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OMELIE / Omelie IT

22 mar 2015
22/03/2015 - 5ª Dom. di Quaresima - B bis

22/03/2015 - 5ª Dom. di Quaresima - B bis

1ª lettura Ger 31,31-34 * dal Salmo 50 * 2ª lettura Eb 5,7-9 * Vangelo Gv 12,20-23

“Pur essendo Figlio imparò l’ubbidienza…, divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono”.

Ci stiamo preparando alla Pasqua. Domenica prossima acclameremo Gesù che si manifesta il vero re umile e povero, e inizieremo a contemplare la sua Passione. Tra quindici giorni alla Veglia rinnoveremo le promesse battesimali, la nuova alleanza.
Ora è già tempo di verificare se e come ci siamo preparati, vedere se siamo pronti, caso mai intensificheremo gli impegni…
Dove sono i miei desideri? Da che cosa o da chi sono occupati? Quando ti svegli al mattino dove corre il tuo primo pensiero? E la sera con quale desiderio ti addormenti? In quei due momenti, significativi, che segnano un inizio e una fine, come l’inizio e la fine della vita, dove sei? Con chi sei? Che cosa vale per te? In quei momenti è presente Gesù? Ti lasci dire o dare qualcosa da lui?
La vita divina che vanti d’aver ricevuto col Battesimo si risveglia al mattino? Ti soddisfa alla sera?

Certamente abbiamo tutti bisogno di accelerare il passo, affinché il Figlio, Gesù, riceva in noi il posto che merita, come Re, Pane, Figlio, Padre, fratello, come Via Vita Verità.
Vediamo in questi giorni i nostri fratelli morire per la fede. Come mai non tradiscono Gesù? Sanno e hanno verificato che lui è la vita. Senza di lui c’è la morte dentro, la morte dell’anima. Essi si, e io, e tu no?
Quante scelte, di quelle che durano, vengono decise senza, senza, senza tener conto di lui, della sua sapienza. Il danno è nostro, ma il danno poi è di tutti. Il cambiamento pessimo e perverso della nostra società è da attribuirsi anche a quei cristiani che hanno deciso tante loro cose private senza Gesù.

La nostra fede è obbedienza: Gesù è l’obbediente: e il Padre dona a noi Gesù perché sia lui la nostra vita.

Un giovane, che ha cominciato a pregare, mi ha fatto incontrare sua sorella diciottenne. Ha visto che medici e medicine, psichiatri e ospedali, non riuscivano a sollevarla. Allora ha pensato a Gesù. Da alcuni anni lei lo aveva abbandonato del tutto, seguendo l’esempio delle amiche, dei ragazzi della sua età… s’è truccata, si è ripromessa di dimagrire, ma non vive più. “Esci, va’ a ballare, va’ a divertirti, fa’ questo e quello come fanno tutti”: bombardata ogni giorno da questi messaggi provenienti dai genitori e da sedicenti amici e parenti. “Allora, se la vita è divertirsi, basta con la scuola”, s’è detta: “andare a scuola non è divertimento, è fatica”. E non ci va più. Che cosa le manca? Il motivo per vivere, un motivo sufficiente: amare, non poco, non tanto, ma del tutto. Per far della vita amore vero è necessario Gesù: è lui la vita! Per questo il fratello vuole farle incontrare Gesù.

Che confusione, dice un altro giovane. – “I libri che si leggono portano confusione”. E io: “Che cosa leggi?” E lui: “Quello che leggono tutti. Ma perché la Chiesa non dice che certi libri portano menzogna e confusione?” - Ma tu hai chiesto consiglio a qualcuno? Risponde: “A nessuno”. – “Mi conosci da alcuni anni, potevi almeno chiedere a me, e la Chiesa ti avrebbe messo in guardia e dato indicazioni serie e ora non avresti confusione: saresti orientato a Gesù”. Come lui, quanti restano danneggiati da letture e anche dalla frequentazione di corsi dall’apparenza seduttrice, ma ricchi di menzogna e idolatria!

“Ho scelto di convivere, ma adesso vedo che non ci siamo con le convinzioni più profonde. Non ha fede, non ha punti fermi, o li ha troppo fissi su cose inutili. Non so come fare. Vorrei lasciarlo, ma i suoi ora contano su di me e i miei contano su di lui. Vorrei pregare con lui, ma mi manda a quel paese, nemmeno parlarne”! - “Ti sei consultata prima di uscir di casa?” “No”. - “Hai lasciato Gesù in chiesa, non lo hai portato con te nelle tue decisioni: senz’altro avresti sentito che lui, Gesù, non sarebbe stato d’accordo”.

Ci prepariamo alle promesse battesimali, a vivere nell’amore del Padre, nell’obbedienza del Figlio, nella pace dello Spirito Santo. Vivere le promesse battesimali significa essere vivi nella Chiesa, presenti a tutta la comunità. Ci prepariamo con l’ubbidienza, innamorandoci di Gesù.

 

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