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Lettera agli amici da Konya - giugno 2018

Lettera agli amici - giugno 2018

da KONYA

Cari amici e fratelli,

vi scriviamo da Konya mentre fuori splende un bel sole quasi estivo. Il sole è uno dei doni belli che questa terra ci offre: è difficile che manchi, e davvero lo apprezziamo, perché ci aiuta anche a ricordare che abbiamo la grazia di vivere sempre immersi nello splendore della Vita Trinitaria e della presenza di Gesù, nuovo Sole che sorge dall’alto!

Ci eravamo lasciati nel tempo di Avvento. Abbiamo anticipato di una settimana la celebrazione del Natale, quest’anno particolarmente solenne, perché abbiamo avuto la gioia di celebrarlo con la presenza del Padre Vescovo di Smirne, mons. Lorenzo Piretto. Questi, il giorno precedente, aveva donato alla Comunità un altro momento di grazia: l’amministrazione del Sacramento della Confermazione ai tre giovani studenti (Congo e Haiti) che da due anni si stavano preparando sotto la guida di p. Jean-Marc di Ankara. Anche lui era presente e prima della celebrazione li ha guidati in un ritiro vissuto da loro molto seriamente. A rendere più solenni queste due celebrazioni c’era anche p. Nikolaus, il sacerdote che ama la Comunità di Konya ed è disponibile ogni volta che lo chiamiamo. Lui e noi due abbiamo fatto da padrino-madrine a questi tre giovani, che ciascuno col proprio dono è… dono per la Comunità qui. Uno, infatti, è sensibile per la liturgia, l’altro ha capacità musicali e sostiene bene il canto, l’altro si è impegnato nell’accoglienza in chiesa distribuendo ai presenti letture, libretti dei canti… Le parole profonde e al tempo stesso semplici del Padre Vescovo espresse nelle diverse lingue (turco, francese e inglese) hanno comunicato a tutti gioia, speranza e incoraggiamento.

In quei giorni abbiamo accompagnato il Padre Vescovo e p. Nikolaus a percorrere (non a piedi!) la quarantina di chilometri del tragitto di San Paolo fino a Listra, ricordando anche là la sua predicazione.

Con queste celebrazioni abbiamo terminato il servizio del 2017 a Iconio, rientrando pochi giorni dopo a Tavodo.

L’inizio del 2018 (il 24° della nostra presenza qui), il 14 febbraio, è cominciato con la celebrazione delle Ceneri con S.E. il Nunzio mons. Russell. La sua visita è durata meno di due giorni, ma è stata molto intensa e benedetta, sia per la celebrazione di inizio Quaresima, sia per la sua disponibilità a farsi carico di alcune situazioni di bisogno. È stato davvero un iniziare la Quaresima pregustando già la gioia della Pasqua.

Poche settimane dopo abbiamo re-incontrato Sua Eccellenza a Istanbul in occasione della s. Messa per l’anniversario dell’elezione di Papa Francesco. Volentieri abbiamo accolto l’invito a partecipare a questo bell’incontro ecclesiale. Da Istanbul abbiamo poi proseguito, insieme al nostro vescovo, per Izmir, dove pure abbiamo partecipato alla riunione mensile dei religiosi della nostra Arcidiocesi. E, già che eravamo in viaggio, abbiamo aggiunto un’altra meta: una cara famiglia iraniana, che da Konya è stata trasferita in una città dove essa non ha nessun riferimento per la vita di fede, se non via internet. Abbiamo trascorso una notte nel loro piccolissimo monolocale, dove però hanno riservato un angolo per un altarino, che li aiuta a pregare e a sentirsi accompagnati dal Signore.

In marzo altro momento particolare di gioia è stato – finalmente! - il ricongiungimento in Europa di due fratelli ortodossi, siriani, col resto della loro famiglia, che pure conoscevamo bene, perché rifugiati qui a Konya un paio di anni fa. La foto del loro abbraccio con la mamma, al loro arrivo là, ci ha tanto commosso!

A Pasqua, grazie a p. Nikolaus e p. Jean-Marc, abbiamo avuto tutte le celebrazioni, dalle Palme al Lunedì dell’angelo, celebrazioni ben partecipate anche da chi, la sera, dal lavoro veniva direttamente in chiesa, senza aver ancora cenato e con più di un’ora di strada poi per tornare a casa. La gioia della Pasqua si è espressa in tante lingue, visto che le nazionalità anche quest’anno erano una quindicina!

Nella seconda metà di aprile, per dieci giorni, sono stati con noi d. Vigilio e Gino. La Messa domenicale è stato un bel gioioso riunirsi di tutta la Comunità; L’annuncio di don Vigilio, in francese, veniva subito tradotto in inglese e in turco, così che tutti hanno ricevuto solido nutrimento. Una sera ha incontrato i tre giovani, rispondendo a qualche loro domanda. La sua presenza, la sera dell’adorazione eucaristica del primo giovedì del mese, ha reso più solenne questa preghiera. Da parte sua, è rimasto molto edificato soprattutto dagli uomini africani presenti. Non è mancato il “tradizionale” incontro con il professore che conosciamo e una decina di studenti: incontro ricco di ascolto su quanto d. Vigilio comunicava sul tema della preghiera, conclusosi in un bel clima di simpatia reciproca. È stato poi bello ritrovarsi a bere il cay insieme al falegname che conosciamo dagli inizi, e ripercorrere questi 23 anni di amicizia; altrettanto interessante sentire il suo punto di vista sulla vita in Turchia nel momento attuale. 

Provvidenzialmente i fratelli hanno potuto incontrare personalmente alcune giovani musulmane che noi conosciamo già da alcuni anni: con la torta, portata da loro, abbiamo festeggiato insieme il compleanno di Serena! Qualche settimana dopo noi due siamo state per la prima volta ospiti nella loro famiglia, ammirando la loro dedizione religiosa: se noi, che abbiamo avuto in dono la piena rivelazione divina in Gesù, fossimo così fedeli e ferventi…!

Con d.Vigilio e Gino abbiamo donato un’altra visita alla famiglia iraniana nella loro città: le poche ore che abbiamo vissuto insieme sono state molto intense per la loro gioia, per il loro desiderio di pregare insieme e ricevere consiglio e benedizione, per la testimonianza che ci hanno dato del loro cammino di fede.

Siamo grate al Padre anche per la presenza preziosa di Gino: in silenzio, con sapienza e umiltà, ha svolto tanti lavori da “fratello”.

In aprile c’è stato un piccolo risveglio di pellegrinaggi: sono ancora molto pochi rispetto agli anni scorsi; quasi tutti provengono dall’America Latina o dall’Est asiatico (Indonesia, Filippine, Corea, Pakistan!): il giorno di Pentecoste il gruppo più numeroso: 130+40 Brasiliani.

La prima domenica di maggio mons. Roberto Cona, primo consigliere della Nunziatura, ha desiderato venire e donarci la s. Messa: secondo il suo desiderio, questa non rimarrà l’unica volta! Benediciamo il Padre che, attraverso questi sacerdoti così disponibili e generosi, provvede con tanta cura alla Comunità di Iconio.

In questi mesi, vedendo la grave difficoltà dei due ragazzini – figli della mamma irachena di cui vi avevamo accennato nell’ultima lettera – che, pur andando alla scuola media, non sono ancora capaci di leggere e scrivere, abbiamo iniziato a dedicare loro del tempo, quattro pomeriggi in settimana, per cercare di aiutarli.

Anche il tempo che dedichiamo all’accoglienza in chiesa dei visitatori musulmani ci sembra prezioso: lo Spirito del Signore vi può agire in tanti modi, anche usando la fatica che talvolta qualche colloquio comporta.

Cari amici e fratelli, l’evangelista Giovanni conclude il suo vangelo dicendo che, se si scrivessero tutti i segni compiuti da Gesù, il mondo non potrebbe contenere tutti i libri necessari. Anche il nostro foglio di condivisione non può raccogliere tutto ciò che il Signore ha compiuto, ma insieme possiamo ringraziarlo di tutto! E grazie anche a ciascuno di voi!

Isabella e Serena

da Tavodo