Lettera agli amici da Tavodo 2_2024
Lettera agli amici 2/2024 dicembre
Carissimo/a,
la pace di Gesù sia nel tuo cuore, anche mentre, per suo amore, dedichi un po' del tuo tempo a “leggerci”! Prima di tutto grazie perché ci hai accompagnato in questi mesi con la preghiera e la comunione fraterna, che ci fa Chiesa del Signore.
Noi abbiamo “visto” la Sua presenza e la Sua opera nel tempo del nostro ritiro-riposo comunitario, nella prima metà di luglio. Pur rimanendo in casa, vicini alla nostra Maria, abbiamo potuto gustare per primi le meditazioni dei nuovi Esercizi Spirituali (Mt 15,1-17,8), alternando alcune belle uscite in montagna. Queste, oltre a momenti di ristoro e di gioia per le bellezze della natura, ci hanno dato occasione di vivere la fiducia nel Padre. In quei giorni - non ne avevamo altri a disposizione! - ci dava un tempo “buono”: a volte ci ha sorpreso la pioggia, ma non sono mancate la gioia e l'unità, né la presenza provvidenziale degli “angeli” per soccorrerci.
Anche per gli Esercizi Spirituali - quattro corsi -, che, con alcuni intervalli, si sono susseguiti fino alla fine di agosto; anche le settimane di intervallo sono state “riempite” dalla presenza di vari ospiti, in preghiera e ascolto delle meditazioni degli Esercizi.
Gesù ci ha sostenuto: don Vigilio per gli annunci, sempre ricchi, noi per i vari servizi, presente anche Maria ai momenti più forti della giornata, aiutata dal clima di raccoglimento e dal silenzio a tavola.
Bella e varia la presenza dei partecipanti, alcuni conosciuti, altri nuovi; alla condivisione finale più di uno ha espresso il desiderio di tenere viva la “fiamma” inserendo nei propri programmi la partecipazione, durante l’anno, a qualche incontro offerto dalla Fraternità o vissuto individualmente nella Casa.
Per varie settimane ci accompagnava ai pasti la lettura del bel libro di Papa Benedetto: “I miei Santi”, occasione per conoscere e amare i nostri Fratelli maggiori: prima gli Apostoli, poi i Padri della Chiesa, i Santi, le Sante. In tutti ardeva lo stesso amore per Gesù, da tutti abbiamo ricevuto qualche insegnamento. Abbiamo conosciuto e amato di più la Chiesa, di cui umilmente siamo membra, imparando ad ammirarne i veri tesori. Di S. Gregorio di Nissa, ad esempio, Papa Benedetto riporta questo pensiero: “Il fine dell'uomo è di rendersi simile a Dio, e questo fine lo raggiunge anzitutto attraverso l'amore, la conoscenza e la pratica delle virtù, “raggi luminosi che discendono dalla natura divina”.
Anche la lettura dell'Enciclica Dilexit nos ci ha parlato: abbiamo deciso di rileggerla con maggior attenzione in qualche momento di “lettura-studio” comunitario, perché presenta l'amore di Gesù in modo bello e profondo, anche con l’esperienza e la luce di vari Santi.
Compiuto il servizio per gli Esercizi Spirituali, è ripresa la vita “normale”: sette momenti di preghiera quotidiani, adorazione personale quotidiana e comunitaria settimanale, giornata di silenzio, pure settimanale, sostituita un paio di volte da un giorno di ritiro comunitario.
A ottobre sono ripresi i consueti appuntamenti dell'Esperienza di Vita e del ritiro il primo sabato del mese.
Ogni giorno cerchiamo di attendere, con puntualità e nel modo migliore che ci è possibile, ai vari servizi richiesti dalla Casa e dalla vita quotidiana. Ci stupiamo e godiamo sempre nel vedere come il Padre provvede al nostro cibo e vestito, e pure come egli manda sempre qualche persona assetata e bisognosa di lui: questo spesso anche attraverso il telefono. Fra gli ospiti, che il Signore ci ha mandato, tutti cari al suo cuore, ne ricordiamo due: una clarissa, che si è fermata al nostro eremo e ci ha raccontato della vita della sua Comunità, e un sacerdote che trascorso un po' di tempo condividendo preghiera e lavoro.
Molti cercano la guida e la benedizione del Signore attraverso don Vigilio, sia qui in Casa che a Trento, dove si reca ogni settimana. Per lui, ancora, oltre alla preparazione delle Gocce di Spirito, servizio per Telepace, che continua ininterrotto da più di sette anni e di cui molti ringraziano, ci sono state due “missioni” per predicare gli Esercizi: una in Albania, ad un monastero carmelitano, l’altra in Sicilia, ai sacerdoti della Diocesi di Acireale col loro Vescovo: sia alle une che agli altri ha annunciato gli ultimi Esercizi. La Parola semplice e vera del Santo Vangelo e il silenzio, necessario per accoglierla in modo profondo e fruttuoso, sono stati apprezzati da tutti. Una settimana don Vigilio l'ha potuta dedicare alla preghiera presso un Eremo, e un'altra in luogo tranquillo senza telefono né appuntamenti, al lavoro di preparazione del calendario 2026. Ora lo stiamo ultimando, mentre ce ne chiedono ancora molti del '25, e abbiamo iniziato il lavoro per quello del '27.
Stiamo aiutando il Vescovo di Smirne per continuare a tradurre e stampare il calendario in Turchia: molti cristiani lo desiderano. A Konya quest'estate sono stati eseguiti lavori per alzare la casa: ringraziamo il Signore che continua a rafforzare la sua presenza.
Grazie alla generosità di chi prende il calendario qui da noi possiamo sostenerne la stampa anche in Romania e Georgia. In Pakistan quest’anno non verrà stampato, causa la malattia e altri impegni della Suora che lo traduce. Sarà disponibile solo online e riprenderà la stampa nel 2026.
Nel mese di novembre abbiamo partecipato presso la Fraternità di San Valentino all’annuale Incontro delle Comunità simili alla nostra; si è svolto attorno alla Parola: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Siamo ora nel cuore dell'Avvento: l'abbiamo iniziato con una giornata di ritiro comunitario. Presentandoci una pagina dell'Apocalisse, don Vigilio ci ha invitato a tenere fisso lo sguardo su Gesù, che è alla porta e bussa, cercando di preparare, per l'incontro, la veste candida, soprattutto attraverso atti di umiltà. “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrà da lui. Cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20).
Durante l’Avvento, che ci prepara anche all’Anno Giubilare, la recita di tutti i salmi nel corso di una settimana ci dona di dedicare più tempo alla preghiera: siamo sicuri che il desiderio della venuta di Gesù e l'attesa di lui, impreziosita dalla ricerca di rispondere con serietà alla santa chiamata alla vita fraterna, con l'esercizio della carità che essa comporta, è il contributo che possiamo dare affinché la nostra umanità, tanto martoriata, possa trovare un po' di pace, quella che solo Gesù può dare.
Ci ha colpito e spronato una frase di don Dossetti apparsa in un articolo di Vita Trentina: «Siamo dei ladri quando rubiamo qualche minuto alla preghiera; siamo dei ladri e dobbiamo risponderne alla società, dobbiamo risponderne alla Chiesa e a tutta l’umanità, perché sottraiamo all’umanità il suo alimento naturale, la sua forza vitale».
Carissimi, “Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore fra voi e verso tutti, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore Gesù con tutti i suoi santi” (1Tes 3,13). Con questa preghiera dell'Apostolo ti salutiamo con riconoscenza, affetto e gioia, nell'attesa di Gesù, che ci unisce nella pace e nella speranza!
I fratelli e le sorelle della Fraternità Gesù Risorto
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