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OMELIE / Omelie IT

15 nov 2015
15/11/2015 - 33ª Domenica del T.O. - B

15/11/2015 - 33ª Domenica del T.O. - B 

1ª lettura Dn 12,1-3 * dal Salmo 15 * 2ª lettura Eb 10,11-14.18 * Vangelo Mc 13,24-32 

Abbiamo sempre ascoltato, e ascoltiamo ancora, le parole dei profeti, come Daniele, e quelle di Gesù di oggi con un certo timore, se non addirittura con terrore, come fossero previsione di eventi catastrofici. Sarà vero che Gesù vuol farci paura? Vuole spaventarci? Vuole farci obbedire per paura e non per amore? L’obbedienza realizzata per paura non fa crescere, non giova, non abbellisce la Chiesa. Per questo io stesso non invito nessuno a Messa, perché qualcuno non venga per soggezione verso il sacerdote: la sua fede non crescerebbe, anzi, la sua presenza rischierebbe persino di disturbare o di essere un freno per la fede degli altri. Io godo, e tutta la Chiesa gode, se chi frequenta la Messa lo fa per amore del Signore, e solamente perché ama Gesù: chi ama lui non ha bisogno di essere invitato, anzi, egli stesso cerca la comunità; infatti coloro che stanno iniziando a conoscere il Signore e a godere di lui, fanno tutto il possibile, anche con evidenti fatiche, per essere presenti all’assemblea dei credenti. Sembra una contraddizione che proprio lui, Gesù, che è venuto per dare la buona notizia ai poveri, adesso li voglia spaventare e terrorizzare. Non sono sempre ‘vangelo’, cioè annuncio di gioia, le sue parole?

Gli studiosi del vangelo ci rassicurano: anche le parole del Signore che abbiamo udito oggi sono buona notizia. E noi dobbiamo ascoltare chi ha cercato di approfondire anche con lo studio - serio e approvato dalla Chiesa - la Parola di Dio. Per alcuni secoli, anche quello in cui è vissuto Gesù, si è sviluppato ed è stato usato un modo di pensare e di parlare che in seguito è stato chiamato apocalittico. Questa parola indica che questo modo di parlare è una rivelazione, uno svelamento del significato di quanto avviene o è avvenuto nella storia. Dobbiamo avvicinarci con serenità, ma anche con serietà, a questi modi di esprimersi, che ci vogliono comunque comunicare un messaggio da parte di Dio, del nostro Dio e Padre. Già altre volte vi ho spiegato che cosa si intende quando si dice che il sole si oscura, la luna si spegne, le stelle cadono e le potenze del cielo s'infrangono. Pensiamo cosa dovevano evocare a quei tempi queste parole: il sole richiamava il dio Sole, sostenitore dei dominatori; la luna un'altra divinità, intenta ad approvare i cambiamenti del pensiero e dei valori della vita, cioè il relativismo, che fa sempre comodo alle persone superficiali; le stelle poi altre divinità ancora, sostenitrici dei vari vizi più o meno nascosti dell'uomo; le potenze del cielo evocavano poi quei venti che, come uragano, soffiano ora da una parte ora dall'altra, come le diverse e contrastanti opinioni degli uomini che diventano ideologie tanto potenti da costringere tutti al pensiero unico. Sole, Luna e stelle stanno ad additare tutta quella vita, che noi chiamiamo pagana e relativistica, fondata sul nulla, sulla divinizzazione delle cose create.

Proviamo a tradurre per la mentalità mondana e superficiale di oggi? Quanti cercano il sole, e per trovarlo si mettono in viaggio e in volo fino alle Maldive, alle Canarie e alle Hawaii! La divinizzazione della tintarella e di tutta la vita frivola e spendacciona di quei luoghi e di altri simili più vicini, se dovesse finire vi spaventerebbe? Si, se siete devoti del dio Sole! La luna appare di notte, come le stelle: non è di notte che i giovani, e non solo loro, si mettono in strada per cercare soddisfazioni, evasioni e divertimenti, e per trovare invece delusione, vuoto, inganno, discordie e morte? E le stelle delle ambizioni sportive, della bellezza fisica, della moda del vestire e dello svestire, dei piaceri tutti tossici che fan diventare in vari modi tossicodipendenti? Vi spaventereste se qualcuno vi dice che tutto questo crollerà o svanirà? Non sareste contenti e lieti di sperare una vita più seria, dove ci si può fidare gli uni degli altri?

Il Figlio dell'uomo, venendo, e venendo a persone che lo accolgono, rovescia tutto. Alla sua venuta si comincerà a vivere seriamente, a dar peso all'uomo, a cercare e trovare la verità e quindi la strada dell'amore vero! È ciò che desideriamo e che vorremmo accadesse subito, al più presto. È il tempo della salvezza, usando le parole del profeta Daniele.

Lo attendiamo. Anticamente durante l’attesa si offrivano i sacrifici di animali sapendo che bisognava ripetere tale spesa e fatica molte volte ogni anno. Ora invece è già stato offerto il sacrificio valido per tutti e per sempre, e l’ha offerto Gesù Cristo per il nostro peccato. La nostra attesa è perciò serena. Stiamo già vedendo e godendo i segni del grande cambiamento che avverrà. Vediamo quanta gente è stufa della vita che conduce riempiendola di sofferenze! Ora è il tempo di proporre a tutti di lasciarsi toccare da Gesù, di conoscerlo, di dare a lui il nostro amore, la nostra attenzione e la nostra obbedienza. Non sarà uno sfruttare la debolezza delle persone, ma offrire un rifugio sicuro, una medicina efficace, la forza per riprendersi e rendere la propria vita un dono per tutti, per tutta la società. La fine del sole, della luna e delle stelle è l’occasione per donare a tutti la Luce vera, fonte di vita, di comunione e di gioia!

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