OMELIE / Omelie IT
26 apr 2020 26/04/2020 - 3ª domenica del T.P. - A
26/04/2020 - 3ª domenica del T.P. - A
1ª lettura At 2,14.22-33 * dal Salmo 15 * 2ª lettura 1Pt 1,17-21 * Vangelo Lc 24,13-35
Un buon predicatore… Trovare un buon predicatore, uno che ti faccia rimanere a bocca aperta e ti faccia mozzare il fiato per mezz’ora, per un’ora…? Dopo il Vangelo, la predica. Quale delusione, spesso. Molti cristiani valutano tutta la Messa dal tenore della predica. Chi è buon predicatore? Due secoli fa circa un famosissimo predicatore a Parigi attirava così tanta gente che gremiva la chiesa all’inverosimile; un giorno disse: “Quando predico io la chiesa si riempie tanto che, per avere un posto, qualcuno sale sopra i confessionali! Invece ad Ars, dopo la predica di Giovanni Vianney la gente entra nei confessionali per confessarsi”. Tutti i preti invidiavano quel predicatore perché sapeva, con la sua eloquenza, attirare grandi folle, lui invece invidiava il povero curato d’Ars perché, nonostante la sua ignoranza, all’udirlo molti si convertivano e cambiavano vita! Non l’eloquenza, ma l’amore al Signore produceva effetto!
La predica dev’essere una spiegazione delle Scritture, o meglio, un aiuto a vedere come attraverso quelle letture Dio ci aiuta ad affrontare i nostri problemi, le nostre situazioni, come lui vuole arricchire il nostro cuore e la nostra mente della sua sapienza!
Oggi abbiamo due esempi di… prediche! Pietro nel giorno di Pentecoste annuncia la risurrezione di Gesù, e quindi l’importanza di ascoltarlo e accoglierlo: “Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni”. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questo fatto: attraverso Gesù, Dio stesso, l’onnipotente, è entrato nella nostra storia. Per noi questo fatto è gioia, sicurezza, consolazione e stimolo a vivere nella carità!
L’altra “predica” è quella che Gesù, non riconosciuto, ha rivolto a due discepoli sconsolati e delusi, tristi e scoraggiati. Egli parla di se stesso dando importanza alle parole scritte su di lui dai profeti! Udire che le parole dei profeti, vissuti alcuni secoli prima, si realizzano ora, è attraente, fa pensare che davvero Dio è all’opera: era all’opera allora, nel cuore e nella mente dei profeti, ma soprattutto è all’opera oggi davanti ai nostri occhi! Non è facile riuscire a vederne la connessione. Solo Gesù ci riesce, lui che in tutta la sua vita ha sempre preso sul serio la parola della Scrittura, perché attento a viverla, attento ad essere obbediente al Padre.
Gesù oggi è per noi maestro, sia per leggere la Bibbia che per leggere o interpretare la vita, è maestro che ci insegna a mettere in stretta relazione queste due realtà: in esse si nasconde e si rivela lo stesso amore, quello del Padre che ci ama! Attraverso le Scritture il Padre ci prepara a vivere, e mentre viviamo ci dà le occasioni per obbedirgli e realizzare la sua Parola.
Gesù ci fa da maestro in questa doppia lettura perché apriamo gli occhi ad accorgerci di lui. È lui l’inviato del Padre, è lui, morto e risorto, che può riempire il nostro cuore ancora vuoto, ancora in ricerca di pace e di pienezza. Di lui ci parlano le Scritture e di lui parla la nostra attesa. Il nostro cuore non potrebbe accontentarsi di dottrine, anche seducenti e attraenti, come quelle su cui vorrebbero fermarci i moderni cultori della Cabala e dell’esoterismo, o i vari sapienti di questo mondo. Per aprirci gli occhi, o meglio il cuore, ad accorgerci di lui, Gesù accetta l’invito a sedere a tavola, a condividere il riposo e il cibo, a spezzare il pane. Quando Gesù spezza il pane benedicendo il Padre, allora i nostri occhi si accorgono che lui è presente! Egli ha inviato la Chiesa in tutto il mondo a continuare a spezzare il pane con la parola di benedizione, così chi ha accolto la Parola può riconoscere nel servizio della Chiesa l’amore di Gesù e avere comunione con lui!
San Pietro ci esorta ad un comportamento umile e obbediente al Padre: crediamo nella sua paternità grazie a Gesù, grazie alla sua morte e risurrezione! Questi fatti restano al centro della nostra vita presente e futura! La concretezza della vita e della morte di Gesù è la fonte della nostra salvezza, e la sua risurrezione è la nostra gioiosa certezza!
Ascoltiamo perciò ancora e sempre le Parole della Scrittura per conoscere il nostro salvatore e Signore Gesù Cristo! E viviamo nel mondo con gioia, sapendo che egli cammina con noi ed è pronto a sedere a mensa con noi!
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