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Lettera amici da Tavodo - novembre 2015

Lettera agli amici - novembre 2015


da Tavodo

 

 

Carissimi,

A fine giugno abbiamo avuto la sempre attesa gioia di ritrovarci tutti insieme, comprese le sorelle “di Konya”. Subito siamo partiti per il consueto tempo di ritiro-riposo in disparte, in un luogo tranquillo che da alcuni anni il Signore ci ha donato di trovare. In quel periodo quest’anno abbiamo sperimentato una maggiore serenità, perché non c’era più il pensiero e la preoccupazione per Enrico: ora era nel cuore del Padre… e quindi anche lui con noi. In quei giorni ci è stato dato di conoscere una bella realtà della Chiesa trentina: un bel gruppo di preghiera che ci ha edificato e col quale c’è stata una bella comunione. In quelle due settimane don Vigilio, quello di noi che ha riposato meno, ci ha fatto gustare in anteprima le belle meditazioni degli esercizi sul Padre Nostro; preghiera, questa, sempre nuova, sempre viva, perché con essa Gesù ci vuol far sperimentare l’amore del Padre e la gioia di essere suoi figli.
Rientrati a casa, a metà luglio sono incominciati e poi susseguiti per cinque settimane i corsi di esercizi spirituali fino a fine agosto. Per quasi tutto il tempo sono stati necessari i letti supplementari (come qualcuno dei partecipanti ci ha suggerito, poco mancava che ne mettessimo uno anche nel campanile!). Ringraziamo il Signore che ha sostenuto l’impegno di don Vigilio. Lo ringraziamo anche perché la serata conclusiva di ogni corso era sempre un momento forte nel quale Lui ci meravigliava nel vedere quanto aveva operato in ciascuno; questo diventava per noi motivo di gioia e incoraggiamento.
Quest’estate non c’era più Enrico da assistere: era lui che assisteva noi dal cielo; questa sua nuova e vera presenza non la sperimentavamo solo noi, ma anche tanti ospiti che lo hanno conosciuto.
Il 15 agosto, Festa di Maria Assunta in cielo: data importante, perché Maria Assunta in cielo è la patrona della nostra Casa, oltre che della Parrocchia. In questa data, inoltre, abbiamo ricevuto benedizione per iniziare la vita comune nel Nome di Gesù, dall’allora Padre Vescovo mons. Gottardi. L’abbiamo vissuta pregando alla vigilia con l’Inno Akatistos della Chiesa ortodossa e quel giorno ritrovandoci per fare memoria del cammino che il Signore ci ha fatto fare, “per guardare il passato con gratitudine”, così come ha raccomandato di fare il Papa per l’anno della vita consacrata.
A fine corsi ci siamo concessi un’uscita facendo visita ad una giovane eremita, godendo della sua preghiera e fraternità, come pure della bellezza della natura del luogo dove vive.
Durante tutta l’estate d. Vigilio non solo ha avuto l’impegno della predicazione, ma anche di tanti colloqui giornalieri con persone bisognose di ascolto e benedizione. Così in settembre l’abbiamo mandato a riposare con Gesù, in Alto Adige, in una casa tenuta da suore che ci vogliono tanto bene.
Anche Isabella ha potuto trascorrere nell’eremo la sua settimana di esercizi.
Giuseppe ha potuto continuare ad andare mezza giornata alla settimana a fare compagnia alla mamma 96enne, bisognosa di assistenza, ma piena di spirito di preghiera e di riconoscenza verso Il Signore.
Don Fiorenzo ha continuato a darci testimonianza di abbandono nel Padre, anche in questi mesi nei quali i valori del tumore sono andati di volta in volta accentuandosi. Nonostante ciò egli continua il suo servizio in parrocchia a Dorsino per Messa, incontro con la Parola, confessioni e pure per vari colloqui.
A metà settembre abbiamo partecipato all’annuale incontro delle tre nuove fraternità della nostra diocesi e una di Verona, con le quali siamo in comunione da molti anni. Pregare insieme e condividere la storia che il Signore sta costruendo con ciascuna è occasione di ringraziamento e incoraggiamento alla fedeltà nel cammino nel quale Lui ci guida.
Scortati dai Santi Arcangeli, il 29 settembre d. Vigilio e Isabella sono volati a Konya, dove le sorelle e la piccola comunità cristiana li attendevano con “quattro occhi”, come si dice in Turchia. Il 10 ottobre don Vigilio è tornato con Lidia “raccontando tutto quello che il Signore aveva compiuto”.
Continuiamo a godere dell'aiuto di alcune persone, soprattutto per il lavoro di guardaroba: siamo molto riconoscenti al Signore, non solo per il sollievo che trova Maria, ma perché ci possiamo dedicare con pace agli altri servizi di casa, al lavoro per il calendario, ecc., senza dover pensare di richiamare le sorelle da Konya: ci dispiacerebbe chiudere quel mandato per cui siamo stati benedetti!
Ora affidiamo ancora alla vostra preghiera la ripresa degli incontri mensili del primo sabato e dell’Esperienza di Vita, affinché siano un aiuto per vivere sempre più nell’amore misericordioso di Dio, nostro Padre. Il tema di quest’ultima è stato all’inizio la vita consacrata e poi continueremo contemplando la misericordia divina. 

I fratelli e le sorelle della "Fraternitïtà Gesù Risorto"