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OMELIE / Omelie IT

05 apr 2020
05/04/2020 - Domenica delle Palme - A

05/04/2020 - Domenica delle Palme - A

processione: Mt 21,1-11

1ª lettura Is 50,4-7 dal Salmo 21 2ª lettura Fil 2,6-11 Vangelo Mt 26,14 - 27,66

 

Oggi abbiamo camminato tutti insieme dietro la croce, cantando con gioia perché Gesù è il nostro Re. Abbiamo pregato in questo modo per esprimere la fede e l’amore a Dio e a colui che egli ha mandato.

Abbiamo camminato dietro la croce alzando rami di ulivo come segno di gioia per la vittoria di Gesù sui nostri nemici. La sua vittoria è quella che abbiamo poi udito dall’annuncio della sua passione e morte. Egli vince il Maligno, che nel deserto si era allontanato, deciso però a ripresentarsi. Abbiamo assistito al suo ritorno: lo abbiamo visto agire e vincere nel cuore e nella persona dei sommi sacerdoti, delle guardie, di Giuda, dei soldati, di un ladrone, di Pilato.

Nel cuore e nelle azioni di Gesù però il maligno è stato nuovamente sconfitto. Gesù non ha ceduto, non ha accolto in sè nè la menzogna, nè la vendetta, nè l’odio, nè l’egoismo, nè la rabbia, nè la ribellione al Padre. Il nemico non può trovare nulla di suo in Gesù.

Gesù accoglie tutte le provocazioni, e le sofferenze che gli vengono inflitte, come occasioni per offrirsi al Padre: le vive come spinte ad amare. In tal modo ci rivela che egli è la pienezza dell’amore del Padre per noi tutti. Persino l’abbandono di Pietro e dei discepoli più vicini egli lo vive come occasione per affidarsi a Dio e rendere il suo amore ancora più luminoso: rimane solo, sapendo di non essere solo, perché è Figlio, e sa perciò che il Padre senza di lui non sarebbe più Padre. Questi non lo può abbandonare, nonostante le apparenze ci facciano ritenere che anche da lui è stato abbandonato. Egli è l’unico uomo capace di vivere nella luce di Dio fino alla fine e oltre la fine del suo ultimo respiro. Gesù da solo si offre e da solo salva il mondo.

Noi lo contempliamo, meditando tutte le scene della passione, e troveremo il tempo e la volontà di continuare anche nei prossimi giorni.

 

Con intensità nuova, distaccata da quel che ci propone il mondo, viviamo una Settimana Santa, diversa, particolarmente uniti al nostro Signore, perché vogliamo mostrargli amore e riconoscenza, dato che anche noi siamo stati salvati dalle sue piaghe.

In questa settimana le nostre ginocchia si piegheranno più frequentemente, vivremo in maniera sobria e austera, cercheremo che il nostro udito rimanga occupato interiormente dalle poche parole che sono risuonate nel cenacolo, nell’orto degli ulivi e dalla croce, e che la nostra lingua si unisca a quella di tutti coloro che proclamano che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre!

Saremo pronti così a rinnovarci nella notte pasquale, illuminati dal fuoco nuovo e lavati dall’acqua in cui verrà immerso il cero che rischiara le tenebre del mondo!

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