OMELIE / Omelie IT
25 dic 2019 25/12/2019 - Natale del Signore
25/12/2019 - Natale del Signore
Notte Isaia 9,1-3.5-6 Sal 95/96 Tito 2,11-14 Luca 2,1-14
Aurora Isaia 62,11-12 Sal 96/97 Tito 3,4-7 Luca 2,15-20
Giorno Isaia 52,7-10 Sal 97/98 Ebrei 1,1-6 Giovanni 1,1-18
In modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana! Questa preghiera ci introduce all’ascolto delle letture della « Messa del giorno » di questa Solennità. I canti degli angeli e la gioia dei pastori ci preparano a lasciarci avvolgere dal mistero insondabile dell’avvenimento che celebriamo.
Isaia, con varie espressioni, cerca di risvegliare in noi la gioia, una gioia incontenibile, quella di chi finalmente è raggiunto dalla notizia attesa da lungo tempo, e ancor più piena e più bella di quella da sempre immaginata e sperata. I piedi del messaggero sono particolarmente belli in questo giorno: sono finiti gli incubi provocati dalle pretese dei re e dominatori perché è arrivato al trono nientemeno che “il tuo Dio”, colui che ti ama da morire! Le sentinelle uniscono le loro grida festanti: colui che era sempre lontano lo vedono finalmente vicino, ora sta arrivando. Non solo il popolo gode, ma persino tutti i confini della terra: la festa è per tutti i popoli, per tutte le religioni, per tutto il mondo!
Il salmo fa eco a questa gioia suscitata dal profeta e invita ad usare tutti gli strumenti musicali possibili per esprimere la gioia di tutta la terra.
La lettera agli Ebrei ed il Vangelo secondo Giovanni continuano a farci riflettere per scoprire il significato dell’evento che celebriamo, per coglierne la portata per ciascuno di noi, per tutto il popolo e per tutto il mondo. Lo fanno aiutandoci a dare uno sguardo a tutta la storia occupata dall’amore del Padre, che intende a tutti i costi « salvarci », strappare cioè l’Adamo nascosto, impaurito, rosso di vergogna, quali siamo noi, da questa situazione, togliendogli di dosso il suo peccato.
La lettera agli Ebrei ancora ci presenta il Figlio, Gesù, come il definitivo tentativo di Dio di parlare agli uomini, incontrandoli al loro livello. È attraverso di lui che il Padre realizza il suo sogno d’amore! La prima pagina della lettera, che oggi ascoltiamo, ci ferma a contemplare la bellezza e la grandezza e l’importanza del Figlio. Egli è “erede di tutte le cose”, cioè tutto gli spetta di diritto! Egli è “irradiazione della sua gloria”, rende cioè visibile la bellezza e la superiorità di Dio; “sostiene tutto con la potenza della sua parola”, quindi nessuno può ignorarlo! Egli ha “compiuto la purificazione dei peccati” e “si è assiso alla destra della maestà” ricevendo l’autorità e il diritto-dovere di giudicare. Se è lui che giudica noi siamo fortunati, perché cercherà di fare il possibile per salvarci. Di lui è addirittura scritto: “Lo adorino tutti gli angeli di Dio”! Vogliamo perciò vederlo anche noi questo Figlio, vogliamo entrare a far parte della sua vita.
Giovanni, nella introduzione al suo vangelo, è ancora più profondo e preciso. Il Figlio “Unigenito” ci rivela il Padre, dato che è nel suo “seno”. Egli è perciò la “pienezza” di Dio, la sua presenza, e ci fa godere “la grazia e la verità”: queste due parole riassumono e descrivono quanto avviene oggi. L’amore gratuito di Dio si riversa sull’umanità. Siamo amati senza aver fatto nulla per meritarlo. Siamo e rimaniamo peccatori, eppure Dio ci ha coperti di amore. Questa è la grazia: la grazia è Gesù, il bambino debole e fragile tenuto in braccio da una giovane madre, la cui cultura è tutta racchiusa in parole pronunciate da angeli. Anche la verità arriva agli uomini. La verità non è una cronaca più precisa degli avvenimenti del giorno, ma la manifestazione di ciò che agli occhi degli uomini rimane nascosto. Gli uomini non vedono Dio, non percepiscono il suo amore e i suoi disegni. Ora che il Figlio è qui, ecco, la verità non è più nascosta: possiamo conoscere i progetti eterni, possiamo godere la comunione divina, possiamo percepire nei fatti piccoli e grandi delle nostre giornate la vicinanza del Dio dell’amore e della pace!
La verità è luce, la verità è vita per noi, è amicizia di Dio nonostante noi siamo peccatori e tenebra. La tenebra vuol soffocare la luce, ma non ce la fa: la luce vince la notte! Vita e Luce sono altri nomi di quel Figlio che noi avviciniamo senza poterlo possedere pienamente, perché egli è il Verbo, la Parola, il desiderio di un Dio che ama e vuole comunicarsi all’uomo. Egli è la Parola che sta nel cuore di Dio e che quindi è Dio, pienezza d’amore!
Le parole degli apostoli ci sommergono, anzi, ci immergono nella profondità del mistero, ma noi sappiamo che è un mistero d’amore, e perciò ne godiamo immensamente e cerchiamo di esprimere con piccoli gesti di amore questa continua novità!
Venite tutti ad adorare il Signore!
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