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OMELIE / Omelie IT

24 mar 2013
24/03/2013 - Domenica delle Palme - C

24/03/2013 - Domenica delle Palme - C

Ingresso Lc 19,28-40 Prima lettura Is 50,4-7 Salmo 21 Seconda lettura Fil 2,6-11 Vangelo Lc 22,4 – 23,46

La gioia dell’ingresso di Gesù alla Città santa, Gerusalemme, prelude la gioia della risurrezione! Noi acclamiamo a Gesù risorto, che con la sua umiltà ha vinto la morte. L’ha vinta rendendola, da salario del peccato qual era, gloria di Dio, manifestazione dell’amore più grande, atto rivelatore dell’amore di Dio Padre. Oggi acclamiamo Gesù portando rami d’ulivo, come la folla dei discepoli mentre scendevano il monte per avvicinarsi alle porte della Città. Qui i farisei dissentono e contestano le lodi e la gioia del popolo. La loro voce è preludio della passione, proclamata per intero nel brano evangelico.
Prima di tutto ci viene narrata la preparazione e il compimento della Cena. Nel dialogo che si svolge tra il Signore e i discepoli non può mancare l’argomento di ciò che sta per avvenire. Essi si rattristano, non appena odono che uno di loro si dissocia dal loro Maestro a tal punto da arrivare a consegnarlo. Era stata messa una taglia sulla testa di Gesù da parte dei capi dei Giudei: è mai possibile che l’amore al denaro superi la fedeltà al Signore? Purtroppo è successo a Giuda; purtroppo succede ancora, e non occorre pensiamo agli altri, perchè noi stessi in qualche occasione, anche piccola, siamo inclini a cedere e a ragionare come se il guadagno fosse la prima cosa cui teniamo, più importante della nostra salute spirituale, più della gloria del nostro Dio!
Durante la Cena il pane e il vino sono al centro dell’attenzione: il Corpo e il Sangue, sangue dell’alleanza “versato per voi”. Questo è il culmine del Vangelo: la buona notizia si realizza: i peccati, che sono la fonte di ogni male nella vita delle singole persone e dell’umanità intera, vengono perdonati. Chi mangia quel Corpo e beve quel Sangue si ritrova immerso in Dio, non conosce più la distanza da lui!
La passione ci fa ripercorrere l’amore di Gesù per i peccatori. Davanti a Caifa e davanti a Pilato, Gesù è l’uomo nuovo, che vive l’amore senza lasciarsi condizionare né dall’odio né dall’ignoranza, nemmeno dalla violenza e neppure dall’ingiustizia umana. E sulla croce egli continua a pregare, rivolgendosi al Padre con tutto il suo dolore e con tutta la sua fiducia. E dalla croce risponde all’amore del ladrone offrendo a lui per primo il Regno. E il pagano centurione per primo arriva alla fede, proclamando: “Veramente quest’uomo era giusto”. Il peccatore e il pagano sono diventati i primi, da ultimi che erano.
Noi ascoltiamo adorando e ringraziando. Gesù è il salvatore: in tutta questa settimana presteremo attenzione alla sua passione, e ci offriremo a portare la nostra croce insieme con lui. Nessuno sceglie la propria croce, anzi, sappiamo che chi rifiuta la propria croce, se ne procura una molto più pesante da portare.
Come le donne, rimaste presenti alla sofferenza e alla morte del Signore, trascorreremo questi giorni in comunione con lui, in particolare vivendo il silenzio e il digiuno in clima di continuo raccoglimento e preghiera. Ci prepariamo così a rinnovare le promesse e la grazia del nostro battesimo e a godere la gioia della Pasqua.

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