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OMELIE / Omelie IT

06 apr 2025
06/04/2025 - 5ª Domenica del T.Q. - anno C

06/04/2025 - 5ª Domenica del T.Q. - anno C

Iª lettura Is 43, 16-21 dal Salmo 125 IIª lettura Fil 3, 8-14 Vangelo Gv 8, 1-11

In questa quinta domenica di Quaresima veniamo confortati da un messaggio molto delicato e consolante. Noi siamo peccatori, lo siamo davvero, ma Dio non vede solo il peccato, egli vede e osserva qualcos’altro. Egli detesta il peccato, sì, ma vuole salvare l’uomo peccatore. Egli vuole che anche noi impariamo a tener d’occhio il nostro futuro, così che il passato non possa condizionarci nell’obbedire a lui e impedirci di fare il bene.

Il profeta ci invita: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?». Alla luce di quest’invito capiremo quanto ci vuole trasmettere il vangelo di oggi.

Leggendo il fatto narrato in esso, potrebbe venirci alla mente un fatto analogo accaduto nella vita di Maometto, apprezzato dai suoi seguaci come ammirabile esempio di misericordia del loro “profeta”. Gli portarono una donna colta in flagrante adulterio per chiedergli se la dovevano uccidere. Egli rispose: “No, ritornate quando il bambino sarà nato”! Dopo la gravidanza, nato che fu il bambino, tornarono con la donna, ma Maometto disse: “Tornate tra due anni, quando il bambino sarà svezzato”. Misericordia così grande non l’avevano vista. Dopo due anni il “profeta” finalmente disse: “Adesso sì, uccidetela”.

Maometto è stato in qualche modo sì misericordioso verso il bambino, ma non verso la donna peccatrice.

Non meravigliarti. Oggi anche nel mondo detto cristiano succede di peggio. L’adulterio viene visto come atto di amore, e persino i figli vengono uccisi ancora prima della nascita.

Osserviamo Gesù: egli è misericordioso verso la donna accusata di adulterio: perché? Egli guarda tutta la verità: gli uomini sono tutti peccatori, e quindi tutti meriterebbero la morte. Ma Dio non gode della morte, egli gode della vita dell’uomo, anche se peccatore, e perciò lo invita a ravvedersi.

Trovandosi davanti alla donna peccatrice Gesù non dimentica il peccato di tutti gli altri. Egli è venuto per tutti, quindi anche tutti quelli che ora stanno accusando e condannando la donna hanno bisogno di lui. Purtroppo essi, pur costretti ad ammettere d’essere peccatori, non si fermano vicino a Gesù, né attendono la parola del perdono di Dio. Soltanto la donna rimane davanti a Gesù per ascoltare il suo giudizio che la giustifica e le dona speranza.

Noi vogliamo fermarci con lei. Non vogliamo soltanto ammettere di essere peccatori, ma crediamo che Gesù ci può perdonare il peccato, e perciò non ci allontaniamo dalla sua presenza e ascoltiamo la sua Parola. Solo la sua bocca può pronunciare per noi il giudizio misericordioso di Dio, quel giudizio che ci salva. Gesù ci fa rialzare e ci rimette in comunione con gli uomini, che, grazie alla sua parola, si sono già rialzati prima di noi e hanno promesso di “non peccare più”.

Gesù è il tesoro di fronte al quale possiamo ritenere spazzatura anche le belle qualità per le quali ci aspettiamo di essere valutati e apprezzati.

Conoscere lui è la vera ricchezza della nostra vita. Lo conosciamo attraverso la “partecipazione alle sue sofferenze”: la mortificazione del digiuno quaresimale ha questo scopo, e ci introduce quindi a conoscere anche “la potenza della sua risurrezione”. La nostra conoscenza di Gesù sarà sempre condita di umiltà, come ci dà esempio l’apostolo San Paolo nella sua lettera.

Corriamo verso di lui, senza giudicare e senza condannare nessuno, anzi, cercando, per quanto possiamo, di coinvolgere tutti nella gioia di questa corsa verso Gesù.

È lui l’unico vero uomo che ci osserva con gli occhi misericordiosi del Padre e ci presenta a lui arricchiti del suo sacrificio. Egli è l’unico in grado di vedere e di tener conto del nostro futuro, totalmente cambiato dall’aver fatto esperienza del suo amore. Inatti, amati da lui, la nostra vita può diventare recipiente per offrire a tutti la santità di Dio. Dalla nostra vita cambiata egli riceve testimonianza e gloria: potrà essere conosciuto in modo nuovo e vero, paziente e misericordioso, santo e santificante. Da lui impariamo, per vivere vita vera e rinnovata.

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