. Alle persone piace prendere le proprie decisioni. Voi le aiutate soltanto. Esse potrebbero vedere nella pubblicazione qualche cosa che le interessi, qualche cosa che voi avreste del tutto trascurato. Non caricate la presentazione. Mostrando in una volta troppi pregi della letteratura si stanca il padrone dì casa. Gliela fa apparire troppo pesante e complicata... ».
Qualificati... pg. 186:
* Se il padrone di casa rifiuta di prendere la letteratura, lasciatelo in una condizione migliore di quando l'avete avvicinato, cioè in un atteggiamento migliore verso l'opera del Regno. Voi dovreste esser gentili e non mostrare delusione, offrendo lietamente un trattato perché lo consideri, o un foglietto d'invito, onde si abbia motivo di fare in seguito un'altra conversazione. Ricordate che voi o qualche altro dovrà tornare. Anche se sembra contrario ora, egli potrebbe interessarsi nella verità in avvenire e diventare una delle "altre pecore " del Signore ».
Qualificati... pg. 191:
« 11 lavoro per le vie con le riviste "La torre dì Guardia" e "Svegliatevi! " è pure efficace e costituisce un buon annuncio del Regno, se è fatto dovutamente. Non ve ne state come pali semplicemente reggendo la rivista, ma camminate lungo la via, offrendo la rivista a quelli che sono sul marciapiede e alle persone in automobili ferme, inoltre a quelli che camminano per la via. Sorridete, guardate fisso la persona e domandate: "Ha letto l'ultimo numero de ' La Torre di Guardia '? " oppure: " Mentre attende, ho qualche cosa dì insolitamente interessante per lei ". Si possono usare altre introduzioni; quindi abbiate qualche cosa da dire sulla rivista, molto brevemente. Se viene rifiutata, andate da un'altra persona. Evitate discussioni e lunghe conversazioni; siate specialmente accorti e gentili, cortesi. Non tenete conto degli oppositori e cercate di evitarli allontanandovi di alcuni passi. Continuate il vostro lavoro. Se vi sono disturbi, invece di cercar dì risolverli da soli, cercate l'assistenza di un agente di pubblica sicurezza.
Siate proclamatori interessati nella distribuzione delle riviste. Studiatele voi stessi; distribuitele ad altri nel vostro territorio come soave fragranza di verità. Queste riviste dovrebbero avere una tiratura maggiore... ».
Qualificati... pg. 307:
Per più di diciotto secoli le « porte degli inferi » hanno prevalso sulla Chiesa, poiché dall'anno 100 al 1919 non ci furono cristiani. Ecco il testo di questa affermazione:
« La lunga notte di tenebre spirituali dalla quale i testimoni uscirono era durata dal principio del secondo secolo, dopo la morte degli apostoli, alla fine del diciannovesimo secolo. M cristianesimo primitivo con il suo splendore di giusta dottrina e con la sua purezza dì organizzazione teocratica cominciò ad eclissarsi dopo l'anno 100, allorché scesero le tenebre spirituali di insegnamenti religiosi "babilonici", filosofie pagane greche e flagrante apostasia. Benché la toro completa liberazione dalla prigionia " babilonica " non avvenisse prima del 1919, per un periodo di circa cinquant'anni i testimoni ebbero un graduale risveglio, per prepararsi all'ora della loro liberazione come popolo del Nuovo Mondo ».
Da Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico pg. 128:
Il T. d. G. è invitato, non ad ubbidire alla Parola di Dio, ma a servirsene per convincere gli altri delle proprie idee!
« Versetti letti dal padrone di casa.
Quando un padrone di casa legge un versetto potrebbe dare enfasi alle parole sbagliate o non darne affatto a nessuna parola. Allora che potete fare? In genere, in tal caso, è meglio ricorrere alla vostra applicazione del versetto per dare enfasi ai punti che volete accentuare. Terminata la lettura, potete richiamare l'attenzione del padrone di casa su queste parole ripetendole o facendo domande.
C'è un altro modo di far questo, ma richiede cautela e tatto. Potete interrompere la lettura al punto giusto, scusarvi per l'interruzione, e attirare poi l'attenzione in particolar modo sulla parola o sulla frase letta a cui volete dare enfasi. Se si può fare questo senza creare imbarazzo o antagonismo nel padrone di casa, si possono ottenere risultati, ma si dovrebbe fare di rado. La lettura di un versetto, anche se fatta con enfasi, di solito non basta per conseguire il vostro scopo. Ogni tanto, è vero, la scrittura stessa può servire come applicazione dell'idea che intendete esprimere nel vostro argomento ».
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