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OMELIE / Omelie IT

17 mag 2015
17/05/2015 - Ascensione del Signore - B

17/05/2015 - Ascensione del Signore - B

1ª lettura At 1,1-11 * dal Salmo 46 * 2ª lettura Ef 4,1-13 * Vangelo Mc 16,15-20

Gesù viene sottratto agli occhi dei suoi discepoli mentre promette lo Spirito Santo. Stava parlando loro delle cose riguardanti il regno di Dio, e li distoglieva dall’immaginare tale regno come un regno terreno. Tutte le curiosità devono scomparire, non sono degne di un cuore che si affida ad un Dio che è Padre. Essi vorrebbero sapere riguardo ai tempi e ai momenti di Dio, ma il conoscere questo non giova a nessuno. Ciò che è necessario è essere costantemente abbandonati alla volontà del Padre, senza conoscerla in anticipo. È sufficiente conoscere la bontà e la fedeltà del Padre. Questo atto di fede e di amore li renderà disponibili a ricevere “la forza dello Spirito Santo” che li renderà testimoni di Gesù ovunque, non solo tra il popolo d’Israele, ma anche tra i popoli lontani. L’attenzione dei discepoli di Gesù non sarà rivolta ai sogni del passato, a realizzare regni terreni, ma solo a rendere testimonianza di Gesù. Essi metteranno tutto il loro impegno ad annunciare Gesù, a far risuonare il suo nome ovunque, a depositarlo nel cuore di ogni persona, uomo o donna che sia, di qualsiasi lingua e popolo che vive sulla terra. Tutti gli uomini sono creature di Dio, tutti degni di conoscere e di accogliere l’amore del Padre. Proprio il Padre chiama gli uomini, tutti, ad essere “un solo corpo e un solo spirito”: questo è possibile seguendo l’unico Signore, che egli ci ha dato, Gesù Cristo. E Gesù ha distribuito doni spirituali e capacità per servirci gli uni gli altri. Ce lo rivela san Paolo: alcuni hanno ricevuto la grazia di essere apostoli, altri profeti, altri pastori, altri maestri, tutti servi del Signore per non vivere più per se stessi, ma per lo sviluppo di quel corpo di Cristo che è la Chiesa.
Con altre parole e immagini Gesù dice la stessa cosa nel vangelo. Gesù è risorto e si fa presente ai suoi, non solo per consolarli, ma per cambiare l’orientamento della loro vita. Non torneranno a pescare i pesci del lago, ma andranno ovunque a proclamare che c’è un Dio che ama tutti, e per amare tutti ha mandato il suo Figlio. In tal modo viene data a tutti gli uomini la possibilità di essere salvati dalle schiavitù ai potenti e alle condizioni precarie della vita sulla terra. Quando essi vivranno per Gesù, avranno in sé una vita vera, una vita non più spaventata dall’idea di morire. Vivere per Gesù significa infatti essere orientati all’eternità, avere come meta quella patria che non è di quaggiù, essere nel mondo, ma senza appartenervi. Sarà questa un’illusione? Dovranno aspettarsi grandi delusioni i credenti in Gesù? No! Gesù stesso rassicura i suoi. Egli promette la sua presenza ed elenca i segni con cui essi potranno riconoscerla.
Gesù quindi oggi sale nei cieli per “essere pienezza di tutte le cose”, ma il suo essere nei cieli, seduto alla destra del Padre e partecipe della sua autorità, non è assenza dalla terra. Egli continua ad agire, a realizzare il suo amore. Si serve della fede e dell’obbedienza dei suoi “amici” e “fratelli”: chi crede infatti vede dei segni che accompagnano il credere. I segni sono tutti opera della potenza di Dio.
- La vittoria sui demoni, sugli spiriti che impauriscono e impediscono la pace e la comunione, è una vittoria che si manifesta ovunque un credente invoca il nome santo di Gesù!
- Chi ama Gesù poi ama tutte le persone che incontra, tanto da riuscire a comprendere le loro necessità e i loro desideri e a riversare su di loro l’amore di Dio, senza bisogno di parlare. La lingua dell’amore e della comunione è sempre una lingua nuova, mai parlata da coloro che hanno alzato la torre di Babele.
- Da quante situazioni sfuggono gli uomini, situazioni incerte e imprevedibili come i serpenti: Gesù ti concederà di viverle senza paura, con grande sapienza. Per i discepoli di Gesù viene poi preparata una grande ostilità.
- La volontà di eliminare la sua testimonianza avvelena parole e fatti per far tacere o per rendere senza credibilità la vita e la parola dei fedeli, ma essi ne traggono nuova spinta per adorare e onorare il loro Signore.
- E infine essi continueranno ad avvicinare i sofferenti, sia coloro che portano la croce delle varie infinite malattie, sia per coloro che sono oppressi dal peccato proprio o altrui. Al contatto con l’amore di Gesù portato dai credenti quelle sofferenze diventano sorgente di amore, fonti di salvezza.

Gesù risorto è nei cieli, è là dove il Padre si nasconde. Ma come il Padre, nascosto ai nostri occhi, è sempre il creatore del mondo, così il Figlio è sempre il datore di vita, di speranza, di forza per chi ha iniziato a seguirlo. E noi riceviamo la consolazione e la potenza dello Spirito del Padre e del Figlio, così da essere con la vita, più che con le parole, testimoni veraci del Dio dell’amore e della pace.

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