ME
NU

Lettera amici da Tavodo - giugno 2015

Lettera agli amici - giugno 2015


da Tavodo

 

 

Carissimi,
eccoci a voi, grati per la comunione che lo Spirito Santo ci dona e per poter lodare il Padre per la sua provvidenza e la sua misericordia.
Abbiamo avuto la grazia di celebrare il S.Natale insieme alle sorelle arrivate da Konya solo un paio di giorni prima, condividendo con la nostra famiglia parrocchiale le ricche celebrazioni di questo Tempo. Ci accompagnava anche Enrico, silenzioso come sempre, dal suo letto di offerta e di partecipazione alla Croce gloriosa e feconda di Gesù. Come ogni anno questi giorni abbiamo avuto la gioia di accogliere e di servire, godendo del loro amore al Signore, vari ospiti. Per la Veglia di Capodanno, abbastanza numerosi, ci siamo ritrovati in cappella per ringraziare il Signore. Quest’anno siamo stati aiutati anche da tropari natalizi e alla Madre di Dio della Liturgia bizantina. Durante la giornata avevamo ringraziato il Padre per la vita che ha dato a don Vigilio, benedicendo il suo nuovo anno.
Passate le Feste, abbiamo riservato un paio di settimane ai consueti incontri comunitari, volti a rivedere la nostra sequela di Gesù, come Fraternità, e a preparaci alla celebrazione annuale dei nostri “Impegni”. A presiedere questa celebrazione, per la prima volta, è venuto il Vicario Episcopale per le varie forme di vita consacrata.
Proprio in questo periodo il nostro caro Enrico si avvicinava sempre più all’abbraccio, tanto atteso, col Padre. Noi non ci staccavamo dal suo letto… A turno, con tanta commozione, lo abbiamo vegliato, trascorrendo anche le ore notturne in sua compagnia: gocce preziose e indimenticabili di comunione e di preghiera. Ne conserveremo il ricordo, ringraziandone il Signore! Naturalmente anche vari suoi cari amici fedeli partecipavano a questo nostro “amare vegliando e pregando”. Quando Gesù è venuto a prendere il nostro, ma prima di tutto suo, Enrico, eravamo tutti attorno a lui; da poco don Vigilio e don Fiorenzo gli avevano dato ancora una volta il conforto di Gesù con il Sacramento dell’Unzione degli Infermi. Mentre don Vigilio gli teneva la mano, noi stavamo cantando: “Grazie, Signore, noi veniamo a te…”. Abbiamo toccato con mano che Gesù ci era vicino! Era il 14 gennaio, alle ore 11. Subito, quasi chiamati da un angelo, sono accorsi quelli che gli erano stati “angeli” qui in terra, ed anche qualcuno dei nostri parrocchiani. A dargli la prima benedizione è arrivato il Padre Vescovo, che già da tempo aveva fissato questo giorno per incontrarci. Abbiamo vissuto ore di veglia e di preghiera, individuale e comunitaria, in cappella, vicino al corpo di Enrico, preparato a festa per la chiamata dello Sposo: ci sembrava luminoso e già, un po’, glorioso!
Ringraziamo ancora il Padre per tanti fratelli, famigliari e amici che, anche arrivando da lontano (Milano, Venezia, Modena, Merano…), hanno partecipato alla celebrazione con cui, come Chiesa, con fiducia e riconoscente amore, abbiamo consegnato il nostro fratello nelle mani del Padre: momento di comunione, di gioia mista a commozione. Don Fiorenzo, un po’ indisposto, seguiva in casa, alla radio, avvertendo anche lui un clima particolare di festa. Sotto la tettoia, dando l’acqua benedetta, sentivamo la voce di Enrico attraverso la registrazione di una sua meditazione per un ritiro, che ci parlava dell’amore di Gesù, con mitezza e pace, come sapeva fare lui… All’omelia don Vigilio, aiutato dallo Spirito Santo, ci ha fatto gustare la vita semplice di questo discepolo di Gesù, nostro fratello: il suo tratto gentile, il suo avvicinarsi con mitezza e grande amore a ogni persona che il Signore metteva sul suo cammino quotidiano, umile, nascosto. Alla fine della celebrazione uno dei ragazzi, che lo avevano avuto come catechista, e un sacerdote, che da anni viene per gli Esercizi spirituali nella Casa e che amava molto Enrico, hanno offerto la loro testimonianza e il loro saluto; molti l’hanno fatto per e-mail o per posta o telefono: ringraziamo di cuore tutti. Una settimana dopo ha celebrato la S. Messa per Enrico nella nostra chiesa il Vicario Generale; lo hanno accompagnato alcune suore di S. Camillo, particolarmente unite a noi spiritualmente. Ci siamo nuovamente ritrovati insieme a quanti non avevano potuto essere presenti alle esequie (puoi vedere Enrico e sentire gli interventi dalla nostra pagina web: “Enrico: video/audio”).
I fratelli sacerdoti alla fine di gennaio hanno partecipato alla Settimana di incontro con i sacerdoti della Diocesi; le sorelle “turche” hanno goduto la settimana di ritiro personale. Compiuto tutto questo, don Vigilio si è fatto voce di Gesù, che ci chiamava a riposare un po’, in disparte… Una settimana da soli, in un luogo ameno, dove trovavamo pronto anche il cibo…: non era mai successo prima! Accanto al riposo e a qualche uscita nella bella natura che ci circondava, uno sguardo insieme al nuovo tratto di cammino che ci attendeva (erano ormai dieci anni che accompagnavamo Enrico nella sua malattia-offerta al Padre), con fiducia e gioia, sicuri della sua presenza, nuova, più bella ancora di quella di prima, accanto a ciascuno e a tutti noi insieme.
Per le sorelle “turche” un paio di giorni in famiglia e nuova partenza per Konya.
Abbiamo continuato con semplicità la nostra vita e il nostro servizio a singoli ospiti o a qualche gruppetto. Per don Vigilio c’è stato l’impegno di continuare gli incontri sul pregare, tenuti in diversi luoghi del decanato. Inoltre, accompagnato da Maria, ha animato un breve corso di esercizi spirituali per anziani a Breguzzo e, accompagnato da Giuseppe, un altro per un centinaio di persone in Sicilia, invitati da don Carmelo.
Qui intanto abbiamo eseguito qualche lavoro di miglioramento dell’impianto elettrico, sia nel piazzale che nello studio usato da don Vigilio.
Con trepidazione abbiamo seguito il lavoro di sostituzione della cuspide del campanile della nostra Chiesa parrocchiale! Potete vedere lo svolgersi sul nostro sito (chiesa/sostituzione). Anche per questo strumento abbiamo dovuto decidere un adeguamento alle nuove necessità tecnologiche, dato che un sempre maggior numero di persone entra in internet tramite tablet o smartphone. Verrà eseguito il prossimo mese. La provvidenza del Padre aiuterà, perché lo facciamo per il suo Regno!
Abbiamo concluso in questi giorni anche il secondo opuscolo delle omelie per l’anno B: “È il testimone fedele!”.
Siamo rimasti sorpresi dal numero dei partecipanti al ritiro di Pentecoste e ancor più alla Veglia! La nostra cappella… non bastava più! La meraviglia più grande per aver visto numerose persone provenienti dai nostri paesi: miracolo? Ringraziamo il Signore Gesù e lo Spirito Santo.
Le vicende del mondo ci rattristano, ma non ci impediscono di essere riconoscenti a Gesù e ad ognuno dei suoi fratelli e amici e a continuare a servirlo serenamente fiduciosi. Ci è di grande aiuto anche per questo la settimana di ritiro personale che ognuno di noi sta vivendo nei mesi di maggio e giugno.
 

I fratelli e le sorelle della "Fraternitïtà Gesù Risorto"