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AUDIO: Esercizi spirituali: Credo - Trinità (2011)

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Meditazioni degli Esercizi Spirituali sulla Ss.ma Trinità "Credo in un solo Dio..."

Grazie per l'attenzione, per eventuali suggerimenti, e soprattutto per la preghiera con cui accompagni anche questo lavoro.

ESERCIZI SPIRITUALI  

CREDO IN UN SOLO DIO

TRINITA'

 

AUDIO E SCRITTI

Vedi le pagine per seguire le meditazioni. Scaricale qui, in word

AUDIO:

Un clik sulla freccia per ascoltare, o col tasto destro del mouse sulla parola relativa alla meditazione scelta, per scaricare. Per interrompere l'ascolto, clik su ||, per riprendere, sulla freccia.

1. Credo... in un solo Dio - Padre onnipotente creatore (41:40)

2. Credo... in Dio "Padre" (46:26)

3. Credo... in Gesù, Figlio 1 (40:36)

4. Credo in Gesù - Figlio e Signore 2 (31:07)

5. Credo in Gesù, Figlio - la sua gloria 3 (44:25)

6. Credo in Gesù - insegna a pregare 4 (44:22)

7. Credo nello Spirito Santo - Terza Persona 1 (43:55)

8. Credo nello Spirito Santo - Il Paràclito 2 (42:18)

9. Credo... Trinità - Dio è comunione - Icona di Rublev (50:15)

10. Credo... Gloria, Segno di Croce, Battesimo... (30:39)

11. Credo... Tu segui me! (34:14)

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Fogli per seguire le meditazioni:

1. Il Padre - 1
2. Il Padre - 2
3. Gesù - 1
4. Gesù - 2
5. Gesù - 3
6. Gesù - 4
7. lo Spirito Santo - 1
8. lo Spirito Santo - 2
9. Trinità
10. Segno della croce
11. continuazione…

 

1
PADRE 1 

Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo:
parola del cuore, non della testa: adesione di tutta la persona: fiducia, abbandono di sè e dono della propria vita, obbedienza amorosa.


***


I cristiani vivono in diaspora, non in una nazione fatta per loro, come ebrei e musulmani. Essi vivono e vivranno sempre a fianco di chi adora un Dio diverso…

Un solo Dio: non diciamo “c’è un Dio solo”, ma “credo in un solo Dio, Padre”: non è la stessa cosa!
Mi affido solo a quel Dio che ci ama, che è Padre, e che si è fatto conoscere tramite la Scrittura e tramite la Parola, il Verbo divenuto uomo.

“Noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c'è che un Dio solo. 5 E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dei sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori, 6 per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.” 1Cor 4,6


***


Viviamo questa giornata guardando il Padre, accogliendo il suo amore, godendo della sua presenza.

Salmo 88,27 Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza.
28 Io lo costituirò mio primogenito,
il più alto tra i re della terra.

Gb 31,18 Dio, come un padre, mi ha allevato fin dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.

Tob 13,4 Esaltatelo davanti ad ogni vivente;
è lui il Signore, il nostro Dio,
lui il nostro Padre, il Dio per tutti i secoli.

Sap 2,16 … Moneta falsa siam da lui considerati,
schiva le nostre abitudini come immondezze.
Proclama beata la fine dei giusti
e si vanta di aver Dio per padre.

Salmo 18,36 Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
la tua bontà mi ha fatto crescere.

Sapienza 13,4 Se sono colpiti dalla loro potenza e attività,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. 5 Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l'autore. 6 Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi forse s'ingannano nella loro ricerca di Dio e nel volere trovarlo. 7 Occupandosi delle sue opere, compiono indagini, ma si lasciano sedurre dall'apparenza, perché le cosa vedute sono tanto belle. 8 Neppure costoro però sono scusabili, 9 perché se tanto poterono sapere da scrutare l'universo, come mai non ne hanno trovato più presto il padrone?

Rom 1, 20 Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità.

Dio lo “conosciamo” con conoscenza fatta di amore. Lui ci conosce, cioè ci ama! Dire «Padre» è molto più che dire «creatore»: donando la vita egli dona se stesso.
Per la nostra logica Dio prima è creatore e poi Padre: per la logica divina invece prima è Padre, e in quanto Padre anche creatore!
Egli vede noi uomini come figli: verso di noi esprime il suo essere amore in modo che noi lo comprendiamo, per ricevere risposta: il mondo dovrebbe essere tutto un ambiente di amore, ambiente divino, dovrebbe essere “paradiso terrestre”!

Come Padre ci fa crescere, cioè ci fa gradualmente capaci di amare!
Per mostrarci com’è l’amore suo, che diventi vita in noi, ci mostra il Figlio, suo Unigenito: non ce lo mostra soltanto, ce lo dona, che sia con noi e in noi.

 

Ci aiutiamo rileggendo adagio
il Cantico dei tre giovani Dn 3,52-90
Salmi 92; 95; ecc.

 

Esercizi:
1. ripassa la tua storia, vedi la presenza dell’amore del Padre attraverso o senza o nonostante i tuoi genitori, altre persone, fatti ed eventi...
2. Rinnega ogni eventuale credenza in un dio diverso, rinnega ogni forma magica cui ti fossi avvicinato, anche se ti sembra di poco conto, ogni piccola «idolatria».
3. Pronuncia il tuo “Credo”, cioè mi affido a te, mi dono a te. Ringrazia, chiedi perdono, e ammira la bellezza e la bontà dell’unico Dio, Padre!

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PADRE 2


CREATORE

A noi pare ovvio, e invece le religioni spiegano diversamente l’origine del mondo: lasciano così l’uomo solo, senza Dio. Se l’uomo è solo, diventa dio di se stesso, e si fa dio degli altri, non risponde a nessuno di quel che fa… (vedi religioni orientali). Non cerchiamo in che modo Dio ha creato il mondo, ma cosa questo significa!

 

Due racconti della creazione in Genesi 1-2:


In principio Dio creò il cielo e la terra. (Gen 1,1)

1. Dio crea con ordine; tutto ha un significato per Dio: l’uomo deve scoprire quel significato, non inventarlo. Dio ha un posto nella vita e nella storia (il sabato), un posto che dev’essere rispettato e amato, altrimenti l’uomo perde vigore, gioia, senso,… e muore.
2. L’uomo custode… ubbidisce e ha autorità. L’uomo è obbediente, e tutta la sua vita è benedetta.
L’uomo nel creato loda e benedice Dio, che ha creato cielo e terra: non c’è posto per la magia nè per l’astrologia.

Colui che crea è Padre: ciò significa che ogni creatura è frutto di amore. L’uomo deve vedere così ogni cosa, e adoprarla come dono d’amore. Per usare il creato deve obbedire a Dio: l’albero della vita è disponibile per chi rispetta quello della conoscenza del bene e del male.
Credo in un solo Dio Padre: gioia, sicurezza, pace, disposizione ad essere figlio, sapendo di chi!
Gesù ce lo fa conoscere, ci racconta i suoi modi di fare, i suoi «sentimenti», se così si può dire:
Gv 17,3 “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. …6 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo”.

Mt 5,44 amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. … 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Mt 6,4.6.18 il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Mt 6,8 il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.

Mt 6,30 Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

Mt 7,9 Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? 10 O se gli chiede un pesce, darà una serpe? 11 Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!

Gv 3,16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.

Gv 4,22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».

Gv 5,18 Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Gv 8, 42 Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Gv 15,1 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo”.

Gv 16, 27 il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio.

2Cor 1,3 Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio.

 

Esercizi:
1. contempla ancora il Padre: serviti della creazione attorno a te: interroga i fiori, le stelle, i sassi, le foglie, le nuvole… «è stato mio Padre a crearti, dimmi qualcosa di lui!»

2. Osserva i suoi modi di fare, il suo modo di essere e di rapportarsi con gli uomini, come ce lo rivela Gesù. Ammiralo, benedicilo, lodalo; sottolinea e ripeti senza interruzione le frasi che lo descrivono meglio.

Gli assomiglierai…!

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FIGLIO - 1.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli…

Contempliamo il Figlio, trascorriamo la giornata con lui: ci è donato dal Padre, dal suo amore che ci vuole salvare dal buio in cui ci avvolge il nostro egoismo e la perfidia del mondo.

Gv 3,16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.

Mc 12, 6 Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio!

***

Lc 2,10 «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».

Lc 2,30 «I miei occhi han visto la tua salvezza,
31 preparata da te davanti a tutti i popoli,
32 luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».

 

Gesù stesso si fa riconoscere come

il Salvatore:
Gv 3,14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

 

lo sposo
Is 54,5 Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome.
Is 62,5 Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposerà il tuo architetto;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.

Mt 9,14s «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno».

il compimento delle Scritture
Lc 9,30 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.

il pastore che dà nutrimento, unisce e difende
Salmo 23,1 Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
2 su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.

Mc 6, 34 Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. … 38 Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». 39 Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde. 40 E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta … 42 Tutti mangiarono e si sfamarono, 43 e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci.

 

il re
Mc 10,47 «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

Salmo 98,4 Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia.
5 Cantate inni al Signore con l'arpa,
con l'arpa e con suono melodioso;
6 con la tromba e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Mc 11,7 Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. 8 E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. 9 Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
10 Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!
11 Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio.

 

Il servo
Mc 10, 45 Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti

Esercizi: contempla Gesù, godi di lui, ripeti i suoi titoli, rumina qualche frase, riposa davanti a lui e abbandonati alle sue mani!

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FIGLIO - 2

Figlio e Signore

Il Padre non parla agli uomini se non per indicare il Figlio: è la sua Parola (umiltà del Padre).
Mt 17,5 «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».

***
Il Padre fa tutto tramite il Figlio: è lui il Dio con noi, è la sua risposta alla preghiera di Mosè: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà di noi la tua eredità». Es 34,9

Is 7,14 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

Lc 1,32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo

È la visibilità di Dio. La pienezza e la concretezza dell’amore del Padre, è la divinità in mezzo a noi

Col 2,9 E' in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità

È il Figlio, sempre Figlio,

a Nazaret,
Lc 2,51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso.

nel deserto
Mt 4,1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. 2 E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. 3 Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

nelle ore di preghiera
Mt 14,23 salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.

nell’Orto
Mt 26,29 Si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

E ancora ora siede alla destra del Padre come Figlio
Ebr 12,2 Tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio.

Umile: si fa chiamare “Figlio dell’uomo”.
Mt 16,13 «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». …
«Voi chi dite che io sia?».

L’obbedienza… del Figlio! obbedienza!
Fil 2,6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.

“Seguimi”: ci prende con sè, con fatica… perché per questo deve assumere la cultura degli uomini, la nostra cultura con le sue parzialità e particolarità, difetti e limiti.

Noi gli rispondiamo? Vengo, eccomi.
Is 6,8 E io risposi: «Eccomi, manda me!».

E anch’io, nonostante debolezze e peccati, faccio parte della manifestazione di Dio, cioè del suo amore.
Rom 8,29 Li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli

Fil 2,5 5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù

 

Esercizio:
ripetere venti-trenta volte con amore una riga…

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FIGLIO - 3

 

1.
Cambia l’acqua della purificazione, e quindi dell’attenzione al peccato e della tristezza, dell’attesa del salvatore, nel vino della presenza del Figlio di Dio, quindi della gioia e della comunione e della certezza d’essere salvati!

Gesù presentato dalla madre, fa intervenire i servi: egli rimane… nell’ombra!

Gv 2
1 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino".
4 E Gesù le rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora". 5Sua madre disse ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela".
6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le anfore"; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto". Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo 10e gli disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora".
11 Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio (modello) dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

2.
Gesù vive in preghiera: la sua vita è comunione col Padre. La sua preghiera è desiderio e volontà di unirsi al Padre, di vivere il suo amore. Unendosi al Padre viene trasfigurato, cioè appare in lui la luce che godeva prima che il mondo fosse. Noi con lui e come lui.

Lc 9,28
Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». 36 Appena la voce cessò, Gesù restò solo.

3.
Con quale coscienza di sè Gesù è vissuto e ha operato?
“Ho fatto conoscere loro il tuo nome…”

Gv 17,5
E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
6 Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. 7Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8 perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.

17 Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
20Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: 21 perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
22E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. 23Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
25Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. 26E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro".

Esercizi: rileggere un brano, tenere lo sguardo su Gesù. Ripetere ruminando qualche breve frase!

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Padre e Figlio

Il Figlio ci dona parole da rivolgere al Padre, e così ci introduce nel suo rapporto d’amore col Padre,
e il Padre ascolta da noi le parole (e atteggiamenti da esse espressi) del Figlio.
Con queste parole siamo già dentro il soffio - vento - dello Spirito, dentro il rapporto d’amore del Padre verso il Figlio e del Figlio verso il Padre.

Mt 6
9 Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,

Salmo 131,1-2; 133; 115,2-6

sia santificato il tuo nome,

vedi Ez 36,22-27; Salmo 115,1; 113,3-6

10 venga il tuo regno,

Salmo 99,4-5; Lc 12,29-31

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Salmo 123,1-2

11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

Salmo 104,27-30

12 e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,

Salmo 103,8-10.13

13 e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

Salmo 121,3.7-8

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Spirito Santo - 1

1.

È Signore e dà la vita
Procede dal Padre e dal Figlio
e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato
e ha parlato per mezzo dei profeti

Parola e vita dei profeti, tutto profezia di Gesù… messaggio del Padre, messaggio del suo Spirito d’amore per noi.

Lo chiamiamo "terza persona": è «terza», non come definizione aritmetica, ma come relazione esistente tra due altre Persone! È relazione di amore tra Padre e Figlio: amore così... bello, che lo possiamo desiderare, volere, amare!

Esempio: il cero, cera e stoppino: se i due elementi rimangono statici, la candela non serve a nulla..., se invece cera e stoppino si... donano reciprocamente, si consumano per accogliersi, allora c'è la terza realtà, la fiamma, che dà significato pieno alle altre due realtà, novità che si comunica all'esterno con luce e calore!

E' sempre terza Persona: in Dio
tra me e Dio
tra me e gli altri!

Importanza della nostra relazione d'amore con Dio, e con gli altri, per essere nello Spirito Santo!

 

SIGNIFICATO DEI TERMINI:

SPIRITO: ebraico «ruah», greco «pneuma», latino «spiritus», dialetto: «aria», «vento leggero», «soffio», qualcosa che muove le facoltà della nostra anima e del nostro corpo:
per es. la rabbia: soffio interiore che muove la memoria a ricordare i torti, l'intelligenza a meditare il male, l'affettività a odiare, la volontà a...!
la bontà: soffio interiore che muove la memoria a ricordare i benefici, l'intelligenza a trovare favori, l'affettività ad amare... ecc...
Lunga serie di "arie", positive e negative: ironia, invidia, orgoglio, impurità, critica, accusa, superficialità,... - semplicità, mitezza, umiltà, pazienza, fedeltà, adorazione, serietà, ...

SANTO: sta al di sopra, al di fuori della terra, nel cuore di Dio, dove sussiste solo amore.
Mi arrabbio perché piove? Sono dipendente da ciò che avviene sulla terra! So stare in pace ugualmente perché Dio mi ama? Non mi lascio influenzare dalla terra!
Me la prendo perché uno mi ha ingiuriato? Sono dipendente dalla terra! Sto in pace ugualmente e continuo ad amare perché Dio continua ad amare giusti ed empi? Dipendo dal Cielo! Sono santo!

 

SPIRITO SANTO: soffio del cuore di Dio!

Lo riceviamo? Allora ci lasciamo influenzare non dal mondo, non dai nostri sentimenti e abitudini, non da ciò che è carnale, ma solo dall’amore che viene da Dio!

***

Discernimento spirituale: non intellettuale, abitudinario, economico, spontaneo, di comodo, legalistico, …,
ma secondo lo Spirito: obbedienza della fede a Dio, a chi Dio ti ha messo vicino come portatore della sua autorità.

Obbedienza, parola dura fino a che siamo «carnali», benedizione quando diventiamo «spirituali».
Obbedienza della fede. Senza obbedienza non c’è fede, o è come quella dei demoni: credono che Dio c’è, ma non gli obbediscono! L’obbedienza è concreta, e non è obbedienza a se stessi o alla propria immaginazione.
L’obbedienza impegna l’onnipotenza di Dio. Vedi la vita dei santi. Bisogno estremo della Chiesa di oggi! Se non c’è obbedienza non c’è unità, se non c’è unità non ci sarà conversione nel mondo.
“Chi mi ama osserva la mia Parola”. “Chi ascolta voi ascolta me”!
Vita nello Spirito è vita nell’obbedienza, e i frutti maturano. Al di fuori dello Spirito c’è orgoglio, e l’orgoglio disubbidisce.

***

Cosa succede quando l'uomo riceve lo Spirito Santo?
cambiano le relazioni con le persone, con se stessi, con le cose:

29Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve;
d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero;
30coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero;
quelli che comprano, come se non possedessero; 31quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno:
perché passa la scena di questo mondo! 1Cor 7,29-31

***

“Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25 Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito”. Gal 5,24-25

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Spirito Santo - 2

 

Paràclito

Consolatore? Difensore? Esortatore? Suggeritore?
Vi insegnerà ogni cosa…
vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto…
vi guiderà alla verità tutta intera...
Mi renderà testimonianza …
Mi glorificherà …
dimostrerà la colpa del mondo… (Gv 14,26; 15,26; 16,7… 13)

Porta molto frutto... (Gv 15,8)

“Il frutto (non del tuo sforzo, ma) dello Spirito invece è

amore, quale? Quello del cuore di Dio, disinteressato

gioia, quella del cuore di Dio: si compiace di Gesù, e Gesù esulta per il Padre

pace, shalom, godi di ciò di cui godo io, partecipa dei miei beni

pazienza, quella che non si lamenta mai, perché ovunque è presente e operante l’amore del Padre

benevolenza, quella che sa regalare buone intenzioni

bontà, che ti fa assomigliare all’unico Buono

fedeltà, per cui domani e dopodomani e l’anno prossimo potrai contare su di me come oggi

mitezza, è disponibile, non si impone, ma non si fa notare, non si mette sopra gli altri

dominio di sé; della lingua, degli occhi, delle mani, dei sentimenti, dei movimenti, della gola, degli istinti…

23 contro queste cose non c'è legge”. (Gal 5,22)

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IMMAGINI DELLO SPIRITO

COLOMBA su Gesù (Mt 4,16)
presente alla creazione: l'uomo vero è Gesù; (Gen 1,2)
mandata da Noè: vera vita c'è con Gesù; (Gen 8,11)
usata per i sacrifici dei poveri: perdono di Dio e comunione con lui da Gesù!
simbolo del popolo eletto: il vero popolo è quello che inizia con Gesù!

 

VENTO (Gv 3,8)
non lo afferri!
fa un nuovo ordine nei valori della vita!

 

LINGUA (Atti 2,3; 4,25)
lo Spirito Santo comunica le cose di Dio. Per essere in comunione con Dio è necessario ascoltare con Spirito Santo e non solo con intelligenza (1Corinti 2,10).

 

FUOCO (Atti 2,3)
illumina: dà senso alle cose e ai fatti
riscalda: fa godere la comunione
purifica: elimina il ricordo e l'effetto del peccato!

 

ACQUA VIVA (Giovanni 7,37-39)
è trasparente, fresca, pulita, benché arrivi un po' alla volta: e devi quindi fidarti!

 

NUBE (Luca 1,35; Esodo 40,36-38)
indica la strada al popolo mentre ne nasconde la méta! È sempre necessaria la fede!

 

TERREMOTO (Atti 4,1; 1Corinzi 4,12)
nuove reazioni agli avvenimenti di sofferenza!

 

OLIO (Salmo 133)
Consacrazione, forza, luce

 

Maria, piena di grazia... icona dello Spirito Santo.

Preghiera della B. Mariam di Gesù Crocifisso

Spirito Santo, illuminami! Che cosa devo fare, e come devo comportarmi per trovare Gesù? I discepoli erano molto ignoranti; vivevano con Gesù, e non lo intendevano.
Anch'io vivo con Gesù e non intendo Gesù. La più piccola difficoltà mi turba e mi sconcerta. Sono troppo sensibile. Mi manca la generosità per fare sacrifici per Gesù.

Spirito Santo, quando tu donasti ai discepoli un raggio della tua luce, essi furono trasformati; non si ritrovarono più quelli di prima. Attinsero nuove forze; divenne facile per loro offrire sacrifici; conobbero Gesù meglio di quando Egli dimorava con loro.

Sorgente di pace e di luce, vieni e illuminami.
Ho fame, vieni e nutrimi;
ho sete, vieni e dissetami;
sono povera, vieni e arricchiscimi;
sono ignorante, vieni e istruiscimi.
Spirito Santo, io mi abbandono completamente a te.

[da: K.-H. Fleckenstein, Una stella d'oriente, Ed.O.C.D., Roma, pg 125]

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TRINITÀ

Dio è amore
Amore è comunione
Dio è Trinità

Padre, Figlio, Spirito Santo
Santissima Trinità
Abbi pietà di noi!
Santissima Trinità
Glorificati in noi!
Santissima Trinità
Manifestati nella nostra unità!

Tu ci accogli in te,
tu abiti in noi,
tu ci innalzi nella tua luce,
ci inondi con la tua pace,
ci abbracci nel tuo amore.

Gloriosissima Tri-unità: eccomi

 

TRINITÀ
(Icona)
Il monaco Andrej Rublev sa che Dio nessuno l'ha mai visto. Sa però che Gesù ci ha manifestato tutto della vita di Dio Padre, Figlio, Spirito Santo.Dopo aver meditato il Vangelo e pregato a lungo, Andrej cerca di tradurre in pittura quanto ha udito: vuole scrivercelo con i colori e con i gesti dei tre Angeli che hanno visitato Abramo! Tutti e tre portano una delle due vesti di color azzurro, il colore del cielo, della Divinità. Nel vestito del Padre (angelo di sinistra) il color azzurro è nascosto: Dio Padre nessuno l'ha mai visto, se non tramite la bellezza e la sapienza della sua opera, la creazione (manto rosa).Il Figlio è uomo (tunica rosso sangue); ha ricevuto ogni potere dal Padre (stola color oro) e ci ha manifestato la pienezza dell’amore di Dio attraverso le sue opere (mantello blu). Tutti abbiamo visto la sua Divinità: «Chi vede Me, vede il Padre!». Lo Spirito Santo (angelo di destra) è Dio e dà la vita (il verde, colore delle cose vive). La vita di amicizia con Dio ci viene da Lui. Dal Padre ha origine ogni cosa (posizione eretta). Egli chiama il Figlio indicandogli con mano benedicente la coppa al centro. Il Figlio comprende la volontà del Padre - farsi cibo e bevanda degli uomini - e l'accetta (china il capo e benedice la coppa) - «Mio cibo è compiere la volontà del Padre» - chiedendo (col movimento del braccio destro) l'assistenza allo Spirito Paraclito. Questi accoglie la Volontà del Padre per il Figlio e la porta a compimento (mano posata sul tavolo) e col suo piegarsi riporta la nostra attenzione al Figlio e al Padre: vuole metterci obbedienti davanti a Gesù («Nessuno può dire "Gesù è Signore" se non per opera dello Spirito Santo») e fiduciosi davanti al Padre (« Lo Spirito grida nei nostri cuori: Abbà, Padre! »).C'è posto anche per me in questo circolo d'amore delle Tre Persone: davanti c'è spazio perché io possa partecipare al colloquio intimo e segreto, gioioso e impegnativo: è lo spazio del martiri (finestrella dell'altare), di chi dà la vita. Il mio posto ha la forma di calice (lo spazio libero tra i due angeli di destra e sinistra).Il Padre chiede anche a me se voglio mangiare e bere alla sua mensa e offrire la mia vita insieme a Gesù come cibo e bevanda per gli uomini; e lo Spirito, se accetto, mi fa entrare nei riposo di chi è finalmente alla soglia della casa del Padre!

Gv 1,18; 6,46 Gen 18 Sap 13,4 Rm 1,20 Mt 28,18 Gv 5,36; 14,11 Col 2,9; Gv14,9Gv 7,38; Rm 8,1Gv 20,22; 6,631Cor3,6 Eb 5,5b; 10,9Gv 6,38; 4,3415,26; 16,714,26 1Cor 12,3 Gal 4,6 Gv 17,11s21.23 Col 3,3 Gv 15,27 Rm 12,1 Mt 20,22sCol 3,16 Gv 20,21 Cor l2,6 Ebr 4,3.11

 

TRINITÀ
di S. Andrej Rublev - Mosca - 1411

L'icona del monaco S. Andrej ci ha guidato nel contemplare qualcosa della luce con cui la conoscenza di Dio Trinità ci abbaglia.
Ti propongo tre esercizi e una conclusione, affinché non sia vano l’aver contemplato e goduto durante questa riflessione sulla SS. Trinità.

1) Cerca un luogo tranquillo, senza rumori nè distrazioni per gli occhi.
Immedesimati nel cuore del Padre e sussurra il nome del Figlio, come per chiamarlo. Egli è bambino e dev'essere svegliato, Egli è in croce e dev'essere consolato. Pronuncia il suo Nome adagio per alcuni minuti, al ritmo del respiro: Gesù... Gesù... Gesù... Poi per altrettanti minuti immedesimati nel Figlio per rispondere: Abbà,... Papà... eccomi... eccomi... abbà... io vengo...per fare, o Dio, la tua volontà!...
A cosa serve? A non restare "ascoltatore smemorato" che "illude sé stesso". Serve a partecipare, con la semplicità del bambino, al primo e facile dialogo dell'Amore eterno.

2) Sempre stando in un luogo silenzioso, mettiti in ascolto, come origliando, delle parole che scorrono tra Padre e Figlio e Spirito.
Cosa sta dicendo il Padre a Gesù per me? Quale risposta dà il Figlio? Quali proposte vengono dallo Spirito? Come le accoglie il Padre?
E' un esercizio che ti abitua ad ascoltare il silenzio. Il silenzio alla presenza di Dio è grembo di madre che genera le parole dell'amore vero ed eterno, genera vita d'amore santo e puro.

3) Ed ecco, puoi ora esaminare il tuo modo di vivere in famiglia, in comunità, in parrocchia. Quali dei tuoi atteggiamenti ripropongono quelli che contempli nei tre angeli? Quanto è penetrato nel tuo modo di vivere insieme agli altri lo stile di vita trinitario: l'amore che dà fiducia, l'amore che ubbidisce, l'amore che si offre, l'amore che non si lamenta di nulla perché cerca solo di offrire sé stesso? Gesù dice al Padre: "Padre Santo, custodisci nel tuo Nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi". E ancora: "E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me." Troverai qualche pista nuova per un cambiamento o perfezionamento dei rapporti umani, affinché il tuo modo di vivere in famiglia, parrocchia e paese, possa aiutare queste realtà ad essere specchio della comunione trinitaria.

Ed ora la conclusione.
Scrivi su un foglio gli aspetti positivi, il valore immenso che ha per Dio e per gli uomini il vivere una vita come quella che ti hanno mostrato i tre Angeli. Su un secondo foglio scrivi che cosa e quanto costerebbe a te una
simile vita: che cosa rinunciare, che atteggiamenti cambiare...
Alla fine decidi: sì? no? Voglio mettere i piedi in quel piccolo spazio dalla forma di calice? Voglio entrare e immergermi nel grande calice con Gesù per diventare con Lui una sola bevanda d'amore divino per dissetare l'arsura del mondo?

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10 

GLORIA

E' la preghiera che dico con le labbra, ma è gradita a Dio quando è espressa nella vita!
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo!

Il termine "gloria", in ebraico, contiene il significato di peso. Dar gloria è perciò dar peso, dar importanza assoluta.
Nella Sacra Scrittura questa parola è abbinata spesso alla nube che riempie il tempio e che rivela la presenza di Dio: una nube occupa tutto lo spazio, compenetra i vestiti ed entra nei polmoni di chi ne venisse avvolto.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo: alle tre Persone divine peso e spazio!
Dio è degno di tutta l'importanza ed è degno di occupare tutto lo spazio della mia vita, interno ed esterno, interiore ed esteriore: spirito, anima e corpo, il mio tempo e i miei pensieri, le mie intenzioni e la mia casa, le strade e i luoghi di lavoro!

La mia preghiera - Gloria - diventa vera preghiera, perciò, non quando ne pronuncio o ne canto con cura le parole,

- ma quando do peso e spazio all'amore del Padre, amando per primo e perdonando i nemici e prendendo iniziative d'amore;

- quando do peso e spazio in me all'amore del Figlio, obbedendo alle richieste di servizio che Dio mi propone attraverso altre persone;

- quando collaboro come amico e fratello con lo Spirito d'amore nella Chiesa sposa!

Gloria a Te, Padre, Figlio e Spirito Santo, come era in principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. AMEN.

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CERTIFICATO DI BATTESIMO


Io sono stato battezzato nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Quale significato hanno queste parole? Sono stato immerso, e lo sono ancora, nel Nome... cioè nella Vita, nell'Amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Io sono come una spugna imbevuta dell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Provo a scrivere il mio certificato di Battesimo!
- Sono battezzato nel Nome del Padre:
Io ... sono immerso nell'amore paterno di Dio.
Egli mi ha amato per primo. Mi ha fatto conoscere il Figlio e mi ha dato comunione con Lui, mi ha circondato dell'amore degli uomini, mi ha perdonato tante volte senza tenerne il conto. In me c'è il suo amore paterno. Anch'io sono divenuto capace di amare per primo, di occuparmi delle necessità degli altri e di offrirmi, di sacrificarmi gratuitamente per loro. Sono capace di perdonare: l'ho già fatto da bambino e da adulto. Non ho contato quante volte l'ho fatto. In me c'è l'amore del Padre.
- Sono battezzato nel Nome del Figlio:
Io ... sono immerso nel Nome del Figlio. Gesù è morto per me, per provocare in me una risposta d'amore e salvarmi così dall'egoismo che mi ripiegherebbe su me stesso. Gesù è il Figlio che accoglie la volontà del Padre e la fa propria. In me c'è amore di figlio. Trovo in me la capacità di dire 'sì' a chi mi chiede un servizio, a chi mi chiede di offrire tempo ed energie. Sono capace di rispondere: "eccomi", accogliendo iniziative degli altri, obbediente ai progetti d'amore che Dio Padre ispira loro.
C'è in me l'amore filiale.
- Sono battezzato nel Nome dello Spirito Santo:
Io ... sono immerso nel Nome dello Spirito Santo. Da Lui sono aggregato a vivere la comunione nella Chiesa. Da Lui ricevo gioia nello stare insieme ai fratelli di Gesù. Posso mettermi al loro fianco per amare insieme a loro, per collaborare in progetti d'amore per altre persone, altri gruppi, altri popoli.
In me c'è amore fraterno, o sponsale: amore che si unisce, talora soffrendo, ad un altro amore per divenire famiglia che accoglie, che dona un amore più grande, più completo, perché realizzato da vari carismi e da servizi diversi. Sono capace di vivere da fratello e da sposa nella Chiesa-Sposa: il mio amore, solamente se unito a quello degli altri credenti, diventa fecondo!
Ecco il certificato del mio Battesimo, celebrato come Rito sacro molti anni fa, ma tuttora valido e operante. - Qui, oggi.
- Nome ... Cognome... 

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Segno di croce

NEL NOME DEL PADRE,
DEL FIGLIO
E DELLO SPIRITO SANTO

 

Il segno di croce che facciamo spesso su di noi è un costante ricordo del nostro battesimo.

Con questo gesto e con le parole che lo accompagnano mi ricordo

che sono costantemente immerso nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo,

che la mia vita vive in Dio, che io sono dentro il suo 'Nome'. Io vivo battezzato, cioè immerso, dentro ciò che il 'nome' significa.

Vivo dentro l'amore del Padre, dentro l’amore del Figlio, dentro l'amore dello Spirito Santo. "Hai fatto dell'Altissimo la tua dimora!” (Sal 90). Chi si avvicina a me potrà riscontrare qualcosa dell'amore paterno di Dio, del suo amore filiale, del suo amore sponsale.

La nostra vita è bagnata, anzi, inzuppata come spugna da quel triplice amore divino che è

amore di Padre: un amore che ama per primo, senza cercare ricompense e gratificazioni! È un amore casto, purificato dall’egoismo!

amore di Figlio: un amore che non fa di testa propria, ma dipende, è attento ai desideri del Padre e ai bisogni degli altri: un amore obbediente

amore di Spirito Santo: un amore libero da interessi, dalle cose: un amore povero. Un amore libero dai peccati, che sa amare i nemici, che non si ferma davanti a coloro che fanno dei torti. È amore fraterno e sponsale, che considera tutti come fratelli, e Dio come sposo.

Quando faccio il segno di croce prima di pregare, prima di mangiare, prima di lavorare, prima di un viaggio ecc., voglio far memoria che la mia vita vera è quella che si svolge nel cuore di Dio, che la cosa più importante è l'amore divino che si manifesta ed è contenuto in tutte queste azioni.
Con le parole 'nel nome del Padre’ faccio memoria a me stesso che sono avvolto, circondato da un amore di Padre, dall'amore di Gesù Figlio, dall’amore che è Spirito Santo.
Quest'amore è inoltre il mio nutrimento:
io ricevo forza e gioia dal sapere d'essere amato così.
Il mio cuore si muove animato da quello stesso triplice amore quando programmo un atto d'amore, un atto d’obbedienza, un atto di pazienza.

Io divento portatore di quell'amore che ho ricevuto: mio compito, mia missione è avvolgere tutte le cose e tutte le persone con quel triplice amore, di cui sono diventato diffusore.

Col gesto che la mia mano traccia sul mio corpo, un segno di croce appunto, indico un'altra dimensione:
quant’è costato a Dio amarmi di amore paterno, filiale e sponsale? Gli è costato la croce di Gesù. Gesù che muore è il segno più grande dell'amore divino.
E a me che cosa costa lasciarmi amare, e diffondere attorno a me l'amore divino? Mi costa la croce, mi costa morire a me stesso, ai miei gusti, alle mie convinzioni, fino a poter dire: “Non sono più io che vivo, Cristo Gesù vive in me”.

Traccio la croce su di me, sul mio corpo, a significare che il mio io è morto, non ha più nulla da pretendere e più nulla da volere, perché ora la vita che voglio vivere è quella di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Questo gesto diventa espressione di fede e di amore e perciò anche difesa da ogni tentazione che contiene incredulità ed egoismo.
Nel momento della tentazione faccio il segno della croce perché non voglio esser staccato da quell’amore da cui viene e da cui è riempita la mia vita.

Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo!

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11 
Seguimi

Mt 9,9 - Gv 21,19.22

Parola coraggiosa! Chi può dare un ordine o un consiglio simile ad un'altra persona?
Gesù se la sente di rivolgere questa parola a Matteo. Dove prende il coraggio per una proposta simile?
Gesù può avere questo coraggio, senza che esso si tramuti in superbia. Difatti egli sa di essere obbediente, mandato da Dio e di essere in cammino; sa di essere l'unico che può condurre senza errori gli uomini al Padre, dove egli stesso è incamminato. Egli è la via, il Padre è la mèta.
TRE PAROLE
tu - segui - me

 

TRE PERSONE
Tre persone sono coinvolte da questa Parola:
Matteo, Gesù, il Padre.

 

TRE AZIONI
Seguire Gesù è un’unica decisione: per realizzarla sono necessarie tre azioni. Matteo si alza, fissa lo sguardo su Gesù, si mette in cammino.

Prima azione: abbandonare un lavoro, una carriera assicurata, un benessere raggiunto con fatica. lasciare tutti quei modelli di vita sul cui esempio ho basato le mie scelte fino ad ora. È come riconoscere inutili o sbagliate quasi tutte le azioni compiute fino ad ora, perché non erano Gesù!

Seconda azione: Tenere lo sguardo fisso su Gesù. Questa seconda azione comporta puntare tutto su Gesù, scommettere tutto quello che ho su di Lui, tenendo solo Lui davanti agli occhi.

Terza azione: muovere dei piccoli passi. Seguire implica camminare. Non resto mai dove sono. Non sono mai arrivato. Non avrò mai più sicurezza nel cuore, se non d'essere dietro a Lui. Solo Lui sa. Seguire Gesù è allontanarmi di continuo dalla posizione raggiunta, anche se bella e buona, abbandonarla. Nulla più è sicuro, solo Gesù.

Talvolta Gesù non lo vedo: ha girato l'angolo in fretta. Mi restano solo le sue tracce, le orme, da discernere in mezzo a molte altre che si perdono in infinite direzioni. Posso distinguerle con facilità, ma quanta fatica sceglierle: portano il segno dei chiodi! Di alcune ho scoperto il nome, di altre lo scoprirai tu.
semplicità, castità, pazienza, gratuità, mitezza, coraggio,
obbedienza, umiltà, fermezza, sopportazione, abnegazione,
povertà, gioia, modestia, timor di Dio, perdono...

 

TRE GRUPPI DI PERSONE
1. Il primo è formato da quelle persone che Matteo ha lasciato.
Esse continuano a seguire i vecchi modelli di Matteo, e non saranno mai accontentati. Matteo le lascia, non perché le disprezzi, ma perché non seguono Gesù. Se egli segue Gesù... chissà, forse qualcuno dei suoi vecchi amici comincia a riflettere... Ecco Matteo da solo con Gesù.

2. Con Gesù c'è già qualcuno: Simone, Giacomo, Giovanni, Andrea, Filippo, Bartolomeo. Seguendo Gesù, Matteo trova un nuovo gruppo. Li trova, sono amici di Gesù. Egli però segue Gesù; lo mette bene in chiaro, quando si sente addosso le occhiate di qualcuno di loro che non ha in simpatia gli impiegati delle tasse.
La gioia di seguire Gesù si unisce subito ad una croce: i suoi amici non sono santi come lui, non sono buoni e seri come lui. Seguirti, Gesù, in un altro modo? Se voglio seguire Te devo stare con quelli che ti sei scelto.

3. Gesù continua ad incontrare nuove persone, di tutti i colori. Matteo, che lo segue, si trova a contatto con questo terzo gruppo di gente: quella a cui Gesù è inviato dal Padre!
Matteo impara da Gesù ad avvicinarle. Sono peccatori, sono lontani da Dio, con il cuore pieno, a volte di cattiveria, a volte di bontà, spesso di sofferenza, non raramente di interrogativi, dubbi, vuoto. Matteo davanti a loro è sempre in attesa: chissà cosa dice loro Gesù? Forse il cuore di alcuni si apre ed entra la luce! Quante sorprese! Chissà che Gesù non dica a qualcuno: “seguimi”?
Matteo è pronto al miracolo: quando meno se l'aspetta qualcuno da volgare e ubriacone o sprezzante diventa docile, buono, credente!

«Se queste persone vengono da Gesù, vedono anche me. Bisogna che in me trovino un aiuto per ascoltare e dar fiducia a Gesù: se mi vedono modellato e plasmato secondo le sue Parole, sarò un aiuto per loro e una buona testimonianza per il Signore: ciò che questi dirà troverà un riferimento concreto nella mia vita. Se mi vedono modellato da Gesù, incontrano qualcosa che vale la pena incontrare. La mia responsabilità verso di loro è grande. Non voglio far fare brutta figura a Gesù, farlo apparire bugiardo; lo crederebbero se vedessero me, suo amico, comportarmi da disonesto, impuro, avido, impaziente, preoccupato».
E così Matteo si ritrova impegnato a purificare la sua vita e a dedicarsi ad un'ascesi seria e gioiosa, per amore di Gesù.

Talvolta vede gruppi interi che rifiutano di ascoltare e seguire le parole del Maestro, e se ne allontanano. Che vergogna in quei momenti, ma è l'occasione per ripetersi:

“Non vengo dietro a te perché molti ti seguono,
ma perché tu mi hai scelto,
non vengo con te perché tutti ti stimano,
ma perché tu vali”!

E così cresce la libertà dagli uomini ed il timore del Signore. Il suo uomo interiore si sviluppa fino a diventare forte e capace di trascinare altri nella sequela di Gesù.

Matteo, sei molto cambiato dall’inizio, da quando stavi seduto alla dogana.

 

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