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OMELIE / Omelie IT

01 gen 2019
01/01/2019 Maria Ss.ma, Madre di Dio  - C

01/01/2019 Maria Ss.ma, Madre di Dio  - C

1ª lettura Nm 6,22-27 * dal Salmo 66 * 2ª lettura Gal 4,4-7 * Vangelo Lc 2,16-21

 

Maria porta in grembo e sulle braccia il Figlio di Dio. Ella vive per lui, lo serve con amore di madre, è sua madre! Nel breve tratto del vangelo di oggi ella viene nominata tre volte, segno evidente che non possiamo dimenticarla o lasciarla passare sotto silenzio. Il centro è certamente Gesù, è lui il Signore, è lui il salvatore del mondo! Ma egli si è nascosto in Maria, si è nutrito da lei, è stato portato dalle sue braccia, è cresciuto grazie all’amore di lei! Madre di Gesù, ella gli ha preparato un ambiente di povertà, di semplicità, di fede, di preghiera, di silenzio, di ascolto della Parola. Egli è il nostro Dio, uno con il Padre e non solo unito al Padre: perciò non esitiamo a chiamare Maria “Madre di Dio”! Il popolo cristiano esultò quando udì questo titolo dalla voce dei padri conciliari ad Efeso (431), che, proclamando Maria “Madre di Dio”, confermarono la certezza che il Figlio di Dio è Dio, che nell’uomo Gesù si nasconde e si rivela la bellezza della divinità, la ricchezza dell’amore divino, la perfezione della misericordia del Padre.

Anche noi godiamo nell’attribuire a Maria questo titolo. Sappiamo che non è lei a meritarlo, che lei rimane sempre l’umile serva, ma che Dio premia con il suo onore chi serve Gesù con amore.

Oggi guardiamo a lei mentre tiene in braccio il bambino che viene consegnato al suo popolo tramite l’incisione nella sua carne del segno dell’alleanza di Israele, la circoncisione. Guardiamo a lei, silenziosa e attenta: “Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Tutto ciò che ella vede è oggetto della sua meditazione. Ella confronta i semplici fatti che osserva attorno a sé, fatti che generano stupore, con le parole di Dio, quelle della Scrittura e quelle che ha udito dall’angelo. Noi guardiamo a lei per imparare, perché nel silenzio meditante la nostra vita interiore cresce, matura e porta frutto di obbedienza al Padre. L’attenzione a confrontare ciò che succede con la Parola di Dio ci rende sicuri e saldi, poiché attraverso quest’esercizio ci accorgiamo d’essere amati.

Figli di Dio siamo anche noi, ci assicura San Paolo. E perciò ci possiamo considerare anche figli di Maria. Siamo figli di Dio, perché il suo Spirito dimora in noi. Siamo figli di Dio, perché siamo uniti al Figlio, con cui formiamo un solo corpo. Dato che Gesù dalla croce ha detto a sua Madre “Ecco tuo figlio”, noi chiamiamo Maria ‘madre nostra’, e confidiamo nel suo amore materno. Se il suo amore è stato tanto grande da amare il Figlio di Dio, nel suo cuore c’è posto certamente anche per me, anche per te!

Sul nuovo anno che inizia invochiamo la luce del volto di Dio, come dice la benedizione di Aronne nella prima lettura. Anzi, questa luce la invochiamo su noi tutti e su ciascuno, perché possiamo essere visti e vedere tutto come vede il Padre, vedere le persone e le cose con quell’amore con cui le vede lui.

Egli ci ristora con la sua pace. La vera pace è Gesù, che riesce a farci vedere gli uomini come amati da Dio, degni quindi anche del nostro amore, della nostra attenzione e comunione. La pace vera è comunione, è partecipare insieme allo stesso amore del Padre, partecipare insieme all’offerta di Gesù, partecipare alla grazia e alla gioia dello Spirito.

“Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace”!

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