ME
NU

OMELIE / Omelie IT

10 mag 2020
10/05/2020 -  5ª domenica del T.P. - A 

10/05/2020 -  5ª domenica del T.P. - A 

1ª lettura At 6,1-7 * dal Salmo 32 * 2ª lettura 1Pt 2,4-9 * Vangelo Gv 14,1-12

 

Desiderio di tutti i credenti è potersi rivolgere a Dio come figli, con grande confidenza. Oggi Gesù ci invita: “Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. La nostra fede deve essere davvero viva, sia nel nostro rapporto con Dio Padre che nel rapporto con Gesù! Questa è un’affermazione importante: se Gesù stesso ci chiede di aver fede anche in lui, ciò significa che egli è Dio, cioè la pienezza dell’amore del Padre accanto a noi. “Abbiate fede anche in me”, dice ai discepoli per aiutarli a superare il turbamento in cui sono precipitati per l’annuncio del tradimento di Giuda e del rinnegamento di Pietro.

E per aiutarci ad aver fede in lui come in Dio Padre, Gesù, nel vangelo di oggi, si presenta a noi in tutto il suo splendore divino. In lui avremo fede, perché con lui, che è la via, arriviamo al Padre: questi lo conosciamo già proprio grazie alle sue parole e alla sua persona. Non possiamo pensare Dio senza la Parola di Gesù e senza la sua persona. Non possiamo incontrare Dio se non tenendoci aggrappati a Gesù. Rischieremmo di immaginare un Dio inesistente, di diventare idolatri, di non incontrare il suo amore. Solo Gesù è la via per il nostro incontro con l’amore del Padre. Il Padre rimane nascosto ai nostri occhi, ma noi vediamo il Figlio. Questa è un’ulteriore rivelazione: “Io sono la verità”, perché chi vede Gesù vede il Padre. E l’amore del Padre è la verità sicura ed eterna, la verità nascosta agli occhi umani, ma rivelata dalla persona del Figlio. Non solo, Gesù è nel Padre e il Padre è in lui, che, quindi, può e deve dire di essere “la vita”. La vita è fatta di relazioni, del tutto assenti in chi è morto. Le relazioni vere, profonde ed eterne sono quelle che partono dal Padre e arrivano a lui. Per questo Gesù ci può e ci deve dire che lui è “la vita”. È con lui che anche noi possiamo relazionarci per vivere davvero.

Gli apostoli lo avevano compreso ed esperimentato, per cui Pietro ci raccomanda di rimanere aggrappati a Cristo, quasi cementati a lui, come le pietre di un edificio sono strettamente unite tra di loro partendo dalla pietra angolare. Chi è unito a Gesù gode di una ricchezza inestimabile, tanto da ricevere onore per questa fede! Gesù è morto, ma noi non ce ne vergogniamo, anzi, ci gloriamo della sua morte come dell’occasione che mette in evidenza la sua preziosità: egli è la pietra scartata dagli uomini, che Dio invece ha scelto come indispensabile per la sua costruzione.

La costruzione di Dio è la Chiesa! Questo è il luogo dove Gesù, come Capo, sta preparando i posti per noi. I posti che Gesù prepara per noi non sono poltrone o comodi divani per spettatori che si divertono, ma posti dove potremo partecipare alla gioia di Gesù, posti dove saremo amati dal Padre e con lui potremo anche amare i fratelli. È l’amore che realizza pienamente la nostra vita, l’amore che riceviamo da Gesù. Dai nostri posti non sarà esclusa la croce, senza la quale non possiamo essere conformati al Figlio di Dio, nostro Signore e Maestro. I posti sono diversificati: ce lo dicono oggi gli apostoli attraverso le scelte da loro operate agli inizi, quando hanno dovuto affrontare i primi problemi della comunità.

Ci sono i posti del servizio di carità, ci sono i posti del servizio della preghiera e quelli del ministero della Parola! Nessun credente deve rimanere fuori dal proprio posto, ognuno deve occuparne uno, e non lo sceglie da sé, ma occuperà quello preparato per lui da Gesù. Gesù non ha preparato posti inutili, nè posti dove mettersi a giudicare quel che fanno gli altri, o a pretendere che facciano gli altri. Gesù prepara posti dove ognuno serve i fratelli, o con l’azione diretta o con la preghiera oppure con l’annuncio della Parola del suo Vangelo.

Nessuno sceglie il proprio posto, questo gli viene affidato, e ognuno lo accoglie con umiltà e generosità. Tutti collaborano alla stessa casa, al medesimo amore di Dio per gli uomini. Tutti i posti sono necessari, tutti onorati, tutti inestimabili: quelli più nascosti sono i più delicati e preziosi. E tutti sono un preludio del posto di gloria dove Gesù ci porterà alla fine, quando avremo compiuto il servizio nella sua Chiesa.

Ci stringiamo a te, Signore Gesù, nostra via sicura, nostra luce di verità e nostra vita vera e piena! Strettamente uniti a te saremo un dono grande per i fratelli e per il mondo!

 

Oggi, festa della mamma, invochiamo lo Spirito Santo anche per le mamme; esse hanno collaborato con l’amore del Padre nel dare la vita: lo Spirito Santo aumenti la loro gioia col renderle capaci di rivelare e comunicare l’amore di Dio ai loro figli e a tutti i figli, come Maria a Gesù!

Documenti allegati