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Lettera agli amici da Konya - maggio 2016

Lettera agli amici - novembre 2015

da KONYA

  


l’ultima lettera vi è arrivata a metà ottobre. In ottobre e novembre, come al solito, abbiamo portato a termine la stampa e distribuzione alle varie parrocchie del calendario in turco. Rendiamo grazie al Padre per questo servizio alla sua Parola che ancora possiamo offrire.

In novembre la rottura della conduttura dell’acqua potabile, di cui vi avevamo scritto e che ci angustiava non poco, è stata riparata: siamo molto grate al Signore che ci mostra i segni della sua vicinanza anche attraverso le soluzioni ai problemi pratici; e per questo spesso si è servito delle mani competenti e generose dei fratelli di San Valentino presenti in Cappadocia: un grande grazie anche a loro. Nei giorni che sono stati qui, insieme abbiamo fatto visita ad un’anziana cristiana di Konya da alcuni anni trasferita in una città a 200 Km. Da anni desideravamo andare a trovarla ed è stato una consolazione anche per lei.

Oltre alla Liturgia della Parola, celebrata tutte le domeniche, abbiamo avuto il dono della S. Messa per la solennità di Tutti i Santi e poi per il Natale, grazie ai Padri Gesuiti di Ankara.

In dicembre due importanti momenti ci attendevano a Izmir: l’8 dicembre il saluto al Padre Vescovo Ruggero Franceschini e il 19 l’ordinazione episcopale del nuovo Padre Vescovo Lorenzo Piretto. Due appuntamenti ai quali non volevamo mancare: al primo per manifestare la nostra riconoscenza al Padre Vescovo Ruggero per i tanti anni donati, e sofferti, per la Chiesa di Turchia, e per la benedizione e il sostegno col quale sempre ci ha accompagnate in questi anni; al secondo, per godere anche noi della grazia effusa sulla Diocesi di Smirne per l’unzione episcopale del suo nuovo Pastore. Con lui, sin dai nostri primi contatti con la Turchia nel 1993, si era instaurata un bella fraternità. Inoltre, pochi anni fa, era stato ospite della diocesi di Trento in occasione dell’evento “Sulle Rotte del Mondo”. La celebrazione della consacrazione nella cattedrale da poco restaurata, nella quale ci si sentiva abbracciati dall’amore e dallo Spirito del Signore e uniti come un’unica famiglia, ha avuto un carattere particolarmente ecumenico. Infatti per la prima volta il consacrante principale non era un vescovo latino, ma armeno cattolico. Erano inoltre presenti rappresentanti di tutti i vari riti e Chiese ortodosse. Particolarmente significativo è stato il dono della croce pettorale da parte del rappresentante del Patriarca Ecumenico Bartolomeo.

Tutti e due gli appuntamenti sono stati un incontro prezioso di comunione con i nostri Padri Vescovi. E non solo: anche con le varie comunità della diocesi con le quali di solito avevamo solo un rapporto telefonico, essendo centinaia (600!) i chilometri che ci separano.

In occasione della consacrazione era presente anche d.Vigilio col quale poi siamo rientrate a Tavodo, dove siamo rimaste.

Il 22 febbraio siamo rientrate in Turchia, passando ancora per Izmir, visto che il 23 era la festa di San Policarpo, patrono della città. Anche in quest’occasione abbiamo approfondito i contatti con qualche fratello e sorella della nostra Arcidiocesi.

Il 24, arricchite dai consigli e dalla benedizione del Padre Vescovo Lorenzo, siamo volate di nuovo a Konya. Subito abbiamo avuto conferma che il flusso dei pellegrinaggi, già diminuito l’anno scorso, quest’anno è molto esiguo. Per le guide, che da anni conosciamo, sono momenti difficili. A noi viene a mancare la Messa quasi quotidiana che avevamo in passato, ma davvero il Signore provvede! Infatti, nonostante la carenza di gruppi, un paio di volte al mese c’è stata comunque la s.Messa per la comunità cristiana, grazie ai padri di Ankara e a un altro sacerdote di Istanbul che si è reso molto disponibile. Così quest’anno, come poche volte era successo, abbiamo celebrato con la messa anche la Domenica delle Palme. Pure la Pasqua non è stata posticipata, perché proprio il giorno della Festa ha desiderato essere qui con noi, Fraternità “Gesù risorto”, e con la comunità di Iconio, mons. Angelo Accattino, segretario della Nunziatura di Ankara.

Ai primi di aprile, in occasione della venuta di d.Vigilio e Marco, ci ha fatto la prima visita il Padre Vescovo Lorenzo. Il suo incontro con la comunità è stato molto fraterno e le sue parole sono rimaste nel cuore dei profughi per la fiducia e speranza in Gesù che hanno ravvivato in loro. Anche questa visita è stata guidata dalla mano del Signore, perché proprio in quei giorni si sono rivelati molto utili alcuni incontri con le autorità civili e religiose della città.

Benedetti sono stati anche alcuni incontri di d.Vigilio con dei giovani: gruppi di studenti hanno molto apprezzato la possibilità di ascoltare dalla viva voce di un sacerdote la testimonianza della nostra vita di fede e di preghiera.

Probabilmente, sentendo qualche notizia, vi preoccupate per noi, ma, ringraziando il Padre, possiamo rassicurarvi che qui è tutto normale e che siamo tranquille. Anzi, siamo ancora più custodite del solito, perché negli orari di apertura della chiesa al pubblico, e anche durante il giorno, sono presenti nelle vicinanze degli addetti di pubblica sicurezza; anche di questo siamo riconoscenti.

Cari amici, concludiamo condividendo con voi una bella notizia, da tre anni attesa con pazienza: la famiglia irachena dei tre ragazzi, con i quali tre pomeriggi in settimana stiamo insieme per insegnare loro un po’ di inglese e catechesi, ha ricevuto la comunicazione che entro due mesi potrà partire per gli Usa: quando sono venuti di corsa a dircelo, abbiamo pianto insieme dalla gioia, e siamo subito andati in chiesa per ringraziare il Signore. “Eterna è la sua misericordia!”

Carissimi, invocando insieme, e gli uni per gli altri, il dono dello Spirito Santo, vi salutiamo caramente nel Signore.

Isabella e Serena

da Tavodo