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Lettera agli amici da Konya - dicembre 2018

Lettera agli amici - dicembre 2018

da KONYA

Cari amici e fratelli,

Per condividere con voi questo ultimo periodo partiamo dal 29 maggio, giorno in cui 1621 anni fa Sisinio, Martirio e Alessandro hanno sigillato col loro sangue l’evangelizzazione della nostra terra trentina. È il giorno che ci fa andare alle radici del nostro essere qui, nella loro terra d’origine, ormai da 24 anni, per dire grazie per il dono della fede in Gesù che da qui essi ci hanno portato.

Come al solito, a fine giugno sono giunti i fratelli da San Valentino per sostituirci, con tanta sapienza e operosità, per il periodo di ritiro comunitario che noi abbiamo vissuto in Trentino. Poi a fine luglio noi, Lidia e Isabella, siamo ritornate qui.

Dobbiamo ringraziare tanto il Signore per la salute di cui Lidia ha goduto, soprattutto degli occhi, nei due mesi di permanenza qui. Ha così potuto dedicarsi serenamente a quei lavori, soprattutto di pulizie o cucito, che di solito io e Serena non riusciamo a fare, e a lavorare in cucina, preparandoci in freezer una buona scorta di cibi pronti per i mesi seguenti.

L’estate è un tempo un po’ meno impegnativo per l’assenza degli studenti africani, e così abbiamo potuto cominciare a lavorare per il calendario turco 2019: già a metà novembre l’abbiamo spedito, come dono, alle varie parrocchie sparse per la Turchia, insieme all’opuscolo Ecco il vostro Re.

In agosto, per la solennità dell’Assunta, abbiamo avuto la s. Messa grazie alla venuta da Ankara di p. Jean-Marc. Questi continua a venire una volta al mese, sia per la celebrazione eucaristica domenicale, sia per proseguire il percorso biblico iniziato con i tre studenti africani, ora cresimati e che camminano nella fede con impegno e spirito missionario. Infatti, dal loro desiderio di attirare a Gesù altri giovani più tiepidi, è partita l’iniziativa di formare un gruppo-giovani. La finalità del gruppo stesso è l’incontrarsi, ogni tanto, fra studenti, sia per uscite distensive, sia per confrontarsi su temi di fede.

In agosto abbiamo avuto la gioia di riabbracciare una signora e la sua figlioletta, che qualche anno fa, dopo aver trascorso un periodo qui a Konya come profughe, erano state accolta negli Usa. È stata una gioia, e anche la prova che, per i nostri profughi, non basta uno Stato che accoglie, ma è necessaria anche una comunità cristiana, che aiuti nel cammino di fede.

A fine settembre abbiamo accolto con gioia per dieci giorni don Vigilio con un amico della Fraternità, che si è offerto di venire ad aiutarci, e Serena, che poi è rimasta, mentre Lidia è ritornata a Tavodo.

In quei giorni, sapendo il forte impegno di don Vigilio nei mesi precedenti, avremmo voluto dargli la possibilità di riposare un po’, ma… La sua presenza qui è sempre occasione di incontri desiderati da varie persone. Prima di tutto ci ha offerto la messa domenicale con la comunità locale, cui è seguito il pranzo, con doner e dolci, per tutti, in giardino. Essendo la prima settimana del mese, anche la consueta adorazione eucaristica mensile è stata arricchita dalla sua presenza e benedizione. Una sera abbiamo invitato i tre giovani, per sentire del loro dopo-cresima ed è stato un bell’incontro. Sono venuti volentieri a salutarlo due famiglie e il professore che conosciamo da tempo. Come in primavera, un giorno l’abbiamo dedicato a visitare la famiglia di profughi che vive a quattro ore di macchina da noi: non potevamo negare loro questo dono che attendevano – hanno detto - “come una grande benedizione”.

L’amico che accompagnava don Vigilio, da parte sua, ci ha fatto dono di parecchi, preziosi lavori.

A ottobre abbiamo ripreso gli incontri con i bambini: tre volte in settimana il doposcuola per due di loro con maggiori difficoltà: ora riescono a leggere qualcosina; una volta in settimana la catechesi: per cinque bambini per i quali ci vogliono tre lingue! Per una lingua godiamo del prezioso aiuto di un conoscente che via Whatsapp e internet ci manda il testo biblico registrato e così il vangelo domenicale.

Su richiesta della famiglia che vive fuori Konya, sempre utilizzando Whatsapp, ogni sabato “ci vediamo” per un’oretta di catechesi sull’Antico Testamento. Rendiamo grazie al Signore per questi strumenti che possono servire al suo Regno! In novembre abbiamo potuto offrire a questa famigliola un’altra visita, bel momento di preghiera e comunione, al ritorno da Izmir, dove ci siamo recate per partecipare almeno ad uno degli incontri mensili del P. Vescovo con i sacerdoti-religiosi della nostra Diocesi.

Negli ultimi mesi ci stanno occupando più del solito alcune famiglie di profughi che frequentano la chiesa: cerchiamo di aiutarle un po’ nelle difficoltà economiche ed anche nel risolvere i loro gravi problemi per il futuro. Forse potranno anche loro fruire di un progetto che sta cercando di realizzare la Caritas.

In ottobre la nostra Chiesa ha avuto la gioia di accogliere, attraverso il Battesimo, due nuovi membri: due bimbe ugandesi. Un’altra bella opera dello Spirito Santo è la richiesta di unirsi sacramentalmente in matrimonio dei genitori della bimba, pure ugandese, che aveva ricevuto il Battesimo l’anno scorso. Ringraziamo il Signore per questi passi così belli che la sua grazia aiuta a fare.

Da fine ottobre, e per tutto novembre, abbiamo avuto tutte le domeniche il dono della messa, grazie a un sacerdote americano, P. Josef, amico del Nunzio, che lo aveva invitato ad Ankara, anche in vista di questo servizio.

Le domeniche in cui siamo rimaste senza la S. Messa, abbiamo continuato a celebrare la Liturgia della Parola: Parola che ci plasma e ci guida come veri discepoli di Gesù.

Ora, a fine novembre, è con noi per alcuni giorni una cristiana di Izmir per aiutarci nell’ultimazione dell’opuscolo Sono perdonato: opuscolo molto utile anche qui, perché il grande dono del Sacramento della Riconciliazione, qui come da voi, è purtroppo mal conosciuto.

I pellegrinaggi sono lievemente ripresi: non dall’Europa, ma dall’America Latina e dall’Estremo Oriente, soprattutto Corea.

Anche i visitatori locali della chiesa continuano ad essere numerosi: siamo grate al Signore per quando ci usa come suo strumento per dir loro che sono amati da Lui.

 

Il tempo di Avvento, appena incominciato, stiamo cercando di viverlo più intensamente, visto che sarà più breve. Infatti, per il 16 dicembre siamo in attesa del Padre Vescovo Lorenzo, che anche quest’anno ha accolto il nostro invito di venire a celebrare il Natale, anticipato, nella comunità di Iconio, accompagnato da p. Nikolaus.

Con la sua benedizione, poi, rientreremo a Tavodo per celebrarlo ancora con tutta la Fraternità.

Nell’attesa, pregando insieme “Vieni, Signore Gesù!”, vi ringraziamo per il vostro esserci, “amici nel Signore”!

Isabella e Serena

da Tavodo