ME
NU

I Salmi

I SALMI

 

 

Alleluia.

Lodate, servi del Signore,

lodate il nome del Signore.

Sia benedetto il nome del Signore,

ora e sempre. (dal Salmo 113 [112])

 

Antichi monaci ed eremiti raccomandavano ai loro discepoli di imparare a memoria i Salmi.

S.Benedetto prescrisse nella propria Regola di recitare tutto il Salterio in una settimana, come già faceva la liturgia sinagogale ebraica.

La preghiera della Chiesa è composta in gran parte di Salmi.

Che cosa sono i Salmi?

Come affrontarne la lettura?

Posso pregarli anch'io?

Alcune riflessioni brevi possono esserti d'aiuto. Chissà che non prenda coraggio, non solo a pregare qualche Salmo, ma anche a leggerne qualche altra spiegazione più approfondita e più completa!

don Vigilio Covi

 

Lodate il Signore, popoli tutti!

Voi tutte, nazioni, dategli gloria;

perché forte è il suo amore per noi

e la fedeltà del Signore dura in eterno.

Salmo 117 (116)

 

Indice

  1. Scuola di preghiera per il peccatore
  2. Preghiere, per chi? a chi?
  3. Preghiera di Maria
  4. Preghiera di Gesù
  5. Preghiera della Chiesa
  6. Con quattro chiavi
  7. Preghiera per l'uomo, comunque
  8. Scuola di vita
  9. Preghiera vera
  10. Preghiera varia
  11. Preghiera continua
  12. Preghiera esaudita

Conclusioni

 

1. SALMI: scuola di preghiera per il peccatore.

L'uomo è peccatore. Ogni uomo è peccatore. Ogni uomo si ritrova nel cuore sentimenti e pensieri che non sono di Dio, non possono provenire da quel Dio che è solo amore. L'uomo è erede di Adamo, di quell'Adamo che fugge dallo sguardo di Dio.

Fin dalla giovinezza ogni uomo s'accorge d'aver ereditato questo orientamento: le spalle girate a Dio Padre. L'uomo è peccatore. Egli è peccatore anche quando decide di pregare.

Le preghiere che l'uomo rivolge al Padre sono preghiere che riflettono la sua situazione.

C'è Gesù che insegna la vera preghiera, ma l'uomo non è immediatamente capace di mettere sulle proprie labbra quelle parole di Gesù che suppongono il perdono, l'umiltà, la mitezza!

I Salmi sono scuola di preghiera per l'uomo peccatore. Essi sono scuola di preghiera per il violento, per il vendicativo, per l'uomo incapace di sopportare il peccato del fratello. Quante persone chiedono a Dio giustizia, e la chiedono come sono capaci, con spirito di vendetta e di odio!

Ebbene, Dio ha pietà di loro, e ci offre dei Salmi adatti proprio a questi casi.

 

"I suoi figli rimangano orfani

e vedova sua moglie" (108[109],9)

"Nessuno gli usi misericordia." (108,12)

"Ha tramato la maledizione: ricada su di lui." (108,17)

 

Anche il vendicativo e l'uomo esasperato deve poter pregare, deve incontrarsi col Dio dell'amore e del perdono. Chissà che, frequentandolo, non cambi? Vada da lui così com'è, con quei sentimenti che gli vengono spontanei. Vada da lui così. Certamente ne verrà beneficato. Quando l'uomo peccatore, con sentimenti da peccatore, s'accorgerà d'avere Dio come alleato, chissà che non lo interroghi più profondamente e che non si lasci interpellare da lui?

La disperazione e l'esasperazione diventino pure preghiera: il fratello odiato e maledetto sia presentato a Dio. Venga rimessa a lui la vedetta e il castigo.

Guardando a Dio che si assume il compito di castigare e di far vendetta vedremo com'è la vendetta di colui che sa solo amare! Vedremo Gesù che subisce la maledizione che noi abbiamo pronunciato contro il peccatore.

Scuola di preghiera sono i Salmi, che fanno pregare l'uomo peccatore e - pian piano - gli cambiano i pensieri, i sentimenti, i desideri. L'uomo peccatore che s'avvicina a Dio comunque, si ritrova cambiato!

 

Ti ho manifestato il mio peccato,

non ho tenuto nascosto il mio errore.

Ho detto: "Confesserò al Signore le mie colpe"

e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.

(Salmo 32[31],5)

 

 

2. SALMI: preghiere, per chi? a chi?

 

Che cosa sono i Salmi?

Sono preghiere scritte da persone diverse in epoche diverse. Esse sono raccolte in uno dei libri dell'Antico Testamento, chiamato appunto Libro dei Salmi o Salterio. Salmo è un termine che si potrebbe genericamente tradurre "Lodi" che vengono cantate con accompagnamento del ‘salterio’, uno strumento a corda.

Molte di queste preghiere sono attribuite a Davide, talune a Salomone, altre ad altri personaggi noti e ignoti nella storia del popolo di Israele. Gli studiosi non sono sempre concordi nemmeno con l'attribuzione riportata accanto al titolo del Salmo: probabilmente, dicono, coloro che le hanno pregate pensavano al grande re e musico, capostipite della famiglia regale e messianica, o a qualche fatto della sua vita.

Alcune di queste preghiere sono molto antiche, forse anteriori a Davide stesso. Altre risalgono proprio a lui, altre sono più recenti o sono state riscritte, allungate, completate in seguito a qualche avvenimento particolare per pregarle in tempi in cui sorgevano problematiche e necessità nuove: durante l'esilio del popolo a Babilonia o dopo il ritorno e la ricostruzione della città e del tempio.

Per chi sono state scritte? da chi devono essere pregate?

Alcune sono state scritte per il singolo fedele che vuole supplicare o lodare o ringraziare il Dio dei padri, il Dio fedele. Altre sono destinate alla preghiera liturgica del tempio, altre al popolo pellegrino alla conclusione del viaggio che lo porta a salire le gradinate del luogo santo, altre ai cantori che rendono solenne con la loro partecipazione la liturgia delle varie feste, altre sono riservate al giorno dell'intronizzazione o della consacrazione del re, altre sono per le feste che fanno memoria dei momenti drammatici della storia del popolo.

Alcune sono una richiesta di perdono per il fedele pentito, altre sono la supplica di un ammalato che si sente morire o di uno che sente pesare su di sé l'ingiustizia dei potenti. Alcune esprimono la gioia incontenibile di chi sente l'amore di Dio e di chi ne ha avute le prove!

A chi sono rivolte queste preghiere? A un Dio diverso dal nostro? Talora sembra proprio così. Talora il Dio dei Salmi sembra un Dio capace di maledire o di vendicarsi, un Dio che abbandona l'uomo e che non ha pietà di nessuno. Noi siamo abituati troppo bene dal Vangelo, dalla buona notizia dell'amore fedele del Padre. Noi godiamo della piena rivelazione del volto di Dio, amico degli uomini, e perciò ci scandalizziamo dell'imperfezione con cui Dio è conosciuto nell'Antico Testamento dal popolo d'Israele.

E' lo stesso Dio, il nostro Padre, pregato però da chi lo conosce imperfettamente, da chi gli attribuisce tutti i modi di reagire dell'uomo.

Noi non ci scandalizzeremo, ma cercheremo di "completare" la preghiera con la nuova e più completa conoscenza di Dio che ci è stata donata da Gesù, dal Figlio.

 

Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,

levati contro il furore dei nemici,

alzati per il giudizio che hai stabilito.

Poni fine al male degli empi;

rafforza l'uomo retto,

tu che provi mente e cuore, Dio giusto.

(dal Salmo 7)

 

 

3. SALMI, preghiera di Maria.

I Salmi non sono preghiere destinate a rimanere sulla carta! Infatti essi erano cantati dal popolo sui piazzali del tempio, ripetuti nei loro pellegrinaggi, mormorati nelle case, proclamati nelle sinagoghe. L'ebreo fedele al suo Dio prega tre volte al giorno, e quindi tre volte al giorno ripete qualcuna di queste preghiere, alla sera, al mattino e a mezzogiorno.

Qualche persona più devota non si limita ai tre momenti ufficiali, ma li moltiplica, fino a giungere al numero perfetto: sette volte!

"Sette volte al giorno io ti lodo..."!1 dice appunto una di queste preghiere.

L'uomo fedele e pio poi, anche nel tempo che corre tra una preghiera e l'altra, continua a tenere nel cuore le parole o le frasi che lo hanno "risvegliato" e a mormorarle con un amore che esprime tutto il suo attaccamento a quel Dio fedele e misericordioso che le preghiere stesse gli fanno conoscere.

Quando succede qualche fatto particolare, qualche gioia o qualche sofferenza inaspettate, dalle labbra dell'uomo abituato a pregare scaturisce una nuova preghiera, fatta di frasi raccolte da Salmi diversi, che si accostano per una nuova lode o benedizione dell'agire divino!

Nei primi due capitoli del Vangelo di Luca troviamo tre esempi di nuovi "Salmi" pronunciati da Maria, Zaccaria e da Simeone. Queste persone, trovandosi in presenza del compiersi dei misteri di Dio e della sua salvezza "esplodono" in canti di lode e benedizione. Dalle parole che essi spontaneamente usano, comprendiamo che sono persone abituate alla preghiera dei Salmi! Essi accostano spontaneamente frasi e parole ereditate da vari Salmi e altri cantici presenti nella S.Scrittura. Sono persone abituate a pregare con la Parola di Dio! Dai Salmi mormorati e cantati nel loro cuore ne sgorgano di nuovi per la lode di quel Dio che agisce in sempre nuove maniere nella storia degli uomini e che non smette mai di stupire i suoi fedeli con le novità del suo amore!

Maria, la nostra Madre, ha pregato i Salmi. Ella non li ha pregati solamente perché così si usava, ma ne ha riempito il proprio amore a Dio. Come si spiegherebbe altrimenti il suo "Magnificat", il suo cantico di lode nel quale ella spontaneamente unisce parole di Salmi e cantici diversi?

 

E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva.

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente

e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato a mani vuote i ricchi.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre”.2

──────────────────────────

1. Salmo 119[118],164

2. Lc 1,46-55

 

 

4. SALMI, preghiera di Gesù.

Pure Gesù, il Figlio di Dio e nostro Maestro, ha pregato i Salmi. Anzitutto anch'egli, come ogni ebreo, li pregava nella Sinagoga, quando saliva a Gerusalemme ed entrava nel tempio, e quando celebrava la liturgia domestica della cena pasquale. Che i Salmi gli fossero familiari ne abbiamo più dimostrazioni nei Vangeli: una in particolare ne richiamiamo. Sulla croce Gesù inizia a pregare il Salmo 22: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Gli evangelisti si fermano a riferirci il primo versetto, e certamente Gesù non aveva forze per continuare a voce alta tutta la preghiera. Ma nel suo cuore deve averlo pregato tutto:

"Io sono verme, non uomo, ...

rifiuto del mio popolo.

Un branco di cani mi circonda, ...

hanno forato le mie mani e i miei piedi...

Si dividono le mie vesti...

Il regno è del Signore...

e io vivrò per lui..."

Egli, che non è venuto ad abolire, ma a dare compimento alla Parola scritta, dà compimento pure alla preghiera dei Salmi. Sulla sua bocca queste preghiere ricevono il significato più vero e completo. Essi si arricchiscono di una comprensione più profonda, spirituale.

Il nemico, che il popolo nomina continuamente nei Salmi pensando ai vari popoli circostanti o a qualche potente oppressore, sulla bocca di Gesù diventa il Maligno, il vero nemico dell'uomo e di Dio.

Il giusto lodato perché compie il volere del Padre, sulla bocca di Gesù è colui che accoglie l'inviato di Dio, il Messia, e gli diviene discepolo!

La terra, attesa e desiderata e raggiunta dal popolo con la guida di Mosè, sulla bocca di Gesù diviene la patria definitiva, il regno eterno dove noi già cominciamo a vivere tramite i sacramenti della S.Chiesa!

Gesù ha pregato i Salmi; se noi li preghiamo, li preghiamo con lui, come membra del corpo di cui egli è il Capo, che li prega con noi e per noi. Noi talora non li comprendiamo nel loro ultimo e perfetto significato: egli li può pregare nel modo gradito al Padre. Noi gli prestiamo la voce, egli ci mette il cuore. Noi pronunciamo le parole, Egli le rende gradite al Padre, le fa essere sacrificio accetto, lode vera, potenza influente sul cuore di Dio.

Gesù ha pregato i Salmi nella sua vita terrena: è ancora lui che li prega dal nostro cuore e dalle nostre labbra!

S.Agostino scrive a questo proposito: “Quando pregando parliamo con Dio, non per questo separiamo il Figlio dal Padre e quando il Corpo del Figlio prega non separa da sé il proprio Capo, ma è lui stesso unico salvatore del suo Corpo, il Signore nostro Gesù Cristo Figlio di Dio, che prega per noi, prega in noi ed è pregato da noi. Prega per noi come nostro sacerdote, prega in noi come nostro capo, è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo dunque in lui le nostre voci e le sue voci in noi”.1

1. Commento al Salmo 85,1 - cfr. Principi e norme per la liturgia delle Ore, all’inizio del Vol. I pg 30 - (leggi pure i nn 4.5.6.7)

 

 

5. SALMI, preghiera della Chiesa.

La Chiesa, che vive fondata su Gesù come su roccia sicura, continua la preghiera del suo Signore e Maestro. La Chiesa continua quindi a pregare facendo uso dei Salmi, leggendoli con la nuova luce che la morte e risurrezione del Signore dà a tutta la vita e a tutta la storia.

Anche i Salmi parlano di questo avvenimento culminante della storia della salvezza. Lo dice Gesù risorto stesso: "Bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi." 1

La Chiesa non abbandona perciò queste lodi profetiche, perché esse parlano di Gesù, ci aiutano a conoscere il nostro Signore e Fratello, ci aiutano ad amarlo e portano in noi i suoi stessi sentimenti, la sua stessa preghiera.

La predicazione e gli scritti degli Apostoli tengono gran conto dei Salmi. Basti rileggere le prime esortazioni di Pietro raccolte negli Atti degli Apostoli per accorgersene.2

Anche nelle sue lettere l'Apostolo pescatore fa riferimento esplicito ai Salmi. Così pure S.Paolo, sia nella predicazione3 che nelle lettere cita ripetutamente brani di Salmi. Egli poi, come anche Giacomo4 invita a cantarli nell'assemblea insieme con inni e cantici.5

L'eco della preghiera dei Salmi è pure vivo nell'ultimo libro, l'Apocalisse.

La Chiesa è nata con questa preghiera: la prima comunità di Gerusalemme era assidua nelle preghiere e saliva ogni giorno al tempio, dove si pregava con il canto dei Salmi.6 La Chiesa quindi non abbandona questo genere di preghiera, anzi, quanto più essa cresce nell'amore del Signore e nel distacco dallo spirito del mondo, tanto più essa cerca di esprimere con queste preghiere la propria devozione e il proprio attaccamento al suo Capo e Salvatore. Queste preghiere sono e rimangono parola di Dio, viva e tagliente, parola che giudica e che salva. Le frasi più dure che esse contengono danno luce e forza per resistere al male, quelle più tenere e dolci danno consolazione e sostegno quando si è colpiti dal male. Con le parole dei Salmi la Chiesa esprime la propria comprensione e il proprio grazie, con queste parole essa si fa carico di tutte le situazioni belle e tristi in cui versano i suoi figli.

 

Ecco quanto è buono e quanto è soave

che i fratelli vivano insieme! (Salmo 133[132])

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

su di noi faccia splendere il suo volto:

perché si conosca la tua via

fra tutte le genti la tua salvezza! (67[68],2-3)

──────────────────────────

1. Lc 24,44

2. Atti 1,20; 2,25ss; 2,31; 2,34s; 4,25; ...

3. Atti 13

4. Gc 5,13

5. Ef 5,19; Col 3,16s

6. Atti 2,42ss

 

 

6. SALMI, con quattro chiavi.

 

Quando prego i Salmi non ho tempo di pensare molto. Li prego e basta.

Ma se c'è un momento di pausa, una sosta di riflessione o una preparazione alla preghiera, allora cerco di vedere il Salmo secondo le varie chiavi di lettura che mi danno significati diversi e interessanti.

Anzitutto cerco di capire il Salmo nel suo senso letterale, così come deve averlo pensato colui che per primo l'ha pregato: il popolo d'Israele o uno dei suoi membri. M'immagino l'ambiente e la situazione in cui egli è vissuto, situazione di malattia o di guerra, di vittoria o di sconfitta, di peccato o di sicurezza, di fiducia o di quasi disperazione, di gioia prorompente o di gioia serena.

Ma non mi accontento. Come può averlo pregato Gesù? come traduceva lui quelle parole e quei sentimenti? come vedeva egli la propria storia rispecchiata in quelle affermazioni? quali nuovi motivi aveva egli per lodare e ringraziare il Padre?

Continuo: e a me cosa dicono queste parole? con esse io - che intendo esser fedele a Dio, - che cosa esprimo al Padre? Sono io che adesso prego, che sto davanti all'Onnipotente e al Misericordioso. Come possono queste preghiere 'dire' le mie cose a colui che mi ama e che io amo?

E ancora: io sono membro di una Chiesa in preghiera. Io sono voce di quel popolo in cammino che ripercorre le tappe di peccato e di santità che già il popolo d'Israele percorse e che sono ridisegnate in queste preghiere. La mia voce si unisce a mille voci, il mio cuore batte in sinfonia con mille cuori, la mia fede sostiene l'infedeltà di altri e la mia debolezza e il mio scoraggiamento sono confortati dall'amore e dalla lode dei fratelli.

Pregando un Salmo, qualunque Salmo, io sono dentro un Corpo che contemporaneamente soffre e benedice, gioisce e si lamenta, perché è sempre un "Corpo" che geme e i cui gemiti sono tradotti dallo Spirito in voce di supplica e di lode al Padre!

Quattro modi di leggere, di capire e di pregare i Salmi. Non tutti e quattro in una volta, non ne sarei capace. Ma ora l'uno, ora l'altro rendono il mio pregare umile e vario, povero, e completo solo nel desiderio. La misericordia di Dio e la voce dello Spirito suppliscono alla mia incapacità, come alle mie distrazioni.

 

Io pongo sempre innanzi a me il Signore,

sta alla mia destra, non posso vacillare.

Di questo gioisce il mio cuore,

esulta la mia anima;

anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,

né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena nella tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.

(Sal. 16[15], 8-11)

 

 

7. SALMI, preghiera per l'uomo, comunque.

 

La preghiera è necessaria a tutti. Sia l'uomo che conosce prevalentemente il materialismo della vita, capace solo d'esser ripiegato su interessi materiali, contingenti, preoccupato del denaro, della salute, del successo economico, degli amori terreni, come pure l'uomo spirituale, tutto proteso alla vittoria sulle passioni e alla lode di Dio, pregano.

L'uomo "naturale" e l'uomo "spirituale" pregano. Essi però non sono così distinti e così distanti l'uno dall'altro. Essi sono mescolati, in misure diverse, in ogni persona.

Non c'è uomo "naturale" che non senta talora la purezza e la bellezza del distacco dai propri interessi e che non desideri un rapporto felice, interiore, mistico con Dio! E non c'è uomo "spirituale" che non senta in qualche momento la preoccupazione della salute o l'angoscia della morte o il peso dell'economia o la reazione all'ingiustizia o la tensione del proprio peccato.

Uomo naturale e uomo spirituale convivono nella stessa persona. Con sano realismo la preghiera dei salmi tiene conto di questo fatto. Essa tiene conto che l'uomo materiale ha delle aspirazioni più profonde ed è capace di gustare le consolazioni dello spirito, e che l'uomo spirituale non è disincarnato da non sentire sofferenze e fatiche materiali. I salmi sono preghiere realistiche che elevano chi è in basso e suggeriscono umiltà a chi è più in alto.

L'uomo del mondo e l'uomo di Dio s'incontrano in essi.

L'uomo che ha in bocca sempre l'io viene abituato ad accorgersi che esiste il "Tu" di Dio e il "noi" del popolo; l'uomo cui è stato dato di vivere immerso nella contemplazione di Dio viene aiutato a non dimenticare che anch'egli è peccatore e che gli basterebbe poco per cedere a tutte le tentazioni che fanno soffrire l'umanità. La fiducia viene portata sempre sul Signore, amico degli uomini, degli oppressi, dei poveri, di chi ha solo lui come difensore.

Pian piano, chi prega i salmi con perseveranza, s'accorge d'esser aiutato a non porre fiducia in se stesso, né negli altri, né nella politica dei potenti né in quella dei violenti, nemmeno nel denaro o nella intelligenza, ma solo in Dio, fino a giungere ad abbandonarsi a lui "come bimbo svezzato in braccio a sua madre".

 

Il Signore sostiene quelli che vacillano

e rialza chiunque è caduto.

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa

e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.

Tu apri la tua mano

e sazi la fame di ogni vivente.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie,

santo in tutte le sue opere.

Il Signore è vicino a quanti lo invocano,

a quanti lo cercano con cuore sincero.

Appaga il desiderio di quelli che lo temono,

ascolta il loro grido e li salva.

Il Signore protegge quanti lo amano,

ma disperde tutti gli empi.

salmo 145[144],14-20

Signore, tu mi scruti e mi conosci,

tu sai quando seggo e quando mi alzo.

Penetri da lontano i miei pensieri,

mi scruti quando cammino e quando riposo.

Ti sono note tutte le mie vie;

la mia parola non è ancora sulla lingua

e tu, Signore, già la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte mi circondi

e poni su di me la tua mano.

Stupenda per me la tua saggezza,

troppo alta, e io non la comprendo.

salmo 139[138], 1-6

 

 

8. SALMI, Scuola di vita.

 

Nelle numerose pubblicazioni dei Salmi che abbiamo a disposizione si trova spesso un indice particolare che vuol aiutare a scegliere la preghiera adatta al momento, la preghiera che riesca ad esprimere meglio i miei sentimenti attuali, che tenti di accontentare i miei stati d'animo. Si possono trovare così liste di Salmi che esprimono fiducia o angoscia, altri da usare in momenti di tentazione o di malattia, altri per dar spazio al ringraziamento o alla domanda di perdono, e così via.

Ma i Salmi non sono solo scuola di preghiera: essi diventano pure scuola di vita: ci esercitano all'obbedienza, ci abituano a non pensare a noi stessi, ma invece ad essere attenti a quanti ci vivono accanto e a quanti cerchiamo di dimenticare.

Queste preghiere infatti non tengono conto dei miei sentimenti attuali, non badano alla mia "luna", non obbediscono alle regole del mio temperamento.

I miei sentimenti e i miei stati d'animo, infatti, davanti a Dio che cosa sono? sono atteggiamenti e situazioni che devono essere illuminati da lui, devono lasciarsi correggere o cambiare dal calore del suo amore. Dio mi vede come membro del suo popolo, come partecipe del Corpo del Suo Figlio. Il suo amore per me mi considera come tale, e come tale egli ascolta la preghiera di tutto il popolo e di tutto il Corpo. Egli stesso perciò - con le preghiere che mi mette sulle labbra - vuol far dimenticare al mio io d'essere importante, d'essere attento a se stesso, affinché io diventi espressione di quel popolo e di quel Corpo di cui sono membro prezioso.

Ecco allora che mi trovo a pregare Salmi di lode mentre sono triste oppure Salmi di angoscia mentre sono giubilante! Il mio popolo infatti, la Chiesa, non segue i miei umori: la Chiesa sempre loda il Padre con la vita di Gesù e col suo Sacrificio, e la stessa Chiesa sempre soffre nei suoi membri la tentazione e la persecuzione di cui Gesù è oggetto. Essa continua a bere il calice della Passione. Io non posso dimenticare i miei fratelli sofferenti a causa della nostra comune fede e non posso smettere la lode gioiosa dei santi e dei martiri.

Se all'inizio, per imparare ad 'amare' i Salmi, posso sceglierli secondo i miei gusti del momento, in un secondo tempo mi lascerò guidare da essi a pregare a nome di tutta la Chiesa senza più badare alla mia situazione particolare e momentanea. Imparo l'obbedienza: oggi prego quei Salmi che la Chiesa mi propone nei suoi formulari liturgici. L'obbedienza vissuta anche nella preghiera esprime un amore più grande, l'amore che è disposto a sacrificare se stesso, a sacrificare i propri sentimenti. E il Padre che ama il Figlio obbediente, non mancherà di raggiungermi con lo stesso amore, perché trova in me lo stesso decisivo atteggiamento che mi fa essere vero figlio: l'obbedienza. Questo, in fin dei conti, è il peso più grande che la preghiera può possedere sul cuore di Dio. Egli non nega nulla a colui che ha un cuore obbediente!

 

Quanto profondi per me i tuoi pensieri,

quanto grande il loro numero, o Dio;

se li conto sono più della sabbia,

se li credo finiti, con te sono ancora.

Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,

provami e conosci i miei pensieri:

vedi se percorro una via di menzogna

e guidami sulla via della vita.

Salmo 139[138], 17-18; 23-24

 

 

9. SALMI, preghiera vera.

 

Anche quando ci mettiamo a pregare continuano a manifestarsi in noi le nostre tendenze... spontanee: cerchiamo di evitare parole e di camuffare sentimenti che riteniamo non possano piacere a Dio. Ci comportiamo con lui come siamo abituati a fare con gli uomini: assumiamo atteggiamenti di adulazione o di mezza disperazione, di finta gioia o di grande serietà, di responsabilità o di pusillanimità a secondo di ciò che riteniamo più adatto a piegare il cuore o le decisioni di chi ci sta davanti.

Siamo tentati d'essere così "falsi" anche nella preghiera. I Salmi invece non ce lo permettono.

Ci sono Salmi che ci fanno dire cose che non diremmo mai, che ci vergogneremmo di pronunciare ad alta voce, benché invece nel segreto le coltiviamo! Nessuno nella sua preghiera direbbe ad esempio: a quello, gli spaccherei la testa! Ebbene, ci sono Salmi che ti obbligano a questa sincerità. Così sei costretto a essere sincero con te stesso, a lasciar vedere quanto in basso sei, più in basso della persona cui spaccheresti la testa! Allora diventi capace di invocare misericordia per te, e poi anche per gli altri, anche per quel tuo nemico che è stato sopraffatto e vinto dalla tentazione della avarizia o della prepotenza o della violenza e ti fa soffrire.

Dalla tua reale situazione, ammessa senza peli sulla lingua, il Salmo riesce a sollevarti, a portarti a vivere una fedeltà a quel Dio che non vuole la morte del peccatore, fino a immedesimarti con lui e a dare vita a colui che merita la morte. Pregando i Salmi infatti t'accorgi che non solo gli altri sono peccatori, ma anche tu. "Contro di te ho peccato". "Nel peccato mi ha generato mia madre"!1 E se io sono peccatore nato, come potrò invocare maledizione sui peccatori? la invocherei su me stesso! "Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno!".2

Quando la mia anima giunge a tanto e la mia preghiera si è così trasformata, allora Dio stesso potrà aprire le mie labbra e la mia bocca proclamerà la sua lode3, quella lode gioiosa che molti Salmi esprimono guardando e ripensando al creato e alla storia del popolo e alla vita personale e all'esperienza dell'amore paterno di Dio!

I Salmi sono preghiera vera! Essi ci mettono davanti a Dio così come siamo e non come vorremmo apparire. Essi sono preghiera vera perché davvero ci trasformano, ci plasmano il cuore, ci portano fuori della 'tomba' del nostro io per metterci dentro il movimento vivificante dell'amore e della comunione trinitaria, sono un aiuto alla nostra conversione.

Se Dio sopprimesse i peccatori!

Allontanatevi da me, uomini sanguinari.

...

Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano

e non detesto i tuoi nemici?

Li detesto con odio implacabile

come se fossero miei nemici.

Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,

provami e conosci i miei pensieri:

vedi se percorro una via di menzogna

e guidami sulla via della vita.

Salmo 139[138], 19.21-24

──────────────────────────

1. Salmo 51[50], 6.7

2. Salmo 51[50], 15

3. Salmo 51[50], 17

 

 

10. SALMI, preghiera varia.

 

Che diversità tra un Salmo e l'altro! Queste preghiere portano nel cuore una grande varietà di sentimenti e di pensieri. Alcuni di essi sono preghiera di adorazione, altri di lode gioiosa, altri esprimono la fede del credente e disprezzano la stoltezza dell'incredulo, altri maledicono il male ed il malvagio, altri invocano misericordia. Alcuni sono una lamentela, altri ancora un racconto di ingiustizie perpetrate dagli uomini e altri un racconto degli interventi di castigo e di Salvezza di Dio per il popolo. Alcuni sono promessa di fedeltà, altri un ricordo dell'infedeltà.

In essi c'è posto per la benedizione di Dio e dell'uomo e per la domanda di protezione e per la lode festosa.

Grande varietà, mazzo di fiori variopinti, sinfonia di molti sentimenti, coro a molte voci che s'armonizzano in un unico grande concerto!

Quando t'avvicini al Salterio le prime volte, provi la sensazione di smarrimento, di confusione. Se qualcuno non t'aiuta non riesci a perseverare, a continuare, ad assaporare il dono di una preghiera che ti viene non richiesta, ma concessa! Hai l'impressione di non essere tu a stare davanti a Dio, di venire spersonalizzato, non apprezzato nella tua spontaneità.

Ma se non ti scoraggi e continui con decisione, scoprirai di esser entrato in pieno nel cuore di un popolo, il popolo di Dio! Scoprirai d'esser stato arricchito dei carismi di tutti e di essere portatore delle debolezze d'ogni uomo. Ti sentirai partecipe della sinfonia del creato, avrai grazia di divenire tu stesso preghiera, preghiera di tutti i luoghi e di tutti i tempi: prenderà voce da te quella parola che è risuonata nel passato e che riecheggerà nel futuro e così divieni memoriale della storia della salvezza di Dio per l'uomo.

Con i Salmi godrai di non essere più tu a pregare, ma che la preghiera è in te! Io "luogo della preghiera", luogo dell'incontro vero e vario dell'uomo di sempre con il Dio eterno che "fa prodigi a favore dell'uomo".

 

Paziente e misericordioso è il Signore,

lento all'ira e ricco di grazia.

Buono è il Signore verso tutti,

la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere

e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno

e parlino della tua potenza,

per manifestare agli uomini i tuoi prodigi

e la splendida gloria del tuo regno.

Salmo 145,8-12

 

 

11. SALMI, preghiera continua.

 

Gesù un giorno ha raccontato una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi. Ebbene, la preghiera dei salmi è una preghiera che t'invita e ti aiuta a pregare a lungo!

Se cominci a pregare un salmo senti il desiderio di completarlo, di arrivare alla fine. E alla fine ti nasce la voglia di cominciarne un altro. E quando devi smettere e passi ad altra occupazione, qualche frase, qualche esclamazione che hai pronunciato a voce alta o che hai cantato ti rimane nella memoria come un ritornello che continua a riecheggiare, a tenere il tuo cuore rivolto a quel Dio che ti diviene sempre più familiare, sempre più amico.

 

1 Alleluia. Loda il Signore, anima mia:

2 loderò il Signore per tutta la mia vita,

finché vivo canterò inni al mio Dio.

3 Non confidate nei potenti,

in un uomo che non può salvare.

4 Esala lo spirito e ritorna alla terra;

in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.

5 Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe,

chi spera nel Signore suo Dio,

6 creatore del cielo e della terra,

del mare e di quanto contiene.

Egli è fedele per sempre,

7 rende giustizia agli oppressi,

dá il pane agli affamati.

Il Signore libera i prigionieri,

8 il Signore ridona la vista ai ciechi,

il Signore rialza chi è caduto,

il Signore ama i giusti,

9 il Signore protegge lo straniero,

egli sostiene l'orfano e la vedova,

ma sconvolge le vie degli empi.

10 Il Signore regna per sempre,

il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.

salmo 146[145]

1 Alleluia. Lodate il Signore:

è bello cantare al nostro Dio,

dolce è lodarlo come a lui conviene.

2 Il Signore ricostruisce Gerusalemme,

raduna i dispersi d'Israele.

3 Risana i cuori affranti

e fascia le loro ferite;

4 egli conta il numero delle stelle

e chiama ciascuna per nome.

5 Grande è il Signore, onnipotente,

la sua sapienza non ha confini.

6 Il Signore sostiene gli umili

ma abbassa fino a terra gli empi.

7 Cantate al Signore un canto di grazie,

intonate sulla cetra inni al nostro Dio.

Salmo 147[146],1-7

 

 

12. SALMI, preghiera esaudita.

 

Quant'è bello poter dire: la mia preghiera è esaudita!

L'essere esauditi nella preghiera significa aver la certezza dell'amore del Padre, esser sicuri - come se lo si vedesse - del suo volto benevolo e lieto rivolto verso di noi. Del resto, se la preghiera non fosse esaudita, a che servirebbe?

Che significa che la preghiera è esaudita? Vuol dire semplicemente che Dio ha realizzato quanto gli ho chiesto? Ma molte preghiere non sono domande, bensì lodi e ringraziamenti, adorazione e ascolto! Allora cosa vuol dire che la preghiera è esaudita?

Il principale attore della mia, della nostra preghiera, della preghiera della Chiesa è lo Spirito Santo. E' lui che nei nostri cuori grida "Abbà, Padre", è lui che "intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili"1 perché noi "nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare". "E colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, perché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio".2

Lo Spirito Santo in noi prega ed è esaudito dal Padre.

La preghiera dei Salmi non è preghiera del nostro sentimento, è davvero preghiera dello spirito, anzi dello Spirito Santo! Essa è parola di Dio, parola pronunciata in noi dallo Spirito Santo. Essa è preghiera che viene sempre esaudita: quando la preghiamo il desiderio più intimo a noi di noi stessi si realizza. Il desiderio più profondo che abbiamo e di cui nemmeno siamo coscienti è quello che viene soddisfatto dallo Spirito Santo, acqua viva che disseta ogni sete dell'uomo!

Pregando i Salmi con amore obbediente, riceviamo Spirito Santo, quello Spirito che riesce ad avere confidenza col Padre e a chiamare Gesù “Signore”!

I Salmi ci pongono davanti a Dio come "bimbo svezzato in braccio alla madre"3, come un cantore che intona l'inno di grazie, come una pecora che segue fiduciosa il suo pastore anche nella valle oscura4; e i Salmi ci pongono davanti a Gesù, l'uomo nuovo, come al "più bello tra i figli dell'uomo"5, "schernito da quelli che lo vedono"6, la cui "vita non è stata abbandonata nel sepolcro"7. Egli che ha detto: "Ecco, io vengo"8 ora è il Signore che "siede alla destra"9 di Dio, "sacerdote per sempre"9.

E così instaurando un rapporto di verità col Padre e col Figlio veniamo avvolti dallo Spirito.

La preghiera dei Salmi è preghiera esaudita! Dopo di essa il nostro cuore è mite e misericordioso, rinfrancato nella fedeltà, riempito del santo timore di Dio, illuminato da sapienza per saper “contare i nostri giorni” e non lasciarci abbagliare dalle cose che passano e deludono, liberato dagli influssi del Maligno.

E' preghiera esaudita, perché da essa la nostra vita viene immersa là dove è maggiormente soddisfatta e resa beata: nella sapienza e nella luce divine!

 

7 Molti dicono: .

Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

8Hai messo più gioia nel mio cuore

di quando abbondano vino e frumento.

9 In pace mi corico e subito mi addormento:

tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

Salmo 4

──────────────────────────

1. Rom 8,26

2. Rom 8,27

3. Sal 131,2

4. Sal 23[22],4

5. Sal 45[44],3

6. Sal 22[21],8

7. Sal 16[15],10

8. Sal 40[39],8

9. Sal 110[109],4

 

 

CONCLUSIONI

1.

Noi, quando preghiamo, concludiamo tutti i Salmi con la dossologia cristiana: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Così completiamo la presentazione di Dio che essi ci porgono, ricordando che egli si è rivelato come Amore, Amore perfetto, Comunione!

Aggiungiamo ad ogni Salmo questa glorificazione del Nome santo di Dio richiamando la rivelazione che di lui ci ha offerto Gesù: e questa aggiunta finale ci aiuta a rivedere la preghiera in quella chiave di lettura ecclesiale che ne evidenzia i sensi più veri ed eterni, superando il significato letterale, che spesso è superato.

Gioisco in te ed esulto

canto inni al tuo nome, o Altissimo!

Salmo 9,3

 

2.

Ti è venuto il desiderio di pregare i Salmi? Come fare?

Puoi prendere la Bibbia: aprila al Libro dei Salmi e - iniziando dal primo - leggine alcuni al giorno, con calma, senza preoccupazione di capire o di immedesimarti in tutti i sentimenti che vengono espressi. Anche quando preghi sei membro del Corpo di Cristo, sei fratello di molti fratelli che godono del tuo pregare e che - senza che tu lo sappia - esprimono i loro vari sentimenti a Dio attraverso di te! E se non capisci, non preoccuparti: Dio ascolta suo Figlio che parla con il tuo canto; Dio comprende lo Spirito che nella preghiera tu ospiti in te! Non preoccuparti: Dio ti capisce molto più di quello che tu vorresti dirgli!

Al posto della Bibbia potresti trovare qualche “Salterio” che, con spiegazioni, preghiere, richiami al Nuovo Testamento, ti aiuta a cogliere significati e aspetti nelle varie strofe che si riferiscono alla vita del Signore Gesù o alla nostra vita cristiana quotidiana. 1

Se hai un "breviario", libro dove per ogni giorno della settimana sono scelti dei Salmi per le varie ore di preghiera (mattino, mezzogiorno, sera, notte) usalo con semplicità. È lo strumento che la Chiesa da secoli ha preparato per aiutarci nella preghiera. Con esso ti inserisci concretamente nella lode di tutto il Corpo di Cristo. I salmi vi hanno la parte preponderante; essi sono suddivisi tenendo conto dei ritmi giornalieri e settimanali, per aiutarci a vivere il mistero di Cristo morto e risorto. Sono preceduti da inni e seguiti da brevi letture e preghiere che ci fanno entrare nel clima dei vari misteri del ciclo annuale della Liturgia. Ogni salmo inoltre è accompagnato da versetti del Nuovo Testamento e da antifone che ne evidenziano gli aspetti principali e gli agganci con la vita del Signore e col compimento della salvezza da lui operato.

Il “breviario” non è il libro della preghiera dei preti, ma è il libro della preghiera che la Chiesa propone a tutti i cristiani! Chissà che non diventi anche per te il sostegno che ti aiuta a trasformare la vita in lode gioiosa e continua al Padre, il sussidio che ti invoglia a pregare in casa tua con i tuoi e con i tuoi amici e con gli altri fedeli del Signore!

Ti siano gradite le parole della mia bocca,

davanti a te i pensieri del mio cuore.

Signore, mia rupe e mio redentore.

Salmo 9,15

 

Il Signore è vicino a quanti lo invocano,

a quanti lo cercano con cuore sincero.

Appaga il desiderio di quelli che lo temono,

ascolta il loro grido e li salva.

Il Signore protegge quanti lo amano,

ma disperde tutti gli empi.

Canti la mia bocca la lode del Signore

e ogni vivente benedica il suo nome santo,

in eterno e sempre.

Salmo 145[144], 18-21

───────────────────────────────────────────

1. I salmi preghiera cristiana, Edizioni del deserto, Benedettine S.Agata sui due Golfi

Magnificat, ed. Piemme

Salterio Corale, L.D.C.

 

Nota: i Salmi, dal 9 al 146 sono citati spesso con due cifre, di cui una tra parentesi. Quella più alta si riferisce alla numerazione della Bibbia ebraica, l'altra alla numerazione della traduzione greca detta "dei Settanta" e di quella latina detta "Volgata": questa numerazione è usata dalla Liturgia Romana.

 

 

I SALMI

tesori della preghiera:

parola di Dio

sulla bocca dell'uomo!

Essi ci mostrano

come Dio desidera

essere amato,

avvicinato

conosciuto,

ascoltato,

interpellato,

lodato,

adorato,

atteso!

 

──────────────────────────

Pregando i Salmi

pratichiamo il dono della Pietà;

da essi riceviamo Consiglio e Fortezza,

veniamo rivestiti di Sapienza e d'Intelletto,

coi Salmi viviamo secondo la vera Scienza

ed esprimiamo il Santo Timor di Dio!

 

──────────────────────────

Comprendiamo i Salmi pregandoli,

e pregandoli veniamo trasformati!

 

Nihil Obstat, d. Iginio Rogger, cens. eccl., Trento, 27.06.1995