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OMELIE / Omelie IT

12 gen 2020
12/01/2020 - Battesimo del Signore - A

12/01/2020 - Battesimo del Signore - A

1ª lettura Is 42,1-4.6-7 * dal Salmo 28 * 2ª lettura At 10,34-38 * Vangelo Mt 3,13-17

 

Durante ogni Celebrazione ti rivolgo più volte la benedizione: “Il Signore sia con voi”, come è stata rivolta a Mosè, a Davide, a Gedeone, e ai servi di Dio incaricati di qualche speciale missione per tutto il popolo. È stata pure rivolta a Maria dall’angelo Gabriele, quando le ha comunicato la missione cui era stata destinata dal Padre. Anche tu, infatti, durante la celebrazione, riceverai una missione importante da svolgere per il Regno di Dio. Riceverai il compito di portare Gesù in tutto il mondo da te frequentato, di essere luce e sale della terra, di rivestire e impregnare di sapienza divina gli ambienti e gli incontri dove sarai presente, e ancora di essere unito a quanti oggi si offrono al Signore. Nessuno è capace di svolgere questo compito nel mondo se non è rinnovato e riempito di Spirito Santo. Tu poi rispondi rivolgendo a me la stessa benedizione: “E con il tuo spirito”! Anch’io infatti solo con la grazia del Signore posso annunciarti la sua Parola e offrirti il suo Corpo e il suo Sangue.

Così Gesù, come udiamo dal vangelo di oggi, riceve dal Padre una Parola che lo prepara alla missione per tutto il popolo, una Parola che lo rassicura e gli ricorda che il suo mandato è quello predetto dai profeti e atteso da tutto il popolo. “Questi è il figlio mio”: una frase che richiama il salmo secondo, salmo che con chiarezza si riferisce al Messia. “L’amato”, altra parola che rimanda al figlio di Abramo nel mentre questi saliva il monte per sacrificarlo, e anche al Servo di Jahwè, come scritto da Isaia nel suo libro. “In lui ho posto il mio compiacimento”, terza espressione, ancora di Isaia (I lett.), che predice il posarsi dello Spirito su di lui. Sono tre espressioni brevissime, che però riassumono la Legge, i Profeti e i Salmi. Gesù porterà a compimento tutte le Scritture, cioè l’amore del Padre di cui esse sono annuncio.

Ed ecco che davvero lo Spirito si posa su di lui, manifestandosi in forma di colomba: in tal modo evoca eventi importanti, come la creazione e la prima alleanza di Dio con gli uomini rappresentati da Noè. Questo momento è fondamentale: Gesù, il Figlio di Dio, si è posto sotto la mano di Giovanni per ricevere da lui il battesimo di penitenza. Quando Giovanni se n’è accorto, ha confessato d’essere indegno anche solo di apparire superiore a lui, ma Gesù volle abbassarsi, volle entrare in quell’acqua in cui sono passati i peccatori per deporvi i loro peccati, volle essere in mezzo a loro come “il Servo di Dio”: è questa la sua grandezza. Gesù non è peccatore, egli che è uno con il Padre, ma vuole ugualmente portare il peso di quel peccato che schiaccia gli uomini. Questo lo dice ancora il profeta Isaia, ed egli ne è pienamente cosciente, tanto che risponde a Giovanni: “Conviene che adempiamo ogni giustizia”. La giustizia che Gesù compie è proprio quella volontà del Padre che “fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti” (53,5-6,11).

Il battesimo nel Giordano è un momento importante per Gesù e per tutta la Chiesa: è il fiume attraversato dal popolo quando entrò nella Terra Promessa, che fa da confine con le terre pagane, ma anche unisce queste alla terra del popolo di Dio. Egli si pone in mezzo come ponte tra gli uni e gli altri. Ciò che avviene nel Giordano è per tutti, per chi sta al di qua e per chi sta al di là: quest’acqua è luogo di incontro.

Qui inizia a manifestarsi Gesù, e a questa manifestazione prendono parte il Padre e lo Spirito. Il Padre dona la sua Parola, che rievoca le Sacre Scritture, e lo Spirito col suo volo, come di colomba sulle acque, indica che è proprio lui, immerso nell’acqua sotto la mano di Giovanni, che porterà a compimento l’amore di Dio per il popolo, per tutti i popoli e per ogni uomo.

Questo fatto è rimasto impresso nella mente dei discepoli, tanto che Pietro ne parla quando annuncia il Vangelo in casa di Cornelio, centurione pagano che volle l’apostolo nella propria casa (II lett.). Pietro lo ricorda come il momento in cui Dio ha consacrato “in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret” perché noi lo potessimo riconoscere come Messia, benefattore degli uomini già rovinati dal diavolo. “Dio era con lui”, dice l’apostolo. Egli è il Signore che è sempre con noi con la sua potenza divina, con il suo amore che vince ogni nostro motivo di paura e di turbamento. Staremo uniti a lui, e godremo la salvezza. Egli è davvero “Dio-con-noi”!

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