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OMELIE / Omelie IT

11 ott 2015
11/10/2015 - 28ª Domenica del T.O. - B

11/10/2015 - 28ª Domenica del T.O. - B

1ª lettura Sap 7,7-11 * dal Salmo 89 * 2ª lettura Eb 4,12-13 * Vangelo Mc 10,17-30

La ricchezza e le ricchezze: questo l’argomento delle Scritture di oggi: la vera ricchezza che rende l’uomo gradito a Dio e agli uomini, e le ricchezze che lo lusingano per privarlo della gioia che viene dall’essere semplice e in comunione con tutti; esse infatti preoccupano, isolano, rattristano il cuore di chi le possiede o, meglio, di chi da esse è posseduto. Ricchezza impagabile, vera ricchezza, è la sapienza: al suo confronto l’oro è sabbia, e né la salute né la bellezza sono migliori. Da dove viene e come si ottiene la sapienza? La risposta è facile: può venire solo dall’alto, e la si ottiene quindi unicamente con la preghiera. Anche Salomone l’ha ottenuta con la preghiera. Egli non ha chiesto né ricchezza né potere, ma soltanto la sapienza: questa preghiera è talmente piaciuta a Dio, che oltre la sapienza gli ha concesso anche il resto. Per questo “insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile”.
La ricchezza ambita normalmente dagli uomini è la ricchezza materiale, ed essa è davvero nemica della sapienza. Infatti, chi ama e cerca questa ricchezza deve seguire le regole del profitto e del guadagno, e non gli rimane la prontezza e la capacità di considerare gli uomini come fratelli e nemmeno se stesso come figlio di Dio. Chi ama la ricchezza, non la tiene in mano per chi ne ha di bisogno, ma per conservarla. Chi segue il desiderio di arricchire è costretto ad abbandonare la sapienza, che è il criterio con cui ragiona e decide il Dio dell’amore e della pace, il Dio Padre di tutti. Di fronte a questo dilemma s’è trovato quel tale che è corso incontro a Gesù sulla strada per porgli la domanda che abbiamo udito: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. Desiderava il frutto della vera sapienza, ma era disposto a pagarne il prezzo? Se Gesù gli avesse proposto di raddoppiare le elemosine e il digiuno e di moltiplicare le preghiere, quell’uomo avrebbe certamente ubbidito: avrebbe potuto conservare le sue ricchezze, che gli davano l’impressione di una certa sicurezza fino alla fine dei suoi giorni. Ma se Gesù gli avesse parlato in tal modo lo avrebbe ingannato. La vita di chi aumenta le sue opere di bene rimane ancora quella, non cambia, non si rinnova, non si trasforma. E l’uomo rimarrebbe nella sua tristezza, nei suoi dubbi, rivestito ancora di confusione e ancora assetato di qualcosa di meglio.
Gesù non lo inganna. Gli presenta il primo passo da compiere per avere la vita: non fare alcun tipo di male, cioè osservare i dieci comandamenti di Dio proposti a tutto il popolo. Questo è solo il primo passo, è preparare il terreno alla semina della pianta della vita eterna. Chi non facesse nemmeno questo, non sarebbe capace né degno di acconsentire al passo ulteriore.
Quell’uomo in ginocchio sulla strada davanti a Gesù era un brav’uomo, osservante dei comandamenti, come molti o tutti quelli che leggono questa pagina. Chi osserva i comandamenti però non si sente appagato, si accorge di aver bisogno di altro, soffre ancora di una sete che non sa definire. Gesù svela il segreto: vuoi davvero vivere una vita nuova, diversa, piena, “eterna”, cioè degna di Dio? Tu che osservi già i comandamenti sei pronto, sei in grado di fare ancora questo passo, all’apparenza difficile; appena l’avrai fatto ti accorgerai di aver ricevuto una vita nuova, di sperimentare una rinascita, di essere in un mondo nuovo. Ecco il passo da fare: lascia le ricchezze terrene al destino di Dio, cioè al suo amore, e tu vivi di colui che il Padre ha donato al mondo per dargli nuovo significato e nuovo valore: “Vieni! Seguimi!”. Vieni! Seguimi! Sostituisci tutti i tuoi desideri con il nome di Gesù: è lui la vita, è lui la sapienza, è lui la ricchezza che fa di te uno scrigno che racchiude il tesoro prezioso. “Vieni! Seguimi!”: «non guardare quel che fanno gli altri, osserva quel che faccio io», ti dice Gesù, «osserva me, mettimi al di sopra di tutti i tuoi pensieri, di tutti i tuoi desideri. Vuoi essere prezioso in questo mondo? Esci da esso e sarai riempito di sapienza dall’alto: allora sarai dono di Dio per tutti, anche per quelli che saranno solo capaci di deriderti e di emarginarti. “Vieni! Seguimi!”, non ti pentirai, anzi, avrai ciò che non hai mai potuto avere: vedrai attorno a te fratelli e sorelle, godrai delle cose piccole e semplici, e le possederai davvero, perché ti serviranno per il regno di Dio e non per accontentare il tuo o altrui egoismo. Ti sembrerà di essere cento volte più ricco di prima, di quando le misere ricchezze di questo mondo erano il tuo tesoro che ti teneva in tensione e ti isolava dagli altri».
È difficile, anzi, impossibile, aggiunge Gesù, essere nel regno di Dio per chi tiene il suo cuore aggrappato a qualcosa, fosse pure la ricchezza dei re. Gesù non vuole ingannare i suoi discepoli. Dice loro addirittura che il seguirlo sarà accompagnato dalle persecuzioni, eppure, nonostante queste, la loro gioia sarà vera e piena qui su questa terra, e qui su questa terra potranno avere anche la certezza della speranza per il “tempo che verrà”. La verità di tutto questo ci viene confermato dall’esperienza di una lunga schiera di fratelli nostri, alcuni da noi venerati come Santi, come esempio per la nostra vita!

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