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003 Immacolata 08/12/2011
003 Immacolata 2011

08/12/2011 - Immacolata Concezione della B.V. Maria

 

1ª lettura Gn 3,9-15.20 dal Salmo 97 2ª lettura Ef 1,3-6.11-12 Lc 1,26-38 Vangelo

 

È una grande festa quella oggi: essa celebra la bellezza e la purezza della nostra Madre. Potremmo dire però che questa festa non celebra Maria, bensì la bontà e la misericordia di Dio per gli uomini, perché l’opera è tutta sua. Il Padre, in previsione dei meriti di Gesù e della sua santità, ha preparato per lui una donna che fin dall’inizio è stata libera da quel peccato in cui noi tutti ci troviamo.

Il peccato che chiamiamo «originale» potrebbe essere visto come una strada, quella che porta lontano da Dio. Adamo ha generato tutti i suoi figli e discendenti su questa strada. È la strada dell’egoismo, della ribellione, dell’individualismo. L’effetto dell’essere in questa situazione si rende evidente in ciascuno di noi: a volte inizia a manifestarsi già in tenera età con i capricci da bambini, altre volte più avanti con le prime ribellioni, non solo ai genitori, ma anche alla Parola di Dio e ai comandamenti più elementari della convivenza umana. Allora quel «peccato» comincia a diventare azioni e pensieri di cui diveniamo colpevoli. L’educazione cristiana, che ha il suo inizio e la sua forza nella grazia del Battesimo, ci abitua a rivolgerci al Padre per ritornare a lui. Ci accompagna Gesù, che ci riveste e riempie del suo santo Spirito. Egli ci riporta sulla strada dell’amore, di quell’amore che, non vivendo più per se stesso, è disposto ad offrirsi fino a soffrire la persecuzione e la morte.

Per dare al Figlio una degna accoglienza sulla terra, il Padre ha predisposto che la vergine Maria nascesse già sulla strada rivolta a lui. Per questo la chiamiamo Immacolata Concezione: è stata concepita nel grembo di sua madre senza quell’orientamento alla disobbedienza in cui ci troviamo noi. Gloria a Dio per questo! Con questo mistero noi proclamiamo la gratuità dell’amore di Dio Padre, la sua attenzione alla debolezza della nostra umanità, la sua misericordia per tutti noi.

Quando l’angelo ha preannunciato a Maria la maternità che le avrebbe sconvolto la vita e avrebbe cambiato tutti i suoi sogni e progetti, ella non si è rifiutata, nemmeno ha provato a resistere, come hanno resistito, almeno in un primo momento, i profeti. Pur presagendo la grandezza della missione che le veniva domandata e la difficoltà a portarla a compimento, reagisce con un’unica domanda: “Come avverrà questo?”. Questa domanda sta a dire semplicemente: che cosa devo fare perché ciò avvenga? In questo interrogativo rivolto all’angelo è già contenuto il suo sì, un sì pieno e disponibile che si preoccupa già di realizzare. Ella si vede piccola e povera, come di fatto era, e pensa di dover fare qualcosa di cui non è capace. Lo chiede con umiltà e semplicità. Qui ci viene presentata la purezza del cuore di Maria, una purezza di cuore che le permette di dire con sicurezza: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

Noi oggi, aiutati dall’apostolo, benediciamo Dio Padre che si è premurato di benedirci. La sua prima benedizione piena ed eterna è proprio il mistero che stiamo celebrando. Il peccato è stato vinto ed annullato da Dio stesso alla concezione di colei che ci doveva portare il Salvatore del mondo. Questi continuerà l’amore del Padre donandoci la possibilità di chiedere perdono e di perdonarci tutte quelle colpe prodotte dal peccato che mette alla prova ciascuno di noi. In tal modo si è realizzata la promessa preannunziata fin dalle origini, dopo il peccato di Eva e di Adamo.

Contemplando Maria Immacolata ringraziamo il nostro Dio, perché in essa vediamo il suo amore fedele. Amando Maria Immacolata amiamo il disegno di Dio di salvare tutti, e perciò non condanniamo nessuno e non portiamo odio contro nessuno. Supplicando Maria Immacolata chiediamo al Padre di liberare il nostro cuore da ogni peccato che ci disturba e crea disordine. Onorando Maria Immacolata ci offriamo a Dio Padre perché anche in noi continui la purificazione dell’umanità da ogni disobbedienza e da ogni idolatria.

 

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