ME
NU

Guru vincenti

Guru vincenti

Il combattimento:
l'uomo deve difendersi dal "leone ruggente che va in giro cercando chi divorare" (1Pt 5,8)!
[foto: teatro di Mileto]

 

Ricordo d’aver letto circa venticinque anni fa, nella sala d’aspetto del dentista, l’articolo di un settimanale che riportava parte di un discorso tenuto in India ad un convegno di cinquantamila guru. Uno di loro annunciava ai colleghi che ormai l’Occidente era stato conquistato all’Induismo. Parendomi un’esagerazione, allora non ho fatto gran caso della cosa. Oggi invece sto cominciando a pensare che la spettacolare diminuzione di credenti praticanti delle chiese nelle nostre città e nei nostri paesi sia per buona parte dovuta alla verità di quella notizia.

Essa mi è riaffiorata allorquando, poche settimane fa, una persona mi ha raccontato cosa sta succedendo senza, forse, che noi tutti ce ne rendiamo conto.

Tutti gli alberghi dei luoghi turistici, e sono molti, e gli alberghi delle numerose stazioni termali offrono ai loro clienti il Centro Benessere. E questo Centro è sempre richiesto e molto frequentato. Perché? Che cosa vi si trova?
Qui vari estetisti e massaggiatori offrono le loro 'specialità', che sono numerose, quasi tutte individuabili con nomi strani, esotici ed esoterici, provenienti dall’India, dal Giappone e dalla Cina.
I clienti sono attratti, sedotti e incuriositi da questi nomi e dalle pratiche che nulla hanno di scientifico per il nostro modo di pensare, ma ciononostante sono ritenuti più che affidabili: vengono infatti presentati come scientifici secondo le scienze orientali, di cui siamo ignoranti. La nostra ignoranza favorisce la creduloneria, che prende il posto non solo del pensare scientifico, ma anche della nostra fede.

Le spiegazioni date usano infatti un linguaggio proveniente dall’induismo e dal buddismo. Questo linguaggio è già talmente diffuso, da condizionare e pervadere gran parte dei discorsi e delle valutazioni che si odono in ogni ambiente, e non solo in quello servito dagli estetisti.

Il linguaggio non è mai del tutto neutrale: esso veicola infatti concetti e credenze. Il linguaggio proveniente dalle filosofie o religioni orientali porta con sé modi di pensare e di credere che ignorano del tutto e contraddicono quelli trasmessi e vissuti dal nostro popolo, provenienti dalla cultura biblica e dalla fede cristiana.

Solo per fare qualche esempio, i fiori gli animali e le montagne noi li abbiamo chiamati ‘creature’ o ‘creazione’. Questa parola rimanda alla fede in un Dio creatore, come afferma il Credo. Il linguaggio orientale non conosce questi termini, infatti non li usa mai. Nel linguaggio corrente non sono più usati!

Noi abbiamo parlato di spirito di bontà o di sobrietà, di cattiveria o di invidia, di sensualità e di avarizia, spiriti che possono essere dominati o orientati dalla nostra volontà: il linguaggio induista parla, invece, di aura colorata oppure di negatività o positività che si acquisiscono senza impegnare la volontà, o di ‘energie’ positive che possiamo comunicare.
In quelle credenze non esiste un Dio creatore, non è conosciuto un Dio personale con cui l’uomo possa interloquire, un Dio che ci ama, che possiamo chiamare persino Padre, cui rivolgerci per ascoltarlo o per essere da lui esauditi. Essi parlano di un ‘Uno’ che si è disintegrato, grazie ad una sorta di bing-bang, dando origine a ‘vibrazioni’ ed ‘energie’ solidificatesi poi nella materia che vediamo, che tocchiamo, da cui noi stessi riceviamo consistenza. Tutto perciò, compreso il nostro corpo, sarebbe parte o ‘scintilla’ di quell’Uno, che, per comodità, se vuoi puoi anche chiamare “dio”.

Senza aver scelto e senza averlo deciso, una persona si ritrova a professare una forma di panteismo teorico e pratico (tutto è dio), per cui può considerarsi ella stessa parte della divinità.

Le ‘energie’ che sono immaginate derivanti dallo scoppio dell’‘Uno’, infatti, provengono da un fatto fantasticato. Sono perciò energie inesistenti, immaginarie, irreali. Lo dimostra pure il fatto che lo sviluppo della “filosofia” che le propone si conclude nel ‘Nirvana’, il nulla. Anche fosse una ‘grande’ religione che te le racconta, se è fondata sul nulla, cosa può darti e garantirti? Dalle ‘energie’ prendono nome e consistenza (! cioè nullità) i centri energetici, detti chakra: punti che non sarebbero organi del corpo, bensì immaginari luoghi di abitazione di divinità induiste, tra cui Kundalini… il serpente, la dèa che guida l’istinto sessuale.

È davvero sorprendente che persone dalla mentalità scientifica occidentale si mettano a studiare e diffondere queste ‘scienze’ fondate sul nulla.

I pranoterapeuti, gli affiliati al Reiki, gli operatori di Schatzu, di contatti energetici... e tutti gli altri che impongono le mani, non possono trasmettere ‘energie’, prodotto di fantasia, inesistenti; cosa trasmettono dunque? Trasmettono lo spirito che abita in loro. Possiamo essere certi che non è Spirito Santo: non proviene dall’umiltà e dall’obbedienza a Gesù nella sua Chiesa, ma da ambizioni, vanità, orgoglio, anche se foderati dal desiderio di giovare alla salute di persone sofferenti. I beneficati avranno bisogno in seguito di preghiera di liberazione, se non addirittura di esorcismo. 

Professando il panteismo (tutto è dio, quindi io sono dio), ovviamente non serve più alcun discernimento sui nostri pensieri e nemmeno sulle azioni: sarebbero tutti buoni, provenendo dal nostro essere dio. Per chi ritiene che ciò sia vero, non ha più senso nemmeno parlare di tentazioni e di peccati: tutto quello che passa per la sua mente è bene, tutto ciò che facciamo è ben fatto. Per queste persone così parlare di salvatore è superato: il termine salvezza dovrebbe assumere altro significato. Pure la parola perdono perde, per loro, qualunque motivazione... E così via! Tutto il nostro Credo viene cancellato, reso inutile dal panteismo ormai entrato nel linguaggio e nel cuore di chi, senza discernere, ha accolto il modo di pensare e di esprimersi dell’induismo.

Persino la preghiera, per queste persone, non ha più alcun motivo di esistere.

L’ottimismo da loro vantato non è espressione di fede, ma conseguenza del fatto che tutto è dio e, quindi, anche tutto ciò che succede è divino.

I maestri delle ‘scienze’ che usano questo linguaggio ti dicono che puoi o devi continuare a frequentare la tua religione, la Messa e le altre pratiche, ma ormai le hanno svuotate del loro contenuto. Frequentare la Messa è solo fumo negli occhi per chi la frequenta e per gli altri; viene infatti da pensare così: «Se mi dicono di andare a Messa è segno che si può credere loro senza dubitare», e ci si lascia convincere più facilmente a ricorrere alle loro pratiche e ai corsi dove le insegnano.

Chiunque frequenti alcune volte persone e pratiche legate a questo panteismo, non solo non sentirà più bisogno, ma nemmeno vedrà più un motivo per pregare e per frequentare la Chiesa, che in breve tempo ai suoi occhi diviene sede di ignoranza e di incompetenza.

I Centri Benessere non sono gli unici luoghi di diffusione del linguaggio induista: le scuole stesse se ne fanno propagandiste. E ciò non solo perché insegnanti e professori possono aver frequentato tali Centri, bensì perché già alle Scuole Elementari si propongono corsi rilassanti di yoga per i bambini. Dato che vengono definiti rilassanti, i genitori li desiderano, perché i loro figli spesso sono irrequieti, dovendo trascorrere il loro tempo libero dalla scuola in una marea di corsi e di percorsi sia sportivi che culturali o… di violenza e superficialità televisiva, o perché troppo immersi nei cosiddetti videogiochi che li abituano e costringono a vivere in un mondo irreale, inesistente. Il corso di yoga, però, è disciplina proveniente dall’induismo. E gli insegnanti di questo corso da dove provengono? Nella maggioranza dei casi essi sono stati formati nell’ambiente New Age, o in sette originate in cerchie esoteriche o occultistiche, come l’Antroposofia di Steiner o altre.

Nessun danno a prima vista, almeno così sembra, se fosse solo ginnastica senza spiegazioni legate a quelle scuole. Ma frequentando lo yoga i bambini imparano anche il linguaggio, e con esso le credenze, dell’induismo. Una delle conseguenze a lungo termine è che, crescendo, quei ragazzi saranno interiormente ostacolati a far propri gli insegnamenti della fede cristiana. E si troveranno già invece sulla buona strada per lasciarsi attirare, appena possibile, dalla curiosità delle pratiche dell’esoterismo e dell’occultismo, che li avvicinerà man mano agli esperimenti di viaggi astrali e di altri giochi pericolosi per la nostra psiche, e poi allo spiritismo e al satanismo. Così testimoniano gli esperti.

Nessuna meraviglia se non incontriamo in chiesa i giovani e i loro genitori: non ne vedono l’utilità o la necessità.

Ancora: puoi incontrare facilmente persone convinte e desiderose di trasmettere ‘energia positiva’, di donarla gratuitamente a chi ha bisogno di salute o di pace interiore: ma esse non ti trasmetteranno Spirito Santo. Possiedono e comunicano il loro spirito, che può essere di ambizione, di vanagloria, di superiorità, di orgoglio, di critica e giudizio e condanna contro la Chiesa e … le conseguenze della sua fede, cioè i suoi insegnamenti. È uno spirito più vicino al nemico di Dio che al Padre.

Nella Chiesa si conosce l’imposizione delle mani come atto di fede, in obbedienza a Gesù. L’effetto buono e santo di tale gesto proviene dal Signore, che dà ascolto alla fede e alla preghiera dei credenti. Nessuno pensa che il dono dello Spirito Santo provenga dal fluido delle mani del sacerdote! Anche l’imposizione delle mani sugli ammalati nel Sacramento dell’Unzione degli infermi è un atto di fede, e non trasmissione di “energie” dalle mani del ministro. Persino se il malato guarisce, ringraziamo Dio, e non le mani del sacerdote. 

Dagli ambienti e insegnamenti dove non è presente Gesù, nessuno può ricevere Spirito Santo! Considerando che l’unica fonte di comunione e di fedeltà è proprio lo Spirito Santo, in chi si allontana da Gesù che lo dona, sarà sempre più forte e più diffusa la sensazione di solitudine, e sempre più frequente l’infedeltà, compresa quella familiare e matrimoniale.

E dato che nell’ambiente yoga e di Meditazione Trascendentale ecc., e nei corsi che insegnano medicine alternative basate sulla stessa ‘filosofia’, l’attenzione è rivolta anzitutto e soprattutto a se stessi, alle proprie emozioni e al proprio appagamento, ai propri desideri e ai propri piaceri, al proprio benessere appunto, sarà sempre più dimenticato e trascurato quello che Gesù ha chiamato “nuovo comandamento”, - “amatevi gli uni gli altri” -; proprio per è questo indispensabile per la crescita della vita umana, familiare e sociale, per il vero benessere e per la vera gioia di tutti, benché la sua osservanza possa richiedere di portare qualche croce. La croce è sempre pesante, ma, se portata con amore a Gesù, produce sempre frutti di pace e di vita.

Seguendo il panteismo la nostra società risulterà essere sempre più divisa in gruppi e gruppetti, anzi, accadrà ancora peggio: uomini e donne saranno sempre più soli, tutti dei 'single', che si accordano, semmai saranno capaci, per aiutarsi per qualche tempo, fino a che durerà il desiderio. I figli soffriranno di crisi di abbandono, non godendo mai di quella comunione spirituale tipica dell’ambiente di fede. Chi si meraviglierà se aumenterà il numero delle anoressie, delle depressioni e, purtroppo, addirittura dei suicidi?

Nessuna meraviglia inoltre se i grandi del mondo e i dirigenti dell’economia globale, tramite tutti i media, appoggiano o impongono il diffondersi di questa cultura: essi possono così conseguire a buon prezzo il loro scopo, che già gli antichi hanno formulato col detto “Divide et impera” (dividi e domina).

 

Torna alla prima: Esorcismo? ...