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Lettera amici da Tavodo e Konya - giugno 2022

Lettera agli amici

giugno - 2022


da Tavodo e da Konya

  

Carissimo/a, eccoci di nuovo a cantare insieme la bontà del Signore!

A dicembre concludevamo pregando: Vieni, Signore Gesù! Ed egli ci ha visitati, colmando il nostro cuore, come lui sa fare!

Per la celebrazione del S. Natale egli ci ha trovati uniti sì spiritualmente, ma, per la prima volta, in due chiese diverse; Marco e Serena, infatti, erano a Konya, in attesa di Maria Grazia, preparando la casa per la sua venuta. L’Eucaristia l’ha celebrata P. JeanMarc, da Ankara; era presente la stessa Maria Grazia: tra poche settimane sarebbe divenuta, per la Comunità di Konya, il nuovo segno della presenza di Gesù che la raccoglie e guida. Era con lei una sua consorella. Maria Grazia fa parte dell’Ordo Virginum della Diocesi di Milano: sta vivendo nella Chiesa di Turchia ormai da circa venti anni: prima nella Comunità di Antiochia, quindi ad Ankara.

A Tavodo, in Parrocchia, le sempre nuove e luminose celebrazioni della Notte e del Giorno. Abbiamo poi vissuto con gioia la Veglia di Capodanno, chiedendo perdono e ringraziando per l’anno trascorso, domandando aiuto e benedizione per quello nuovo.

Anticipammo a Capodanno la Benedizione dei Bambini in parrocchia, attesa e ben partecipata da parecchie giovani famiglie dei nostri paesi; stavamo, infatti, preparando la partenza di don Vigilio e Isabella per la Turchia. Li aspettava a Smirne il Padre Vescovo Martin: avevamo pensato ad alcuni giorni di speciale comunione – Marco e Serena li avrebbero raggiunti da Konya – e, soprattutto, volevamo ringraziare il Signore dell’aiuto datoci per il servizio prestato per ventisette anni a Konya: una celebrazione eucaristica il 6 gennaio, nella Casa della Madonna ad Efeso, dove avevamo ricevuto benedizione per iniziare, e domenica 9 a Konya: tutte e due avrebbero dovuto essere presiedute dal Padre Vescovo Martin.

Ed ecco dei contrattempi: la quarantena del Padre Vescovo Martin, e quella del nuovo Vescovo di Istanbul, Padre Massimiliano, che avrebbe partecipato volentieri a una delle celebrazioni. Inoltre il maltempo ha fatto annullare il volo per Konya del Vescovo Lorenzo! E nemmeno P. Nicola Wyrwoll, cui noi e la comunità di Konya siamo tanto debitori, si è potuto muovere da Istanbul. Gesù, naturalmente, ha saputo volgere tutto al bene, dandoci numerosi segni di benevolenza: a Smirne, separati da una parete, video-incontri, pieni di spirito di comunione, col P. Vescovo Martin, qualche incontro, gradito per la presenza di don Vigilio, di cui c’è ancora il ricordo della sua predicazione di vent’anni fa in occasione della Novena a S. Policarpo, telefonate e messaggi e il fraterno saluto di commiato con le sorelle e i padri.

Nella celebrazione alla Casa della Madonna, pur essendo pochi, ci siamo sentiti molto uniti in Gesù e nel servizio a lui; attraverso un messaggio particolarmente bello letto dal cancelliere P. Alessandro, ci ha parlato, ringraziandoci, il Padre Vescovo.

Nella celebrazione a Konya, alcune presenze per noi significative: quella piena di speranza di giovani sacerdoti, missionari a Smirne, quella affettuosa di due Focolarine venute da Istanbul, quella dalla lontana Iskenderun, della giovane signora conosciuta fin dai primi passi del suo cammino con Gesù... e, naturalmente, quella dei fedeli al completo, quasi tutti africani, uniti, per l’occasione, in semplicità col bel gruppo che, da Ankara, accompagnava Maria Grazia.

Nella celebrazione abbiamo apprezzato la ricca omelia del Vicario Generale, che poi, a nome del Padre Vescovo, ha dato il mandato a Maria Grazia. Tra lei e noi ci fu un significativo scambio di doni. Noi le abbiamo donato una lampada accesa, simboleggiante la comunità di Konya ora affidata al suo servizio, ed ella ci ha consegnato un’icona del volto di Gesù bambino, l’Emmanuele, scritta da lei! Ci ha commosso il grazie dei giovani africani attraverso un quadro con foto dei vari momenti vissuti insieme.

Ci hanno rallegrato i canti gioiosi, accompagnati dagli strumenti di due giovani studenti, uno congolese e l’altro del posto. Poi, in giardino, panettone e tè per tutti, col bel sole, col quale il Padre sembrava sorriderci. Saluti, anche qualche lacrima, ma soprattutto la gioia e la certezza che in Gesù saremmo rimasti sempre uniti, anche se lontani.

Prima don Vigilio e Marco, poi Isabella e Serena, rientrano a Tavodo e a metà gennaio siamo di nuovo qui, tutti insieme. Partecipando a un momento di preghiera per l’Unità dei Cristiani a Sanzeno, abbiamo avuto un incontro provvidenziale col Padre Vescovo Lauro: ci ha accompagnati davanti alle reliquie dei nostri Ss. Martiri per un momento di preghiera, ringraziando il Signore per averci concesso di servirlo in Turchia e per aver egli provveduto ad una nuova presenza nella Chiesa a Konya.

Abbiamo dedicato tre settimane a rivedere qualche aspetto della vita comunitaria con insegnamenti di don Vigilio, incontri tra noi, adorazioni eucaristiche e un ritiro con la partecipazione dei Commensali. Il tema, sempre utile, riguardava il “silenzio” e la “preghiera”, compiti che abbiamo ricevuto all’ingresso in questa Casa.

Il Padre Vescovo Lauro ci ha fatto visita per celebrare con noi l’Eucaristia. Ci ha resi partecipi di vari aspetti della vita della Diocesi, affidandoli alla nostra preghiera, ed ha concluso pregando con noi i Vespri. Questa visita ci ha incoraggiati: ne siamo riconoscenti al Signore.

Riprende, in Fraternità, la vita “normale”: don Vigilio sempre molto occupato a prepararsi e poi a registrare le Gocce di Spirito, un giorno in settimana parte presto per Trento - non senza aver prima portato il caffè a Maria, che l’aspetta! –, per un suo servizio. Lavora anche per un opuscolo con la storia della nostra presenza in Turchia (è atteso dal P. Vescovo Martin e da altre persone); i fratelli lavorano in cucina, nell’orto, in giardino, alla preparazione del calendario 2024, ecc.

Settimanalmente, per uno o due giorni, Gino va a visitare la mamma e Isabella mamma e sorella.

Le sorelle si alternano per seguire Maria con assistenza quasi continua: ringraziamo il Signore per la sua preghiera e perché, nonostante la difficoltà a muovere le gambe, può ancora scendere per la S. Messa e i Vespri, per pranzo e cena.

Siamo ancora un po’ in Turchia: qualche telefonata o video chiamata con qualcuno che desidera sentirci, l’impegno per il calendario e per l’omelia in turco, che alcuni aspettano ancora...

Davvero il Signore non ci lascia in ozio; spesso ci troviamo ad essere “di corsa”! E allora cerchiamo di ricordare che siamo in questa Casa per Gesù soltanto, e per cercare di costruire il suo Regno di unità e amore, prima di tutto fra noi.

In questo siamo aiutati dai momenti di preghiera comunitaria, dall’adorazione personale quotidiana, ed anche dalla presenza degli ospiti: il Signore ce li manda, puntualmente, e a loro cerchiamo di offrire, prima ancora del cibo materiale, silenzio e preghiera, per il loro incontro con Gesù e il Padre nello Spirito Santo. Anche varie persone sofferenti si rivolgono a noi, oltre che per chiedere preghiera e benedizione, anche per avere una parola e un sostegno nel Signore.

Iniziamo la santa Quaresima con il Ritiro Comunitario: siamo aiutati a riconoscere quanto sia doveroso vivere in continuo rendimento di grazie per il dono del suo amore e della sua chiamata. Gioia per lui, dunque, sempre, anche nelle “tribolazioni” che la vita ci offre.

La seconda domenica del mese, già da prima di Natale, nel pomeriggio, preghiamo in chiesa con un gruppo di persone che sentono il bisogno di ricorrere al Signore, in modo serio e comunitario, per le gravi sofferenze in cui è venuto a trovarsi il nostro mondo.

Proprio il giorno del compleanno di Maria, in marzo, era tra noi il Padre Vescovo Martin: in Italia per impegni, tra cui un incontro col Vescovo Lauro, si è fermato da noi alcuni giorni. Pregare con lui, averlo insieme a mensa, avvertire la sua vicinanza nel Signore, ci è stato motivo di vero conforto. Maria gli raccontava con gioia e semplicità qualche aspetto della sua vita, dei primi tempi della sequela di Gesù...

Anche P. Martin è stato contento; ci ha ringraziato soprattutto per essere stato accompagnato a Sanzeno, per la visita ai Ss. Martiri, ai suoi confratelli conventuali e al Vescovo Lauro. Dal loro incontro è nato il progetto di un gemellaggio tra la Diocesi di Trento e quella di Smirne, per un sostegno e un aiuto vicendevole, in riconoscenza del dono della fede che ci è giunto da quella terra proprio attraverso i Martiri: qui ci sono situazioni che richiedono molta preghiera e sacrificio, nella Diocesi di Smirne c’è anche grande bisogno di aiuto economico, per il restauro di alcune chiese colpite da terremoto e per preparare un alloggio decoroso in vista dell’arrivo di una nuova Comunità religiosa.

In questi mesi siamo stati vicini, col cuore e con la preghiera, ad alcuni nostri amici in gravi tribolazioni: tra essi ricordiamo Roberta di Lecco, che ora si sta pian piano riprendendo, ma che per un lungo periodo è stata in pericolo grave per un’operazione. Ringraziamo Gesù, per quanto ha fatto per lei, anche e soprattutto attraverso l’amore fedele e forte del marito Virginio.

L’Esperienza di Vita di aprile, con l’Osanna a Gesù, il Re messianico, e il ritiro del Venerdì Santo, con Gesù che, come un Servo, come una mamma, lava i piedi ai discepoli, ci hanno introdotto alla Santa Pasqua: abbiamo condiviso le celebrazioni del Triduo con la Parrocchia di Dorsino, tutti uniti nell’ascolto della Parola e nella lode.

Nella gioia del tempo pasquale abbiamo iniziato a vivere la nostra settimana di eremo personale, grati al Padre per le belle giornate e per l’aiuto di qualche ospite, aiuto che si è aggiunto a quello ormai consueto, ma sempre prezioso, di alcune persone amiche.

Per don Vigilio, invece, alcuni giorni in silenzio e pace, presso un nostro amico, per la preparazione dei prossimi Esercizi Spirituali.

Il 30 maggio, un giorno in ritardo per via dell’Ascensione, celebriamo i Ss. Martiri Anauniesi, Sisinio, Martirio ed Alessandro: ci eravamo preparati con una Novena, leggendo l’opuscoletto Appunti di Vigilio e le Lettere di S. Vigilio.

Nello Spirito ci sentiamo in unità con molti, sia della nostra Diocesi di Trento, sia della Chiesa di Turchia.

Ti salutiamo con affetto nel Signore, grati per aver potuto cantare con noi le meraviglie del Signore; intanto nel nostro cuore risuona il sussurro, e nella Chiesa la forte invocazione: Vieni, Spirito Santo! La celebriamo con il consueto ritiro di due giorni e la Veglia solenne, che dona a tutti la gioia di ricevere una benedizione personale da cui riceviamo speranza e coraggio.

I Fratelli e le Sorelle della Fraternità Gesù Risorto