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Per la preghiera

PER LA PREGHIERA

 

«Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza... hai molto sopportato per il mio nome senza stancarti... Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima»  (Apoc. 2, 2.3).
Chi si mette a pregare, in qualsiasi forma, esperimenta, prima di tutto, la tentazione! (Cf. Sir. 2, I).

- Il diavolo non vuole che si preghi: fa venire in mente molte cose da fare, le fa vedere tutte più importanti della preghiera.
- Non vuole che io preghi gratuitamente: pone l'interrogativo: cosa giova a me pregare? cosa giova alla società? cosa giova al terzo mondo?
Chi non mette Dio al primo posto, ci casca subito!
- Non vuole che preghi con fede: con falsa umiltà ci fa pensare: «ho poca fede...»! Ne basterebbe tanta quanto è grande un granellino di senapa: è grande come i puntini di questi «i»!
La «poca» fede che ho è dono di Dio: se la ritengo troppo poca per me, giudico Dio come avaro! Devo invece mettere in azione tutta la fede che mi è stata donata.
- Inoltre il diavolo fa venire in mente la sua opera: come un bambino capriccioso vuol far notare la propria presenza con grida e gesti, così il diavolo, per distrarci dalla preghiera ci fa venire in mente i nostri peccati - sua opera - perché pensando ad essi diamo importanza a lui!
Possiamo però sorpassarlo in curva: daremo gloria a Dio se, cogliendo sul serio questa distrazione, la prendiamo come stimolo per chiedere perdono e confessarci, lasciar togliere da noi il male dal Signore Gesù, che è e deve poter essere Vincitore.
Se non ci fosse occasione di confessarsi subito, si possono scrivere i peccati (o le cose da fare) che vengono in mente su un pezzo di carta, e così - per il momento - accantonarli.
Per introdurre se stessi o piccoli gruppi di persone credenti alla preghiera, presentare alla fantasia, con calma (come nel seguente esempio I.) una immagine biblica (Cf. quelle indicate in queste pagine o altre).
Lasciare poi del tempo di silenzio per guardarla ed immedesimarvici (anche un'ora o più, in occasione di ritiri o incontri prolungati). Per qualcuno può essere un aiuto scrivere o disegnare la scena.

In un secondo momento si può trovarsi insieme per stare nell'atteggiamento osservato (soprattutto per gli esempi 2.-4.-6.-8.) oppure (per gli esempi 1.-3.-5.-7.) per avere uno scambio sull'esperienza fatta (non delle idee!). Non è bene, in una stessa riunione di preghiera - esercitare più di due o tre degli atteggiamenti che sono ora presentati. Se non c'è molto tempo, anche uno solo può bastare.
Chi avesse il compito di guidare un incontro o un gruppo di preghiera ricordi che... nessuno si improvvisa guida per ascendere una montagna!
Le catastrofi nel Regno di Dio sono peggiori di quelle della montagna. Una guida si lascia guidare alcune volte finché non conosca i pericoli e gli incerti del cammino. E soprattutto una guida deve conoscere la bellezza della meta, per non lasciarsi scoraggiare da nessuna difficoltà, né esteriore, né interiore!
È bene prepararsi e premunirsi alla preghiera invocando il Nome di GESÙ': «nel Nome di GESÙ' si piega ogni ginocchio!».

Il tradizionale «segno di croce» con cui ci si segna prima di ogni preghiera, è il segno della Vittoria di Cristo Gesù: segno e invocazione che sia Lui l'unico padrone della mia mente (fronte), dei miei affetti (petto), delle mie opere (braccia), di tutta la mia persona, del corpo, dell'anima e dello spirito, come anche dell'ambiente che mi circonda da ogni parte, da sinistra a destra, in alto e in basso!

PREGHIERA: essere di Dio, con Dio!
Le espressioni della preghiera possono essere diverse. Ecco alcuni esempi.

 

1. PREGHIERA DI PENITENZA E RICONCILIAZIONE

 

Guardiamo Zaccheo e ci immedesimiamo nella sua vicenda (Lc. 19, 1-10).

«Saltellavo intorno al gruppo di persone che lo circondavano. Erano tutti più grandi di me, tranne i bambini. Ad un tratto m'accorsi, con vergogna, che parevo proprio uno di loro, uno di quei ragazzotti curiosi, io, capo dei doganieri. Mi ritirai un istante, ma, non volevo perdere l'occasione. Chissà se Gesù sarebbe passato ancora da quelle parti, nel mio quartiere!? Di Lui sentivo parlare spesso, dai miei subalterni e dalla gente che veniva a pagare... Lui era più importante per loro di qualsiasi altra preoccupazione, perfino di quella dell'aumento delle tasse.
Era spesso centro dei discorsi, anche contrastanti. Ma vedevo il volto illuminarsi per quelli che lo stimavano, mentre sentivo che una amarezza e una superficialità profonda dominava l'animo di coloro che lo odiavano.
Ero curioso di vederlo, almeno di lontano. Ma era una curiosità strana. Sentivo dentro di me qualcosa più della solita curiosità. Sentivo che era un uomo importante, non per gli altri, ma per me.
Come fare a vederlo? Intrufolarmi dentro quella marmaglia fino ad arrivare a lui a gomitate e a spintoni? La gente, certo, mi avrebbe guardato di cagnesco e mi avrebbe respinto con dei titolacci ed ingiurie. lo non sono dei loro. Per loro sono un barbaro, ed un ladro. Un ladro?
Per un istante ho preso sul serio questa parola: mi ha spaventato. Era proprio vero. lo ero un ladro! divenni rosso di vergogna. Rinunciai risolutamente ad intrufolarmi. Anzi, volevo ora allontanarmi da loro, io un ladro, ed essi lo sapevano!
Ma non potevo perdere l'occasione di vederlo! Era forse l'unica. "Forse almeno posso vederlo senza esser notato, senza immischiarmi nella folla". Un albero!
Un albero! può parere ridicolo per uno della mia età, ma, se si sale su un albero per un fico, ci si può arrampicare anche... per qualcosa di più.
Mi fu facile salirvi sopra. Trovai addirittura un bell'incrocio di rami per sedermi ed attendere. C'erano pochi passi, forse trenta o quaranta, dal corteo, ma veniva avanti così adagio, che dovetti proprio attendere. Non lo lasciavano quasi camminare, tutti gli si stringevano addosso. Avevano un bel da fare i suoi Galilei, che si tirava dietro, i discepoli, a fare largo!
Io però lo vedevo già. Non molto, perché altri lo nascondevano al mio sguardo; ma lo vedevo. Nulla di speciale, se non che aveva un modo di fare, di salutare e di rispondere che non avevo ancora visto. Ma intanto dentro di me girava sempre più velocemente quella parola: " ladro". Io? che abbia rubato... anche a Lui? a Lui ... ? Io? No, non vorrei aver defraudato di neanche un centesimo un uomo simile! Forse, a qualcuno dei suoi intimi amici? Non vorrei aver defraudato nemmeno uno dei suoi amici: se sono suoi amici, sono un po' come lui!
Si avvicinava, finalmente potevo vederlo meglio! Ma... i miei occhi erano come annebbiati da quei pensieri che non terminavano di muoversi in me. Ho rubato... io! Non importa a chi. Tu Zaccheo, io Zaccheo ho... sì, sì: io! Non importa a chi abbia rubato, chi abbia ingannato. Io sono il disonesto.
Ogni passo che quel Gesù faceva, era un passo in avanti nei miei pensieri. Egli veniva avanti ed io mi immergevo sempre più nella mia vergogna; non mi accorsi nemmeno che s'era fermato sotto il mio albero. Non so quanto sia rimasto fermo a guardarmi. Certo devo esser stato ridicolo. Sentii ridere e sghignazzare. Guardai giù: mi incontrai con i suoi occhi. Non mi lasciò il tempo né di arrabbiarmi con coloro che sghignazzavano, né di riavermi dallo stupore di vedermelo lì sotto. Egli stesso mi chiamò: per nome! "Scendi, vengo a casa tua". Se avessi avuto il tempo di pensare, non gli avrei creduto, non gli avrei badato, non gli avrei ubbidito perché la mia vergogna era grande! Non ebbi il tempo di riflettere. Ubbidii. Sì, è stato come un ubbidire ad un ordine. La sua voce era stata come un invito.
Ero così confuso che lo sentii come un ordine, e ubbidii, come un bambino alla voce di suo padre.

La gente attorno a lui cominciò a cambiar tono. Cominciò a prendere in giro Lui invece che me. lo cominciai a volergli bene. Lo lasciarono andare. Improvvisamente quel groviglio di persone che pareva lo volesse soffocare d'amore e di voglia di portarselo a casa, improvvisamente il gruppo si sciolse.

Gesù apparve, solo, tra me, e quella folla. Un uomo solo. Un uomo tra me e quelli.
Ho visto solo questo. Un uomo deriso e insultato per me.
Era lì tra me e tutti gli altri. Per me è stato un momento che non dimenticherò più. Ha perso la reputazione per me! Quale dei miei amici lo avrebbe fatto? perdere la reputazione! per me, ladro!
Lui, l'unico che non aveva sghignazzato su di me. Veniva, deciso, a casa di un ladro, di un disprezzato dal popolo. Ogni passo che io facevo accanto al suo era un colpo per il mio cuore. Fermarmi, parlargli, scusarmi, non riuscivo a decidermi. Ed ora, troppo tardi.
Siamo sull'uscio di casa. Non mi resta che aprire. Mi guarda negli occhi. I suoi non erano occhi. I suoi occhi erano... amore, gioia, perdono, bontà, libertà, coraggio, forza, lealtà. Che egli abbia già indovinato il mio pensiero, che mi è venuto improvviso, o è stato proprio Lui con i suoi occhi a piantare nel mio cuore e nella mia mente una decisione inaspettata? Maestro, balbettai, ma poi sempre più deciso: Maestro, la metà di ciò che ho la do ai poveri, e se ho, ... se ho defraudato restituisco quattro volte!
Ora lo guardai anch'io negli occhi. Ho visto profondo. Era passata in essi l'amarezza dell'episodio della strada di poco prima, in essi c'era una gioia profonda, come di uno che ha portato a termine una impresa impossibile. C'era una gioia in essi che non avevo mai visto. Una gioia che sapeva d'altro mondo. Più lo guardavo, più quella gioia si comunicava anche a me... finché non la sopportai più e caddi in ginocchio davanti a LUI: "Gesù, Signore!”

Noi esperimentiamo il peccato non solo come offesa a Dio, ma anche come blocco interiore che impedisce la gioia della testimonianza per Gesù, che impedisce anche un amore totale e libero per i fratelli. Il peccato intralcia perciò la venuta del Regno di Dio.
Il peccato è opera del diavolo: non voler chiedere subito perdono è voler rimanere legati a colui che l'ha provocato!
Noi chiediamo perdono e veniamo perdonati non per diventare migliori (egoismo), ma per amore di Gesù e del Suo Regno che devono avanzare, a cui noi non dobbiamo porre ostacoli, anzi!; per amore di Gesù: perché possa risplendere la Sua Vittoria sul Maligno e sulle sue opere.

«I nostri padri si ribellarono...
Ma Dio li salvò per il suo Nome,
per manifestare la Sua potenza» (Salmo 105, 7 s.).

«Per amore del mio nome non ricordo più i tuoi peccati».
(Is 43, 25).

Pregare il Salmo 50 - cf i vv. 10. 13. 14. 17

Chi è senza colpa davanti a Te, o Dio?
Eppure Tu non ci respingi.
Sono peccatore, e sono con Te, il Santo!
Quasi inconcepibile, se ciò non dipendesse da Te!
Ma da Te ci si può aspettare di tutto, anche questo.
Tu vivi in me, peccatore,
così peccatore, che ricado ogni giorno, ogni ora.
Ma Tu, Tu non guardi al peccato,
Tu guardi al mio futuro,
Tu mi vuoi, Tu guardi avanti
perciò torni ogni momento a me. Tu, il Buono.
Tu torni, perché hai speranza che io ritorni con Te e perché sai che io voglio essere Tuo.
Non sono nulla, sono meno di nulla, ma sono Tuo!
Grazie, o Dio!

 

2. PREGHIERA DI LODE

 

Immagini:

- Maria, che ha avuto un'esperienza di Dio, appena si trova con

un'altra donna che la capisce, perché ha avuto un'esperienza simile, Elisabetta, apre il cuore e le labbra al canto di lode: Magnificat! (Lc. 1,46ss.).

- Il lebbroso guarito: Lc. 17,15.

- Lo storpio guarito che entra glorificando Dio nel tempio! Atti 3, 8.

- I pagani che ricevono lo Spirito: glorificano Dio! -Atti 10, 46.

- Guardiamo più a lungo le folle che osannano a Gesù mentre entra in Gerusalemme: Lc. 19,36-38.40.42-.

«Tutta la moltitudine dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Iddio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduti, esclamando: Benedetto Colui che viene, il Re, nel nome del Signore!... "».

I discepoli vedono arrivare Gesù: lo amano. Lo avevano conosciuto, ascoltato, visto i prodigi, percorso strade impervie e lunghe per andarlo a sentire; ora Egli è qui!
Che gioia! Una gioia che viene dal cuore che ama. Una gioia non organizzata. Una gioia semplice che non viene da nuove conoscenze o da nuovi stupori o da doni che si ricevono, o da azioni che si compiono, o da belle parole che si sono potute dire, o da miracoli ottenuti, una gioia invece che viene da una presenza!

Non la gioia dei bimbi per le caramelle del papà, ma perché il papà stesso è tornato! gioia perché lui c'è!

Gioia per Gesù: Egli è qui. Nient'altro!
Che cosa ci può essere di più? «Tutto è nulla, all'infuori di Me» (Is. 45, 6).
Questa gioia viene espressa con semplicità, senza rispetto umano. È la gioia per un dono di Dio, Gesù! si loda Dio a gran voce! con la semplicità dei bambini.
Il popolo esprimeva la sua gioia per la presenza di Gesù lodando e glorificando Dio.

Avevano umiltà - o coraggio - di gioire nella fede a gran voce! Alleluia!
Quanto motivo ho io, che ho sperimentato spesso il perdono di Dio, la presenza di Gesù, e che ho in me lo Spirito di Dio, di gioire e di esprimere la mia gioia lodando Dio, gratuitamente! Chi ama, gioisce per l'amato, senza chiedergli nulla. Chi ama sa che l'amato ama a sua volta, e fa tutto ciò che può per soddisfare e riempire la vita dell'amante; chi ama, ama, gioisce, loda e si stupisce per ogni atto d'amore ricevuto.
È Gesù il primo che gioisce della mia presenza davanti a Lui, perché è Lui il primo che ama!
È il Padre il primo che gioisce a vedere il Figlio: «in lui mi sono compiaciuto»!
Ed è il Padre il primo a gioire nel vedere il figlio ingrato e dissipatore che torna (Lc. 15); lo ama mentre è ancora peccatore! Non gioirò anch'io per tanto amore ricevuto?

«Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
Ti loderò in mezzo all'assemblea» (Salmo 21, 23).

«Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia, perché io possa cantare senza posa.
Signore, mio Dio, ti loderò per sempre» (Salmo 29, 12).

«Rallegratevi nel Signore sempre!» (Filippesi 4,4).

«Cerca la gioia nel Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore» (Salmo 37,4).

«Signore è il suo nome: gioite davanti a Lui» (Salmo 67, 5).

Vedi anche come gioivano i primi cristiani: Atti 2, 46 ecc.

Di tanto in tanto possiamo anche ubbidire a s. Paolo che dice: «Siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel Nome del Signore nostro Gesù Cristo!».

- AIUTI per stare nella gioia davanti al Signore comunitariamente:

Magnificat (Lc. 1, 46-56); Apocalisse 19, 1-16

Salmi: 29 - 32 - 65 -83 - 91 - 94 - 95 - 96 - 97 - 99 - 102 - 103 - 105 - 110 - 112 - 113 - 116 - 117 - 133 - 135 - 144 - 150!

- MODI: canto, acclamazione, raccontare le opere di Dio, danza
(cf. David: tutto il corpo partecipa alla lode!), ringraziamento: È cosa buona e giusta ed è fonte di salvezza!

MOTIVI: - aver visto e sapere che Dio è grande!

«Ti lodo o Padre...» (Mt. 11, 25)

- aver ottenuto il suo perdono

- poter essere alla sua presenza (cf. Liturgia).

«Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Lc. 10, 20).

 

3. OFFERTE GRATUITE = LODE PALPABILE!

 

Le parole sono facili.

Dare a Dio più concretamente prova la gratuità della nostra lode. Siamo facilmente attaccati alle cose e troviamo sempre giustificazioni per questo attaccamento.

È Dio più importante di esse?

È la nostra vita lode e gloria gratuita per Dio?

Esodo 35, 4-29: «Quanti hanno cuore generoso, portino questo contributo volontario per il Signore!»...

Luca 21,3: la vedova coi suoi spiccioli.

Giovanni 12, 1-8: il vaso di alabastro ed il profumo di Maria.

La mia reazione è quella di Giuda?

La mia reazione è quella dei farisei che danno valore al cuore partendo dalla quantità di denaro,

oppure diamo valore al denaro partendo dal cuore?

La nostra preoccupazione è il Regno o è il denaro nel Regno?

Il cuore della vedova è già di Dio! La sua offerta ne è un segno! Il cuore dei farisei non è ancora di Dio, nemmeno dopo l'offerta. Essa è un segno del regno delle tenebre.

Sono disposto - e lo faccio - a donare qualcosa di mio (senza pensare di sostituirlo)?: oggetti, monili, denaro, tempo (rinunciando anche a sapere come vengono impiegati) e a rinunciare a sigarette, droghe, alcool, come segno di riconoscenza a Dio che mi ha donato un corpo sano ecc., come segno che tutte le mie forze, anche fisiche, appartengono a Dio? e che io lo amo «con tutte le mie forze»?

Queste offerte sono un primo passo verso l'ubbidienza alla esortazione di s. Paolo: Romani 12,1

«Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale».

Apoc. 8,3-4: «Gli furono dati molti profumi, affinché li offrisse insieme alla preghiera di tutti i santi»!

Matteo 19, 27: «noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa ne otterremo?»... «riceverà cento volte tanto!».

 

4. PREGHIERA DI INTERCESSIONE

 

Contemplazione di Mosè, Aronne, Hur (Esodo 17, 8-13).

Il popolo è impegnato in una battaglia difficilissima.
Le tre persone più importanti si ritirano su un monte: alzano le mani.
Sanno che il primo interessato alla vittoria è Dio!
Sanno che anche Lui vuole combattere per loro.
Sanno che è presente e che, se combatte Lui, può vincere affinché anche le nazioni gli diano gloria!
Sanno pure che il popolo facilmente arriva a dare gloria a se stesso, invece che a Colui che vince per loro!
Sanno che in questo caso Dio non combatte più per loro e saranno sconfitti.

Perciò, a testimonianza davanti a Dio della fede del popolo e a testimonianza davanti al popolo dell'azione di Dio - per tener presente al popolo che l'unico Vincitore e l'unico ad aver la gloria deve essere Dio solo - rifiutano le armi, alzano le braccia in preghiera, davanti a Dio, incessantemente, intercedendo presso per il popolo e orientando il popolo a Dio.

Sono tre, una comunità.

Perdono il tempo? Sì, direbbe lo spirito del mondo.

Cosa dice Gesù? Mt. 18, 19-,20; Giovanni 151 16 b e 16, 23 s.

Egli stesso si ritirava spesso sul monte a pregare. Lontano dalle folle! Abbiamo un altro maestro?

Da Lui hanno imparato bene gli Apostoli: Atti 6,2-4

«Non è giusto che noi trascuriamo la Parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola».

Che cosa si deve chiedere nella preghiera di intercessione? che cosa darà Dio? (Matteo 6, 33):

Chi è di Dio si preoccupa del Suo Regno, e della Sua giustizia: che gli uomini possano comparire giustificati davanti a Dio!

Se ti preoccupi del Regno non ti mancherà nulla! «Vi è mai mancato qualcosa? Nulla, Signore!» (Luca 22, 35).

a) chiedere che Egli vinca il Maligno: cf. Padre nostro!

b) chiedere che Egli mandi il Suo Spirito: Luca 11, 13

c) pregare il padrone della messe che mandi operai alla sua messe: Matteo 9, 38

ci) altre cose, tutto ciò che lo Spirito ci indica utili per il Regno di Dio: «Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato» (Giovanni 15,7).

«Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e pensieri in Cristo Gesù».

Questo è essenziale: che i nostri cuori e pensieri rimangano in Cristo Gesù!

Affinché questo possa avvenire, possiamo gettare in Dio ogni nostro affanno!

Si può solo provare, concretamente! Coraggio e umiltà.

Vedi anche Efesini 6, 18 s.

 

PREGHIERA DI BENEDIZIONE:

 

invocare sulle singole persone o gruppi o attività il Nome di GESÙ.

«Il Tuo Nome è stato invocato sopra di noi. Non abbandonarci» (Geremia 14, 9).

«Insultati, benediciamo»! ( 1Corinti 4, 12), ecc.

Bene-dire = dire-bene: dire bene a Dio di una persona!

E dire bene di Dio a una persona: cf. Zaccaria: Benedetto il Signore... (Lc. 1, 67 ss.).

 

5. PREGHIERA DI ASCOLTO

 

Contemplazione di Maria, sorella di Marta e di Lazzaro. Luca 10,39.42.

Seduta, ascolta Gesù: si prende del tempo.

C'è qualcosa di più importante delle occupazioni.
C'è qualcosa di più importante della mia voce.
Perché voler sempre riempire un ambiente della mia presenza, con le mie parole, con ragionamenti, discussioni, barzellette, attività, quando esso è già pieno della presenza di Dio?
Marta lavora e si affatica per Gesù, ma senza Gesù: non ha ascoltato da Lui che cosa egli desideri da lei.

Ci sono persone che perseguitano apostoli credendo di render gloria a Dio! non chiedono a Dio cosa egli desideri. Lavorano per Dio, ma non con Dio!

Maria vuole essere prima di tutto con e di Gesù:
Egli le dirà cosa dovrà fare, così si impegnerà Egli stesso! e il lavoro avrà garanzia divina!
Maria è contenta di Gesù - non di ciò che si può fare per Lui! Gesù a Pietro ha chiesto: mi ami tu? non gli ha mai chiesto: vuoi lavorare per me?

Ascolto di Gesù: nel silenzio.

Ascoltare Lui direttamente, dalla Sua Parola, non da altri uomini che interpretassero e magari non ubbidissero.
Gesù non ha parlato per essere interpretato, ma per essere ubbidito.
In un secondo tempo si dovrà confrontare ciò che si è udito con uomini di Gesù, animati dal suo Spirito.

Anche Maria, la Madre di Gesù: Annunciazione: era in ascolto, perciò Dio le ha potuto parlare. E poi, «conservava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore».

Il Signore ci dà la grazia di saper discernere se le ispirazioni che ci vengono date nell'ascolto sono sue oppure dello spirito del mondo ( I Giovanni 4, I ).

Nel dubbio confrontarsi con un altro fratello nella fede, poi con la Chiesa.

 

6. ADORAZIONE

 

Apocalisse 4, 10-1 l; 5, 9. 12. 24; 7, 9-17; 19, 4. 10.

Mettersi davanti al TU, a Dio, l'Unico, senza altri pensieri per sé, per gli altri, per il mondo.

AIUTO PRATICO: inginocchiarsi o prestarsi, pronunciare brevi frasi sul tipo delle litanie del Nome di Gesù o del Sacro Cuore di Gesù o del suo Sangue.

Contemplare il Padre, il Figlio e lo Spirito santo.

Vedi Tommaso Apostolo che cade in ginocchio davanti a Gesù. Vedi Gesù nel Getsemani, davanti al Padre.

Vedi i Magi a Betlemme.

 

7. SILENZIO TOTALE

 

Stare davanti a Dio senza dire nulla.

Non pretendere che Dio dica nulla, perché Egli è già tutto.

Vedi il contadino di Ars, seduto in Chiesa dopo il lavoro: «Io lo guardo, ed Egli mi guarda!».

In questo silenzio
«il Signore sarà per te la luce» ( Isaia 40, 19).

Puoi considerarti come... muto e sordo, come un morto: «Scrivi: Beati i morti che fino ad ora sono morti nel Signore: Sì, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, poiché le loro opere li accompagnano».

«E quando ebbe aperto il settimo sigillo,
si fece silenzio in cielo per lo spazio di circa mezz'ora» (Apoc. 8, 1).
«Sta in silenzio davanti a Dio e spera in lui» (Salmo 37, 7).

Questo silenzio è un mettere in atto la nostra fede nella presenza dello Spirito Santo in noi: infatti «il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio» ( 1Corinti 6, 19).

Lo Spirito Santo in noi non resta in ozio, anzi, «lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio!» (Romani 8,26-27).

«Sto in silenzio non apro bocca
perché sei TU che agisci»! (Salmo 38,10).

«Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti!» (Salmo 33,6).

 

8. PREGHIERA DI ATTESA (Avvento, Vigilie, sabato notte!)

 

- Attendere lo Spirito promesso da Gesù: «Veni sancte Spiritus».

- Attendere Gesù che torna:

«Questo Gesù... tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo» (Atti 1, 11 ).

«Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario»... «Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni»! E chi ascolta ripeta: «Vieni!». «Sì, verrò presto!». Amen. «Vieni, Signore Gesù» (Apoc. 22, 12. 17. 20).

(ATTESA COMUNITARIA: stare insieme nella gioia, cantando, adorando, lodando, ringraziando!).

Chi attende, ama! - Chi ama, attende!

Chi attende Gesù diviene vigilante al suo Spirito in ogni istante. «L'attesa, per i giusti, diverrà gioia!» (Prov. 10, 28).

I cristiani sono coloro che attendono la venuta di Gesù:

«Annunciamo la Tua morte e la Tua Risurrezione, nell'attesa della Tua venuta!».

 

PREGHIERA DEI SALMI

 

Ogni salmo è la concretizzazione di uno o più dei modi di pregare sovraesposti. Vanno letti o recitati, da solo o comunitariamente, molto adagio con lunghe pause a metà versetto.

In essi i nostri sentimenti e la nostra situazione passano in secondo piano. Facciamo il vuoto in noi e vi mettiamo quei sentimenti e ci poniamo in quelle situazioni che ci vengono proposte dalla Parola che leggiamo: lode, ammirazione, dolore, umiltà, pentimento, ecc...

Ci immaginiamo che Gesù reciti queste preghiere, come già ha fatto in casa a Nazareth con Maria, nelle varie sinagoghe, nel Tempio, all'ultima Cena, sulla Croce...

Ci immedesimiamo a Gesù: noi siamo oggi il Corpo di Cristo: prestiamo la nostra bocca ed il nostro cuore a Gesù, perché Lui, con la nostra voce, si rivolga al Padre!

L’io scompare: e si fa espressione del «noi», che è la Chiesa, la comunità dei salvati, in mezzo ai quali è presente il «Dio con noi», l’Emanuele, Gesù!

Preghiera individuale è base alla preghiera comunitaria (chi non prega da solo non si illuda ... ).

Preghiera comunitaria è espressione e sostegno della preghiera individuale:

«La bocca parla dalla pienezza del cuore» (Luca 6,45).

«La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà (!) mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati (= Gesù) con la sua gloria e potenza» (2 Pietro 1, 3).

ALLELUIA!