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OMELIE / Omelie IT

21 apr 2024
21/04/2024 - 4ª domenica di Pasqua - B

21/04/2024 - 4ª domenica di Pasqua - B

Iª lettura At 4,8-12 dal Salmo 117 IIª lettura 1Gv 3,1-2 Vangelo Gv 10,11-18

Del Buon Pastore - Preghiera per le Vocazioni

Perché Pietro insieme a Giovanni hanno guarito un uomo storpio fin dalla nascita, semplicemente invocando il nome di Gesù?

Pietro sta rispondendo ai Capi del popolo, davanti ai quali dovettero comparire tutt’e due incatenati come fossero malfattori. Quell’uomo è guarito perché anch’essi, i Capi, potessero credere che Dio ha risuscitato quel Gesù che era stato crocifisso. E non solo: proprio quel Gesù rifiutato dai Capi è posto da Dio come pietra d’angolo nel suo edificio. È lui il Salvatore, l’unico salvatore per tutti gli uomini, l’unico che li può liberare dai loro peccati.

Il miracolo avvenuto a Gerusalemme, proprio alla porta orientale del Tempio, doveva essere un segno, come lo erano stati tutti i miracoli compiuti da Gesù stesso. Ora, con questa testimonianza, anche i Capi hanno di nuovo l’occasione e la facilitazione a credere che Gesù è vivo e operante in mezzo a loro. Ma anche questa volta coloro che arrivano a credere sono soltanto i poveri, gli umili e i semplici.

Quel Gesù, che Pietro annuncia ai capi di Israele, lo ascoltiamo oggi, mentre si presenta a Gerusalemme dopo aver compiuto uno dei segni più grandi: ha dato la vista ad un uomo nato cieco. Si è attirato molta inimicizia da parte dei grandi con quel segno, ma proprio ad essi, che continuano ad essergli nemici, egli si rivela con parole che, tramite immagini ben note, richiamano l’identità di Dio, quel Dio che ama il suo popolo e ogni sua creatura.

Dio infatti, tramite i profeti, si è spesso presentato come il pastore che si prende cura delle pecore, il pastore che si avvicina a quella pecora che si è perduta, quella che si è ammalata, quella che ha appena partorito, il pastore che difende il gregge e lo guida a pascoli ubertosi. Così Dio ha parlato di sè, ma la gente vede dei Capi che pensano solo a sfruttare i poveri, e soffre sentendosi lasciata sola, in balia di uomini che non sanno donare amore.

Ora Gesù si presenta come il vero pastore, quello che rende presente in mezzo al popolo l’amore efficace di Dio. Egli è quell’amore di Dio promesso dai profeti, amore che si prende cura di tutti, che non esclude il povero e l’oppresso, che offre se stesso fino a dare la vita. Gesù è Dio con noi, è il Dio che ci ama, che con il suo amore ci fa grandi, degni d’essere chiamati e di essere in realtà suoi figli.

Anche l’apostolo san Giovanni ci parla oggi dell’amore del Padre che ci raggiunge attraverso Gesù, un amore che ci permetterà di vederlo, anzi, di diventare simili a lui.

In questo giorno siamo invitati a pregare, tutta la Chiesa un cuor solo, per quelle persone che Gesù ha scelto e chiamato e inviato a donare ancora i segni della sua presenza di Buon Pastore: siano forti e generose nella fede per diffondere speranza e generare carità.

E preghiamo che il Padre continui a donarci uomini che si curino della nostra anima, del nostro rapporto con lui, della nostra unità con gli altri suoi figli.

Preghiamo il Padre perché doni il suo Spirito Santo a ragazzi e giovani, affinché molti di essi gli donino la vita e si offrano a servire la comunità cristiana, cosicché in essa non manchi il segno della presenza del Buon Pastore. Potremo trovare sempre vicino a noi un sacerdote pronto ad ascoltarci nel nome di Gesù e a rivolgerci la Parola di Dio!

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